26 - Le Custodi della Conoscenza

33 5 18
                                    

Accadde all'alba di un giorno invernale.

La neve aveva ricoperto Bethel di un brillante manto ghiacciato e la città ancora dormiva, cullata dal fruscio delicato dei fiocchi che cadevano dal cielo grigio.

Nessuno sospettava che quel giorno particolare avrebbe segnato la storia della capitale ancora giovane, nessuno si sarebbe mai più scordato del rosso vermiglio che di lì a poco avrebbe illuminato le strade silenziose, riflesso nei cristalli di ghiaccio.

I tonfi sordi degli stivali dei Soldati del Tempio erano attutiti dallo spesso manto nevoso ma già, dalle finestre delle case, qualcuno cominciava ad affacciarsi, svegliato dal pestare ritmico degli uomini armati.

Quando i Soldati del Tempio si muovevano in formazione, i cittadini sapevano che non dovevano uscire per strada e infatti nessuno si azzardò a farlo. I pochi abbastanza audaci, rimasero nascosti dietro gli scuri socchiusi sbirciando, intimoriti e curiosi, quella che si annunciava sarebbe stata una giornata infausta.

Non era difficile immaginare chi sarebbe stata vittima dell'ira del Tempio e le supposizioni furono confermate quando i Soldati si fermarono difronte a una grande casa che si affacciava sulla Piazza delle Incoronazioni.

Quel particolare palazzo, elegante e maestoso, volgeva la facciata principale proprio verso la collina che ospitava la dimora reale, come una sorta di sfida silenziosa che, alla fine, era stata accolta.

Ma non da chi si sarebbero aspettati i suoi abitanti.

Infatti, a bussare alla scura porta a due battenti, recante il simbolo di un occhio spalancato, non erano stati i soldati del re, bensì quelli del Tempio.

I Soldati attesero pazienti che qualcuno venisse ad aprire. Pian piano, le finestre si accesero di bagliori tremolanti mentre ombre agitate si muovevano veloci sulle pareti affrescate delle stanze.

La porta infine venne aperta e una donna con una vestaglia gialla comparve dinnanzi agli uomini armati.

Il capitano del numeroso drappello fece un passo indietro quando gli occhi chiari della donna si posarono su di lui ma nulla avrebbe potuto distrarlo dal suo compito, nemmeno le malie di una strega.

Ripresosi dal momentaneo turbamento, l'uomo estrasse una pergamena da sotto il mantello di pelo bianco, la srotolò con solennità dinnanzi al viso e cominciò a leggerne il contenuto ad alta voce.

"Per ordine del Santo Padre, Loreen O'Leaf è condannata a essere bruciata viva nella pubblica piazza. Il Santo Padre ordina inoltre alla condannata di scegliere venti delle sue consorelle che verranno giustiziate insieme a lei. Se Loreen O'Leaf si rifiuterà di compiere questa scelta o opporrà anche la minima resistenza, tutte, ripeto, tutte le sue consorelle verranno giustiziate"

La donna vestita di giallo non si scompose ma alle sue spalle poteva sentire i bisbigli concitati delle sorelle terrorizzate.

"Quanto tempo ho?" domandò, serafica.

"Un'ora. Il palazzo è circondato e conosciamo anche i passaggi segreti che usate di solito grazie a una sorella che ha deciso di convertirsi e abiurare le vostre pratiche pagane"

All'udire quella frase, Loreen O'Leaf vacillò.

Il capitano sorrise.

"Fatela passare!" ordinò.

Il manipolo di Soldati si aprì per dare modo a una figura incappucciata, il mantello azzurro che strisciava nella neve fresca, di avanzare.

La donna affiancò il capitano e si tolse il cappuccio per fronteggiare con sprezzo Loreen O'Leaf e le sue ex consorelle.

Il Bastone del Verbo - Libro PrimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora