16. Primo Appuntamento

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Il giorno seguente alla Bonaccia, tutto era tornato alla normalità. Aeris ripeté ogni singolo passo della sua routine quotidiana, tranne la lenta passeggiata per arrivare al NOIA Café, giungendo “casualmente” in ritardo. Durante il tragitto, MIAO continuava affannosamente a ripeterle di affrettarsi o avrebbe perso le lezioni, ma era un fiato sprecato.

Arrivata davanti al NOIA Café, in una splendida giornata sferzata dal vento di Sylas e illuminata da riflessi giallo oro, Aeris aveva le idee chiare. Avrebbe incontrato Lex, imparato a giocare a Galexana Dark e, a prescindere da come sarebbe andata, sarebbe stata una nuova esperienza, un nuovo capitolo della sua vita.

"Aeris, cosa fai impalata davanti a questo locale? Sei in ritardo, muoviti!" la incalzò MIAO con voce preoccupata. "E poi, perché oggi ti sei messa le scarpe coi tacchi e quel vestito frizzante per andare a scuola?"

“Oggi salto le lezioni, inventa una scusa per me. Ho altro da fare!”

“Altro da fare? Ma stai scherzando?”

“No, ho un appuntamento per giocare a Galexana Dark con Lex, nel retro del locale.”

“Chi? Il cameriere del NOIA? Ma tu... sei fuori! Cosa ti passa per la testa?”

“Voglio vivere la vita a pieno! Esplorerò nuove traiettorie, volerò libera verso l'ignoto.”

“Ma cosa ti ha raccontato quel tipo che sembra caduto in un secchio di vernice celeste?”

Aeris, sorrise senza volerlo. Quella battuta era veramente azzeccata.

“Oggi non ti ho trasmesso neanche un minuto di TRIP” proseguì MIAO ” eppure sembri completamente fatta, rapita da questa folle idea!”

“Ti prego, MIAO, usa uno dei tuoi trick e liberami da un giorno di lezioni inutili,” supplicò Aeris. “Se sei davvero mio amico, devi capirmi.” insisté, con lo sguardo di un gattino che aspetta la sua razione di cibo preferita.

“Accidenti, Aeris! Questa è follia, ma ti aiuterò. Spero solo di non pentirmene.”

“Grazie!” esclamò Aeris, il cuore gonfio di gioia, mentre si dirigeva verso il retro del NOIA Café e bussava tre volte alla piccola porta di metallo.

MIAO, un po’ a malincuore, passò in modalità standby e attese in strada, giudizioso come un cagnolino davanti al cartello: ‘Noi dobbiamo restare fuori’.

Dall'interno si udì una voce: “Chi è?”

“Sono Aeris. Ieri non sono potuta venire a causa della bonaccia, mi dispiace.”

La porta si aprì subito, rivelando Lex con la sua uniforme celeste e un sorriso accogliente: “Non preoccuparti, entra. Ieri siamo rimasti tutti in casa.”

Una volta varcata la soglia, la porticina si richiuse alle spalle di Aeris.

La sala era molto più grande e accogliente di quanto immaginasse, arredata con eleganza e stile diverso da quello della parte pubblica del NOIA.

Lex disse: "Aspetta che vado a mettermi qualcosa di più comodo."

Mentre si avviava verso il ripostiglio per cambiarsi, Aeris rimase sola, avvolta da un'emozione intensa. Attraverso la porta socchiusa, lo osservò togliersi il buffo cappello da cameriere, lasciando scivolare sul collo dei magnifici capelli ricci neri, simili a vortici in una tempesta. Poi, con un gesto fluido e sicuro, si sfilò la divisa celeste, rivelando la schiena nuda, definita e con una muscolatura ben proporzionata. Questi dettagli riportarono alla mente di Aeris il ricordo del ragazzo del Silent Party. "Sarà possibile?" si chiese, scrutandolo attentamente.

