20. Di bene in...?

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Hermione non era impazzita. Stava leggermente perdendo la via del reale con quel dolce e frizzantino odore di agrumi contro il suo naso e le sue guance e la fronte e le labbra... Oh, insomma, aveva la faccia totalmente spalmata contro il petto di Draco Malfoy e si stava inebriando e impazzendo per colpa di quell'odore che era solo suo. Continuava a stringere il suo maglione dalla parte posteriore dietro la schiena e per un breve istante si chiese se avesse potuto avere anche quell'indumento aggiungendolo all'altro che dimorava sotto il suo letto, senza che le venisse data della pazza.

Ma non era impazzita. Di certo le avrebbero dato della pazza visionaria se avesse raccontato in giro che Draco Malfoy non solo aveva ricambiato il suo abbraccio, ma la stava stringendo con una foga tale che quasi le spezzava il respiro, se non stesse ancora ridacchiando e singhiozzando e piangendo come una pazza isterica contro il suo petto.

E chiaramente non era impazzita in quella giornata, settimane, mesi, anni, dal momento in cui tutte le sue paure e tutti i suoi rimorsi per i suoi genitori che negli ultimi anni avevano minacciato di farla impazzire nel loro vortice oscuro, erano venuti meno dopo quello che le aveva raccontato Malfoy.

Sarebbe impazzita se lo avesse baciato. Oh, sì. Anche lui sarebbe impazzito e poi svenuto e quando sarebbe rinvenuto l'avrebbe schiantata. Ma almeno poteva sollazzarsi nell'ipotesi di essere riuscita a lasciare senza parole quel ragazzo inopportuno che ora stringeva a sé e che non sembrava avere alcuna intenzione di lasciarla andare. Davvero, era lui quello più prestante fisicamente tra i due, e si sentiva quasi tirata verso l'alto mentre si teneva in equilibrio sulla punta dei piedi.

Perciò poteva dire che erano entrambi impazziti e pace al mondo intero, o forse, la follia non era altro che un'espressione arbitraria di libertà e lei si sentiva così libera tra quelle braccia, ma non perché fossero le braccia di Malfoy in particolare, ebbene erano state le sue parole ad averla liberata.

Solo Merlino e Morgana sapevano per quanto avesse trattenuto quelle lacrime e quella disperazione nell'abisso della sua anima apprensiva che la tormentavano in quegli incubi. Ma anche lì l'avevano raggiunta quelle braccia la notte in Infermeria e anche lì l'avevano liberata ed era entrato in lei in ogni modo possibile senza che ne avesse il potere di contrastarlo. Perché era stata lei a lasciarlo entrare e a farsi sommergere.

Eppure, in quel momento, con la faccia sommersa nella lana del suo maglione che profumava di agrumi, Hermione comprese appieno quanto fosse dolce e frizzante la libertà. Ma doveva staccarsi prima che la situazione diventasse troppo imbarazzante.

Perciò costrinse le sue dita a mollare la presa sul tessuto e scosse un po' le spalle schiarendosi la voce. Avvertì una leggera pressione sulla schiena che le impedì di ritrarsi, ma il ragazzo sciolse le braccia intorno a lei ed Hermione ritornò sui suoi talloni.

Mantenne lo sguardo basso mentre si asciugava dignitosamente le lacrime con la manica del mantello, quando le mani di Malfoy si posarono di nuovo ai lati delle spalle invitandola a guardarlo. Fu certa che lo stomaco ebbe un fremito quando i suoi occhi si sollevarono nei suoi e li trovò così... liquidi, mercurio fuso racchiuso in quelle due sfere che esploravano ogni minimo dettaglio del suo volto, due profonde rughe gli solcavano lo spazio in mezzo alle sopracciglia.

«Non sei arrabbiata con me?»

Hermione respirò delicatamente dal naso e scosse la testa. «Io sono sempre arrabbiata con te.»

Le due rughe sparirono mentre gli angoli di quegli stupefacenti occhi argentei si assottigliarono e sospirò. «Inoppugnabile fierezza Grifondoro.»

«Perché ogni volta che parli della mia Casa sembra che tu la stia insultando?»

Mexican StandoffWhere stories live. Discover now