32 - I Soldati del Tempio

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Ewan era acquattato dietro al cespuglio di rovi già da un po'.

Masticava lentamente una fetta di pane al latte, davvero squisito, che la locandiera di Mauve aveva insistito per regalargli, insieme ad altre vivande. Quella Hilda era una gran signora, sarebbe sicuramente tornato da lei se ne avesse avuto l'occasione. L'unica nota stonata del loro soggiorno in quel luogo tanto ameno, era stato l'incontro con i focosi amanti nelle vasche.

Arrossì al pensiero di ciò che aveva visto e udito ma soprattutto ricordando lo sfacciato invito dell'uomo più anziano...

"Mi dispiace, non ho visto queste persone..." la voce incerta del mercante riportò Ewan alla realtà.

I Soldati del Tempio avevano fermato quell'uomo per mostrandogli il manifesto della giovane e dei suoi amici ricercati senza ottenere la risposta sperata.

Con un vago gesto stizzito, il Soldato che aveva interrogato il mercante lo congedò, dimenticandosi della sua esistenza e rivolgendo la sua attenzione a un giovane ufficiale assiso su uno stallone pezzato.

"Ancora nulla, signore"

"Li hanno visti l'ultima volta a Mauve e dubito siano tornati indietro. Proseguiamo lungo la strada, sono certo che li troveremo"

"Sì, signore!"

I Soldati ripartirono, spronando i cavalli al galoppo e lasciando dietro di loro una nuvola di polvere.

Era già la seconda volta che incrociavano quello stesso gruppo, dovevano averli incaricati di catturare la ragazza e i suoi amici anche se quelle non erano faccende delle quali si occupasse il Tempio ma piuttosto gli armigeri della famiglia Lionhead.

Molto strano.

Perché dei Soldati erano interessati a una contadina qualunque accusata di omicidio? Forse avevano bisogno di soldi? Quattordicimila monete d'oro avrebbero fatto comodo a chiunque ma le ricchezze del Tempio erano inestimabili dunque...

"Che stai facendo?"

Cole comparve alle sue spalle e gli fece andare di traverso il boccone.

Lo afferrò per il bavero della giacca facendolo accucciare accanto a lui e, dopo aver bevuto una lunga sorsata dalla sua borraccia, gli indicò i Soldati.

"Di nuovo loro. Sono davvero ossessionati da quella fanciulla, peccato che la prenderemo prima noi" mormorò Cole, ghignando divertito.

"Non so quanto ci convenga mettere i bastoni tra le ruote al Tempio"

"Bah... Sei troppo prudente, cugino"

Cole si allontanò e poté finalmente rimettersi in piedi. Ewan fece lo stesso, spolverandosi la giacca rosso scuro aperta sul petto.

Udirono il sordo pestare dei cavalli dei Soldati e capirono che erano ripartiti.

Anche loro dovevano riprendere il viaggio. Per quanto Ewan ritenesse che la cautela, in quel caso specifico, fosse da preferirsi ad atteggiamenti più impulsivi, doveva ammettere che l'idea di soffiare le prede al Tempio lo solleticava.

Non poteva immaginare che in quell'esatto momento ci fosse qualcuno a tenere d'occhio lui e il cugino, proprio come loro avevano appena fatto con i Soldati e non poteva nemmeno sospettare che Cole, in realtà, se ne fosse accorto.

"Cugino, c'è una faccenda della quale dobbiamo occuparci prima di mettere le mani sul nostro prezioso bottino" gli disse a un certo punto, con aria quasi annoiata, accostandosi al suo cavallo.

"Che faccenda? Se vuoi trovare un'altra fanciulla con la quale trastullarti, scordatelo, non è il momento"

"Tanto per cominciare, secondo te dove potrei mai trovare questa fantomatica fanciulla?" ribatté Cole indicando con un gesto teatrale della mano la strada e il bosco che la costeggiava.

Il Bastone del Verbo - Libro PrimoWhere stories live. Discover now