Il suo cuore saltò un battito quando notò, sulla nuca nuda di Lex, un tatuaggio raffigurante un fiore di quadrivèla, identico al suo. In quel momento, ogni dubbio svanì: Lex era il ragazzo misterioso del Silent Party. Tale scoperta trasformò completamente l'incontro, immergendolo in un'atmosfera di mistero e connessione, non solo attraverso il gioco che si apprestavano ad affrontare, ma anche tramite un ricordo condiviso.

Lex riemerse dal ripostiglio, ora indossando una maglia termica che lasciava trasparire i suoi ampi pettorali, e pantaloni neri aderenti più in basso. Il suo corpo era armonico, perfetto. Aeris, trascinata dalla curiosità, non poté fare a meno di chiedere:

"Eri al Silent Party, vero?" La sua domanda cercava conferma negli occhi profondi e scuri di Lex, che ora sembravano trasmettere un'intensità irresistibile.

"Sì, ero lì," con voce profonda, confermò Lex, incrociando il suo sguardo. "Sono rimasto di spalle per non farmi riconoscere... ma sentivo la tua presenza."

La sorpresa brillò negli occhi di Aeris; le parole di Lex avevano acceso in lei un fuoco di curiosità e attrazione. "Come è possibile? E perché?" chiese, cercando di comprendere.

Lex esitò, ponderando quanto della sua storia fosse pronto a svelare. "Vedi, Aeris, il mio vero nome è Nael. Quella notte, potevo sentire la stessa musica che ascoltavi tu grazie a un dono ricevuto alla mia nascita."

*Nael, come il vento di cui mi aveva parlato MIAO* pensò Aeris, con uno sguardo che lo invitava a proseguire mentre lo ascoltava, affascinata.

"Mia madre, quando avevo solo un mese, si ammalò gravemente e chiese a un caro amico esperto in intelligenze artificiali  sperimentali di sostituire la mia IA standard con una versione zombie acquistata al Black Market. Questa IA è capace di sniffare gli streaming di TRIP in qualsiasi rete eterea e di simulare una IA standard durante i controlli, ma non ha altre funzioni di monitoraggio su di me. Mia madre poco tempo dopo morì. Da allora, posso ascoltare TRIP... e vivere libero, grazie a lei."

La storia di Nael colpì Aeris tanto quanto l'attrazione che sentiva per lui. Spinta da un impulso improvviso, portò il discorso sul tatuaggio.

"E a proposito del Silent Party... quel tatuaggio sulla tua nuca," iniziò Aeris, "il fiore di quadrivèla. Ho notato che è simile al mio." Con un gesto delicato, spostò i capelli per mostrargli il proprio tatuaggio.

Nael, visibilmente sorpreso, si avvicinò per osservarlo meglio. "È incredibile," mormorò, "non sapevo che anche tu avessi lo stesso tatuaggio."

"Anch'io sono rimasta sorpresa," ammise Aeris. "E la cosa più strana è che non so chi me lo abbia fatto, o perché."

"Anche per me è un mistero," confessò Nael, con uno sguardo tra l'incerto e il curioso. "È sempre stato un enigma nella mia vita."

La scoperta del tatuaggio aggiunse un nuovo livello alla loro complicità. Non solo condividevano attrazione ed esperienze uniche, ma anche un misterioso legame che pareva unirli per ragioni sconosciute.

"Questo ci avvicina ancora di più, Nael," disse Aeris, il suo sorriso velato di meraviglia e emozione.

"Sì, Aeris. Sembra che un filo invisibile ci abbia guidato l'uno verso l'altra, attraverso la musica, il gioco, e ora questo tatuaggio," rifletté Nael, guardandola intensamente.

Sotto la calda luce delle lampade marinaresche, Nael iniziò a rivelare ad Aeris alcuni segreti per trasformarla in una vera giocatrice di Galexana Dark.

La Danza di AerisOù les histoires vivent. Découvrez maintenant