11 - Il re e la sua corte

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Dal pubblico si levò un boato.

Grida di stupore, risolini maliziosi, incitamenti.

Il duello andava avanti da quasi un'ora. Sarebbe stata una circostanza inusuale se a confrontarsi fossero stati due semplici soldati della guardia.

Ma non era quello il caso.

I due contendenti erano soliti combattere a lungo, con ferocia. Anche se si trattava di duelli d'addestramento.

La spada di legno s'abbatté contro altro legno. Uno schiocco sordo, schegge nell'aria.

Gli avversari si allontanarono, ansanti.

Si studiarono pur conoscendosi da lungo tempo.

Occhi carichi di sfida da una parte, occhi pieni d'odio dall'altra.

Un ennesimo attacco. La spada colpì il fianco riparato da un giubbetto di cuoio. Fece comunque male.

L'aria del cortile era carica di tensione. Gli attacchi continuarono. Nessuno rideva più. Aspettavano.

Un sopracciglio si spaccò. Sangue colò negli occhi di uno dei due guerrieri. Dall'altra parte, un labbro gonfio.

Altro sangue.

"Basta così!"

Un uomo tarchiato, barba lunga striata di grigio, avanzò deciso. Si piazzò tra le spade di legno obbligando i duellanti a indietreggiare.

"Troppo sangue per un semplice addestramento. Stringetevi la mano"

Il giovane uomo dai capelli biondi si rilassò.

Lo sfidante, alto quanto lui, stessa corporatura, capelli scuri, mulinò la spada verso il basso. Rabbioso.

"Gareth Cross, qualcosa da obbiettare?"

L'uomo tarchiato, spada al fianco, stemma reale sul petto, squadrò il giovane dai capelli scuri.

"No, comandante La Roche"

Un sibilo tra i denti bianchi, snudati in un sorriso feroce.

"Principe Ewan?"

"No, comandante La Roche"

Un sorriso cordiale. Tensione nei muscoli delle braccia. Disprezzo appena celato.

"Stringetevi la mano, è un ordine"

Ewan Lionhead, principe di Alte Pianure, avanzò verso l'avversario. Mano tesa.

Gareth Cross, bastardo di corte, afferrò quella mano.

La strinse. Forte.

Solo una smorfia sul volto dalla pelle chiara davanti a lui. Un sorriso di scherno.

"Mi raccomando, principe, fatevi rammendare quel sopracciglio"

"Grazie per la premura, Cross. Tu non trascurare quel labbro"

Si lasciarono.

Gareth Cross sputò a terra un grumo di muco e sangue. Gli occhi fissi in quelli del principe.

"È sempre un piacere esercitarsi con te, Cross. Combatti come se volessi davvero uccidermi"

"Come se?"

"Adesso basta, Cross. Tra poco comincia il tuo turno di guardia, renditi presentabile"

"Agli ordini, comandante La Roche"

Un veloce inchino, un'ultima occhiata.

Gareth Cross attraversò il chiostro e scomparve in un corridoio buio. La folla si aprì al suo passaggio. Una scia di commenti dietro di lui.

Il Bastone del Verbo - Libro PrimoWhere stories live. Discover now