Capitolo 3

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"Ci sarà sempre un conflitto tra quello che so e quello che sento".

( E. M. Cioran)


Quando arrivo a casa trovo sul pianerottolo Cédric piantato davanti la mia porta, ancora incappottato e con le mani sui fianchi. Ha uno sguardo eloquente e sembra anche un tantino scocciato.

«Ultimamente questo pianerottolo è un po' troppo affollato, non trovi?» domando piccata mentre estraggo le chiavi dalla borsa. Lui non risponde alla provocazione e quando faccio per superarlo, al fine di entrare in casa mia, mi sbarra il passo.

Alzo uno sguardo di sufficienza sui suoi occhi. «Hai qualcosa da dirmi?»

«Sai che cosa devo dirti!»

Faccio di no con la testa. «Sono certa di non saperlo. Illuminami!»

«Ella, stai facendo la guerra a Flora?»

Perché non sono stupita da questa domanda? Forse perché sono le otto e mezzo e l'ho costretta a cambiarsi, sfilare e posare in giro per tutta Parigi per l'intero pomeriggio? E ammetto che è stato un pomeriggio gelido! L'app meteo segnava meno due!

Devo comunque fingere di non aver assolutamente idea di cosa lui stia parlando, quindi sbarro gli occhi e arriccio le labbra ... ma mi viene da ridere.

Cédric studia la mia espressione per un paio di secondi e anche lui inizia a trattenere una risata mentre mi punta il dito contro: «È così!»

«Oh, per l'amor di Dio! No! Cosa te lo fa credere?» mi mordo le labbra sempre per non sbuffargli in faccia.

«Per esempio il fatto che oggi dovesse posare soltanto per un paio d'ore al Jardin des Tuilleries e invece l'hai fatta impazzire in giro per tutta la città sino a un'ora fa! Era terribilmente infreddolita».

Oh, povera piccola fiammiferaia!

«Scusami, non credevo che appassionarsi al proprio lavoro fosse un reato. C'era una luce stupenda pomeriggio!» mento evitando il suo sguardo inquisitore.

Ecco, adesso mi sta guardando come a dirmi che sa che sono una bugiarda spudorata. «Ella, pomeriggio c'erano meno due gradi e nevicava a raffiche a momenti! Che razza di luce volevi catturare?»

«Stavo sperimentando un nuovo trend ... e poi non devo dare spiegazioni a te! Tu sei il responsabile finanziario! E comunque ho mandato delle foto a Caville e ha risposto: "J'adore!", capisci?»

Si lascia sfuggire una risatina nervosa mentre si passa una mano sul viso in un gesto esasperato. «Non vuoi proprio ammetterlo, vero?»

Aggrotto le sopracciglia.

«Ammettere cosa?»

«Che sei gelosa!»

Quest'affermazione mi pietrifica all'istante. Io, gelosa di Cédric?

Apro la bocca per protestare e dirgli che si può portare a letto chi vuole ma non mi lascia neanche il tempo di pronunciare una sola sillaba: «Sei gelosa perché Flora è sotto i riflettori, Caville la elogia dalla mattina alla sera e la porta con sé a tutti gli eventi mondani» sentenzia incrociando le braccia sul petto e lasciandomi ulteriormente di stucco. Non riesco a ribattere per quanto sia basita perciò lui prosegue. «Un tempo eri tu la stella di Caville: ti presentava a chiunque, tesseva le tue lodi difronte a gente famosa ed importante ma adesso che sei passata dietro le quinte la cosa non ti sta bene» detto ciò mi guarda, in attesa di una risposta ma io resto zitta per diversi secondi, sin quando non solleva un sopracciglio e domanda dubbioso: «Non hai nulla da dire?»

Per un imprevisto a New YorkWhere stories live. Discover now