Capitolo 9

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L'arrivo

Mi sveglio di soprassalto, inzuppata nel mio stesso sudore e con le dita che tremano senza sosta.
Con una mano mi asciugo il sudore dalle fronte, mi guardo intorno, la stanza è completamente buia e mi trasmette quasi paura,un brivido mi percorre la schiena.

"Che sia stato un sogno? Sto forse impazzendo?"
Mi chiedo continuando ad osservare il vuoto della camera.
Dei chiari raggi di sole filtrano dalla persiana della finestra illuminando leggermente il pavimento e mobili polverosi.
Sento poi qualcuno bussare alla mia porta.
<Signorina! È passata l'alba le ricordo che dovete sloggiare e pagare entro l'altosole!>
Mi sgranchisco il corpo e stropiccio gli occhi, quando finalmente mi alzo dal letto.
Apro la finestra inondando la camera dalla luce fredda della prima mattinata, una leggera folata di vento mi scompiglia i capelli ancora arruffati.

<Oh eccovi! Non preoccupatevi ho già pensato io al pagamento per la nottata, una sterla e mezza! Che furto!>
Scendo le scale ancora mezza assonnata e con gli occhi gonfi dal pianto della sera prima, sperando che Rascal non se ne accorga, preferirei evitare qualsiasi tipo di domande scomode.
<Tutto pronto per il viaggio!>
Continua alzando due borse di pelle marrone pesanti.
<Grazie Rascal, non dovevate però pagare anche per me...vi prometto che ve li restituirò appena potrò>
<Non si preoccupi signorina, questo è il minimo che potevo fare>
La mattina passa velocemente, leghiamo le sacche alla sella del cavallo, che avevo lasciato custodito nella stalla della locanda e partiamo verso il selciato di bruna.

Dopo delle ore di viaggio ormai l'unica cosa che ci separa dalla cittadina è solamente un ponte naturale di pietra e muschio che a dirla tutta non sembra neanche troppo stabile, di cui al di sotto passa un fiumiciattolo che serpeggia veloce tutt'intorno la cittadina, rendendola quasi un isolotto.
Scendiamo da cavallo e lo oltrepassiamo uno alla volta per poi fermarci davanti all'entrata del paese.

Un gigantesco ed imponente arco di pietra si staglia sopra le nostre teste, con come unica decorazione una testa imbalsamata di cavallo al centro, dei brividi percorrono tutto il mio corpo.
<Immagino lei non ci sia mai venuta vero?>
Chiede Rascal posando delicatamente una mano al centro della mia schiena ed indicando la testa del povero animale.
<Lo pensa anche Falada...e Falada non sbaglia mai>
Dice una voce maschile, anche se non riesco a capire chi, mi guardo intorno ma oltre noi non sembra esserci nessuno.

<Falada vede bene?, un mezzo silvano della riviera dei boschi! Se ne vedono pochi qui intorno, benvenuta!>
Continua la voce sconosciuta.
Rascal inizia a ridere.
<Rascal chi sta parlando?!>
Gli chiedo confusa continuando a guardami intorno, la sua risata si blocca all'instate.
<Non dirmi che non conosci Falada!>
Sorridendomi porta il dito verso l'alto. Alzo lo sguardo seguendo la sua direzione.
<Il piacere di conoscerla è di Falada>
Dice la testa di cavallo.

Spaventata per poco non cado all'indietro, se non fosse stato per la mano di Rascal dietro alla schiena che mi mantenne in piedi.
<Io...io..sapevo di cavalli parlanti...cavalli con ali o anche di spiriti di cavalli dalle valli del nord di Mitril ma...>
Non riesco a distogliere lo sguardo dall'alto, dritto verso Falada.
<Ma certo, mi spiace, avrei dovuto informala prima, Falada è una leggenda molto famosa del continente, per questo ero meravigliato che voi non la conosceste.>
Tenta di trattenere una risatina, non riuscendoci.
<Anche se devo dire che la vostra reazione è stata al quanto divertente>
Scoppia alla fine in una risata fragorosa
<RASCAL!>
Sagrano gli occhi ed esclamo mentre gli do dei colpetti sulla spalla.
<Va bene! ahi! va bene scusa! Ahi. Quando arriveremo alla biblioteca della reggia vi farò leggere il libro delle Fiabe e delle Ballate, così non potrà essere più presa alla sprovvista da niente ok?>
<Sarà meglio.>
Dico incrociando le braccia al petto
<Falada vi da il concesso di entrare, mezzo silvano della riviera dei boschi e uomo dalla città di Bige! Benvenuti al mercato più grande del continente tenuto da uomini e creature magiche>
Esclama il cavallo abbassando leggermente la testa, come in un inchino.
<Grazie Falada...non sapevo fossi un silvano, non che questo cambi qualcosa naturalmente...>
Risponde Rascal a sua volta con un inchino, per poi guardarmi alzando leggermente le sopracciglia e facendomi l'occhiolino.
<Come fa a sapere chi siamo e da dove...Oh certo... grazie mille Fa..Falada...>
Mi inchino e gli noto trattenere l'ennesima risatina.

Prometto così a me stessa di leggere tutti i libri sulle fiabe e sulle ballate delle terre conosciute del continente.

{La profezia dei due cuori spezzati}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora