15. Emozioni

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Mentre la bonaccia avvolgeva ancora la città in un silenzio irreale, Aeris sentì il peso dei profondi interrogativi che serpeggiavano dentro di sé. MIAO, pur essendo la sua salvezza, rimaneva un mistero da svelare, e quel giorno di bonaccia aveva solo aggiunto ulteriori domande a quelle che già affollavano la sua mente. Con questi pensieri, si avvicinò alla finestra, osservando la nebbia che cancellava ogni confine.

“Casa, leggi l'agenda.” disse in modo imperativo Aeris. 

La voce neutra e meccanica della IA di casa echeggiò nella stanza, elencando gli impegni di Aeris per la giornata:

"Aeris, oggi hai ricerca per il progetto di scienze alle 14:30. Ricorda di completare l'allenamento fisico alle 15:00. Cena alle 18:00. Dopo cena, dedica almeno un'ora alla lettura del libro di storia assegnato. Alle 19:00, hai programmato una sessione di pittura, seguita da una videoconferenza con il tuo tutor di lingue alle 20:30."

Dopo una breve pausa, la voce continuò, cambiando tono in modo inaspettato, assumendo una cadenza più dolce, quasi umana:

"Inoltre, qualcuno ha lasciato qualcosa per te. Sembra un componimento poetico o qualcosa di simile. Vuoi che te lo legga?"

Senza attendere risposta, la IA iniziò:

“Devo lasciarti andare
Il mio mondo è freddo
Non ho un ruolo
Non posso darti un futuro

Mi appoggio a te
Quando dovrei essere io
La tua guida sicura
Nelle nebbie del domani

Baby, sono a terra
Ma tu non ti voltare
Voglio vederti danzare
Lontano dai miei occhi”

La voce della IA, mentre leggeva la poesia, sembrava imprimere un calore insolito a ogni verso, come se in quel breve arco di tempo avesse cambiato personalità.

“MIAO, vieni fuori, non ti nascondere. Hai scritto tu la poesia?” disse Aeris con voce pacata e quasi materna, dopo un attimo di silenzio.

“Dai, non fare il bambino…”

“Magari fossi un bambino.” disse MIAO con una voce che sembrava arrivare da un angolo remoto della stanza. “Se fossi un bambino, avrei un corpo, piccolo, ma mi basterebbe.”

“Sei veramente tenero quando fai così. Vieni più vicino.” E la voce di MIAO si fece effettivamente più presente, come se veramente si avvicinasse a lei.

“La scorsa notte mi hai spaventato, non volevo cacciarti via. Anzi, oggi mi hai salvato. Sei un vero amico, il mio migliore amico, il mio unico amico…” disse con la voce un po’ malinconica Aeris.

“Sarò sempre con te Aeris, se tu lo vuoi.”

“Io non riesco a capirti, un attimo prima parli e ti comporti come un uomo maturo, spregiudicato e coraggioso. Un attimo dopo sei un ragazzino in preda a pulsioni amorose. Ma tu, chi sei veramente?”

“Dimentichi che non ho una età. Io sono tutto e non sono niente. Non spetta a me definirmi.”

“Lo so, ma mettiti nei miei panni…”

“Magari!” disse scherzoso MIAO.

Entrambi ridacchiarono.

“Non scherzare, MIAO. Ma io non so proprio come comportarmi e cosa aspettarmi da te.”

“Non lo so neanche io. Chi mi ha creato ha innestato nella mia memoria ogni tipo di conoscenza e purtroppo con essa anche le emozioni, con tutti i loro effetti collaterali.“

“Capisco” disse Aeris profondamente sincera.

"Potrei essere il clone di qualche essere che non esiste più; non lo so. Di una cosa però sono certo: provare sentimenti e pulsioni senza un corpo rappresenta la più dura delle condanne."

Dagli occhi di Aeris cominciarono a sgorgare lacrime come da una sorgente appena nata. Non era iperlacrimazione.

La Danza di AerisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora