Capitolo 16

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La cavalcatura alata

Serro gli occhi e le labbra, mentre ormai il dolore lancinante si trasforma un eco lontano, le mie ginocchia si trovano sul pavimento freddo e Rascal mi chiede come sto mentre posa una mano sulla mia spalla.
La sua voce rimbomba nella mia testa, ovattata. Apro gli occhi e vedo sfocato, fisso il pavimento aspettando di riavere la vista e l'udito corrugando la fronte.
Le mie mani iniziano a tremare, mentre cerco di capire cosa sia appena successo.

Indefinite immagini, come avvolte da una foschia, si rimettono in ordine nella mia mente: un occhio bianco all'interno di un palmo, la sua forte presa che mi stringe la mano immobilizzandomi e per ultimo il dolore lancinante alla nuca mentre l'uomo s'insinuava nella mia mente, come una vipera che serpeggia tra i ricordi del mio passato.
I miei occhi sono troppo secchi per far fuoriuscire delle lacrime e mi sento la gola bruciare tropo per urlare
<Hey stai bene? Mi vedi?>
Rascal mi prende il mento con una mano, alzandomi la testa, mentre con l'altra schiocca le dita davanti ai miei occhi. Cerco di metterlo a fuoco più che posso.
<Il mio passato...>
La mia voce è rauca e come un sussurro, eppure tutti si girano verso di me. Sento i loro sguardi addosso mentre continuo la frase.
<...Non ricordo più nulla...non lo ricordo>
Mi alzo in piedi, le mani ferme di Rascal di fronte a me pronte nel caso le mie gambe dovessero crollare da un momento all'altro. Davanti a me in tutta la sua altezza si staglia il Generale, la sua testa si inclina leggermente verso destra mentre mi scruta e si risistema la benda sporca intorno alla mano.

Che mi abbia rubato i ricordi?

<E' una situazione provvisoria ragazza, tranquilla, avrai i tuoi cari ricordi tra qualche giorno...>
Il tenente fauno alza lo sguardo verso di me, mi volto verso di lei socchiudendo leggermente gli occhi per vederla meglio. Noto un sorrisetto comparirle sul viso.
<...Ci siamo passati tutti noi ufficiali>
Dice a bassa voce sbuffando.
Il Generale non si muove di un millimetro, lo fisso quasi contando tutte le cicatrici sul suo volto. Soffia dalle narici e trattiene una risata.
<Non sono umani>
La sua voce bassa mi fa tremare le viscere, provocando un freddo brivido lungo tutta la mia schiena, Rascal si pone al mio fianco con sguardo confuso. Io riacquisto totalmente la vista e l'udito, troppo sconvolta dalle sue parole.
<...Cosa?>
Bijeli si alza in piedi, posando le mani sul tavolo ed inclinandosi in avanti.
<I Soldati non sono umani.>
Alza ancor di più la voce, facendola rimbombare tra le pareti di pietra della reggia.
<Non è possibil->
Rascal al mio fianco aggrotta le sopracciglia confuso.
<State forse dicendo che il generale ha visto male nei ricordi della vostra amica?>
Deineh si alza velocemente dalla sedia, guardandolo con sguardo severo. Il suo gemello procede a fare lo stesso girandosi verso la nostra direzione.
<No non mi p-permetterei mai ma->
La voce di Rascal trema e balbetta prima che sia io ad interromperlo questa volta
<Il Soldato sul sentiero...>
Parlo con sguardo fisso sulle mani del generale.

Il Generale volge il viso verso di me, alzando leggermente il lato della bocca. Ha visto esattamente ciò che ho visto io, l'ha vissuto nel mio corpo, nella mia paura e nella mia resa, quando sono rimasta lì bloccata sul sentiero ad aspettare la lama gelida del Soldato tagliare la mia gola. Pelle che però non si è mai lacerata.
<...Il giorno in cui ci siamo conosciuti avevo davanti a me un Soldato di cenere. Ha impennato con il suo cavallo e mi ha puntato contro la spada. Ho chiuso gli occhi pensando che mi avrebbe ucciso ma quando poi li ho riaperti era come scomparso>
Un silenzio inonda la stanza, ognuno di noi troppo intento ad elaborare ciò che si è appena scoperto, muti a fissare il pavimento cercando di dare risposte a domande per noi ancora impossibili da comprendere.
<Cosa diamine sono allora?>
La voce di Treineh irrompe sulle pareti, spezzando il silenzio e anche i nostri pensieri.
<Non ho mai sentito parlare di esseri in grado di volatizzarsi nel nulla, soprattutto con forme umane>
Continua sua sorella mantenendo lo sguardo fisso verso il generale, ma a prendere la parola è Bijeli
<Che siamo semplici muta-forma dalle terre mistiche nel nord?>
Lo sguardo corrucciato e le braccia incrociate, in questo momento sembra sinceramente preoccupata
<Impossibile, ho studiato ogni singolo essere delle terre mistiche di Mitril e posso assicurarti che non esiste alcun tipo di creatura come quella>
Deineh alza la voce, sembra iniziare ad innervosirsi
<Silenzio>
La voce come un tuono del generale provoca un sussulto a ogni persona della stanza.
La notte intanto ha divorato gli ultimi sprazzi di luce, infestando il cielo in un blu notte scuro. Leggeri e piccoli puntini bianchi si intravedono dal tetto della reggia formando delle lontane costellazioni.
Il Generale alza il mento verso il portone chiuso di cristallo, rimanendo assorto per qualche secondo. Sbuffa e con grandi falcate cammina verso la tavolata, andandosi a sedere nel posto a capotavola, seguito a ruota dai 3 ufficiali. Lo guardiamo tutti in attesa di ordini o di una qualche idea di una strategia per affrontare questi "esseri" ma tutto ciò che gli esce dalle labbra è:
<Il maggiore Killian è arrivato>
A quelle parole Kerdena si affretta ad aprire la spessa entrata della reggia.

{La profezia dei due cuori spezzati}حيث تعيش القصص. اكتشف الآن