Capitolo 5

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Rascal

<HEY>
<HEEEEEEEYYYY>

Sento urlare in lontananza

È la stessa voce stridula, mi volto verso di essa
Lo strano ragazzo del sentiero sta correndo verso di me, sbracciando e urlando per attirare la mia attenzione
<Aspetti! La prego aspetti...un secondo...coff coff>
Ha tutto il viso rosso, dopodiché si piega in due dalla fatica della corsa, tossendo a tratti
<Si prego?>
Chiedo confusa
<Il castello reale di Silveath è sotto attacco, stanno evacuando tutte le zone intorno città, paesi, fattorie, tutto...siamo in estremo pericolo se restiamo qui>

Non riesco a distogliere lo sguardo dal suo volto spaventato, riesco a sentire il suo cuore battere velocemente nel petto a metri di distanza
<Lo so...I Soldati di Cenere hanno incendiato il mio villaggio, per questo le stavo cercando di...si sente bene?>
Dico abbassando lo sguardo e notando in lui la paura avvampargli gli occhi
<I... i soldati di... di...di...>
La sua voce si blocca di colpo, il suo volto è terrorizzato
<DOBBIAMO ASSOLUTAMENTE SCAPPARE! POTREBBERO ESSERE QUI VICINO, O MAGARI SONO GIA' QUI...NON OSO IMMAGINARE COSA POTREBBERO FARCI!>
Dice gesticolando nervosamente

<Cerchi di restare calmo ok? Non andremo da nessuna parte se si agita in questo modo>
Mi avvicino a lui cercando di rassicurarlo
<NON CAPISCE LA GRAVITA' DELLA SITUAZIONE, SCOPPIERA' UNA GUERRA MAI VISTA PRIMA...PIU DISTRUTTIVA ANCHE DELLA... della...>
<Della vendetta del secondogenito a Bige, ne sono consapevole...ma mi deve ascoltare>
Finisco la frase per lui con voce fredda mentre inizio a salire sul mio cavallo.
<Non può essere...DOBBIAMO ASSOLUTAMENTE AVVISARE LA FAMIGLIA REALE OPPURE I KÒRÙI...QUALCUNO! DOBBIAMO PREPARARE L'ESERCITO!>
Continua alzando il tono, quando decide di prendere le redini del mio cavallo e, con uno strattone, di iniziare a camminare sulla strada del sentiero come se stesse marciando.

<Hey aspetti! Non puoi trascinare me e il mio cavallo per tutta la strada!>
Esclamo cercando di toglierli la presa delle redini
<NON C'E' UN SECONDO DA PERDERE>
Aumenta il passo, strattonando di più le corde
<Non so neanche il suo nome...potrebbe essere una spia!>

Alla mia frase lui si ferma di scatto, guardandomi negli occhi, poi, facendo piegare il ginocchio destro rivolge la testa verso il basso e chiude gli occhi, inchinandosi
<Tutti mi conoscono come Rascal, dalla città di Bige, il miglior Bardo del continente!>
Dice per poi farmi un occhiolino, il suo comportamento è del tutto diverso rispetto a prima, come se tutta la questione della quasi fine del mondo fosse svanita.
<Io sono Ecate, dalla Riviera dei boschi, piacere>
Allungo il braccio in segno di piacere, lui mi sorride per poi avvicinare leggermente le labbra alla mia mano sfiorandole.

<Piacere di conoscerla signorina Ecate, ORA SARA' MEGLIO RIMETTERSI IN MARCIA!>
Con questa frase ritornò ad essere agitato e nervoso come qualche istante prima.
<La prego di lasciare le redini del mio cavallo, ci penso io a indicargli la strada, poi lui è un animale abbastanza scontroso con gli sconosciuti>
Rascal sposta lo sguardo verso il cavallo che soffia aggressivamente dalle narici, confuso e spaventato lascia andare le redini.
<Animali di campagna...feroci e...puzzolenti>
Si allontana velocemente guardandolo con disgusto.
<Se non vuole farsi l'intero tragitto a piedi ed essere un peso per me ed il mio cavallo le consiglio di salire su questo terribile e violento animale, a lei la scelta>
Dico con un velo di ironia accennando un sorriso.

<Credo che sia un ottima idea effettivamente signorina, posso chiamarla così vero?... opplà>
Con un non molto agile balzo sale dietro di me e si aggrappa forte alla mia vita.
<Preferisco che mi chiami Ecate, ma "signorina" può considerarsi un inizio>
Mi volto leggermente verso di lui facendogli un cordiale sorriso.
<Ecco, ORA SI SBRIGHI PERO'>

Con un colpo di tacco colpisco il fianco del mio cavallo, partendo così finalmente verso il selciato di Bruna.

Il sole illumina i prati verdi della campagna, campi incolti e alberi di ogni tipo di frutta, la terra sotto gli zoccoli che aumentano sempre di più la velocità, il vento fra i capelli e la sensazione di libertà e spensieratezza.

Sento in lontananza il rumore di un ruscello, il cinguettio degli uccellini.

Per un attimo rimossi tutto dalla mente.

Amo la mia terra e farei di tutto pur di proteggerla.

{La profezia dei due cuori spezzati}Where stories live. Discover now