Capitolo 4

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Il sentiero verso Bruna

Sono immobile sul ciglio del sentiero per andare incontro al mio cavallo che mi aspetta dall'altra parte, il rumore dei Soldati e degli zoccoli dei loro cavalli si è affievolito, purtroppo non come il mio mal di testa.
Devo subito andarmene di lì.
Mi guardo intorno un ultima volta per essere sicura che sia tutto libero, nulla si muove e non sento nessun rumore, metto piede sul sentiero camminando velocemente verso il mio cavallo
Quando mi accorgo delle orme non mie sulle sabbia.
Com'è possibile che non l'abbia sentito o notato?

Un enorme cavallo grigio con in groppa un Soldato dalla spada sguainata si stanno avvicinando velocemente verso di me, sgranai gli occhi e i piedi mi si bloccarono a terra

<Cosa... come ho fatto a non vederlo> 
Lo guardo mentre delle lacrime nate dalla paura iniziano a scendere sulle mie guance, i piedi piantati a terra, non riesco a muovere un muscolo, il cavallo, ormai distante qualche metro, si alza su due zampe facendo un nitrito che provoca numeroso brividi al mio corpo, il Soldato inizia a ridere

<Muoviti Ecate, ti prego spostati, muovetevi piedi... non può finire così>
Dico a me stessa mentre il nemico continua ad avanzare, è troppo tardi, come avevo fatto a non accorgermi di lui... non può finire così, non può finire così.

I miei occhi si chiudono facendo scendere le ultime lacrime, sento il fiato caldo del cavallo sul mio orecchio ed il freddo metallo della spada avvicinarsi al mio collo

Ti arrendi così?

Un vento caldo mi scompiglia tutti i capelli.

<AHHHHHHHHHHHH>
Sento uno stridulo urlo alle mie spalle, dunque apro velocemente gli occhi.

Dov'è finito il soldato a cavallo?
Inizia a cadere dal cielo della cenere grigia scura, fino a posarsi delicatamente a terra, sul sentiero, e sull'erba intorno, ricoprendo e persino i miei capelli
Rimango immobile a cercare di capire quello che è appena successo
<EHM... MI SCUSI?!>
È la stessa voce stridula di prima ad aver esclamato quelle parole, mi volto verso di essa.

Un ragazzo poco più alto di me, con i capelli marroni e la pelle chiara, cerca di alzarsi da terra, sgrullandosi da dosso la polvere della terra e quella strana cenere.
Indossa un tutina verde chiaro, con dei decori floreali dorati, un borsone marrone in pelle ed un cappello con una piuma dello stesso colore della veste.

<Mi-mi scusi, l'ho fatta cadere?>
Chiedo cercando di avvicinarmi ad aiutarlo
<Queste persone di campagna qui... non si può neanche viaggiare in pace>
Si risistema il cappello sulla testa, alza il mento e stringe i lacci dorati del panciotto bianco, guardandomi dritto negli occhi.
<Non voglio essere ulteriormente intralciato, quindi si scosti per favore!>
Mi guarda arrabbiato per poi mettersi sulle spalle il suo borsone e riprendere a camminare.
<I Kòrùi del selciato di bruna mormorano... e non voglio che si spargano brutte voci sul mio conto! Devo arrivare al castello reale di Silveath il prima possibile...>
Mi da una leggera spallata continuando ad ondeggiare mentre prosegue per il sentiero, lo guardo allontanarsi da me
<Non può...> Dico abbassando lo sguardo a terra
<Come scusi?>
Si gira verso di me con aria interrogativa e confusa
<Non può passare per questa strada, hanno raso al suolo tutto...ed ucciso tutti, è troppo pericoloso>

<Senta, non capisco di cosa lei stia parlando, la prego di non trattenermi oltre, arrivederla e buon proseguimento di giornata!>
Mi da nuovamente le spalle e continua per la sua strada, prende un piccolo mandolino dalla bisaccia ed inizia a suonarlo, intonando qualche parola sulle note dello strumento.

Mi avvicino al mio cavallo, prendo una mela dalla borsa e gliela porgo davanti al muso.
"Se quel tizio non vuole darmi ascolto scoprirà da solo che cosa intendo" penso salendo sul cavallo
"Devi continuare per la tua strada Ecate, fallo per mamma, papà e Filae, tuo fratello"

Salgo in groppa al mio cavallo sistemando la borsa sul fianco della sella, quando con la coda dell'occhio vedo un uccellino molto paffuto, tutto blu e dal petto verde, non avevo mai visto un uccellino così piccolo e così colorato.
Passa velocemente al mio fianco, per poi superarmi.

Chissà da dove proviene...

{La profezia dei due cuori spezzati}Kde žijí příběhy. Začni objevovat