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Entrai e sentii un odore nauseabondo di cibo avariato misto a calzini sporchi.

Mi guardai intorno.

La stanza era un vero porcile.
Per terra c'era di tutto e sulle pareti c'erano delle strane macchioline.

Notai una ragazza intenta a tagliarsi le unghie dei piedi sul letto mentre mangiava delle alette di pollo fritto.

-Che vuoi?- sputò acida -Sei un fattorino? Non ricordo di aver ordinato qualcosa- disse

Cercai di non prestare attenzione a ciò che stava facendo e mi limitai a risponderle garbatamente. 

-Non sono il fattorino. Sono la tua compagna di stanza- dissi

-Chi l'ha deciso?- chiese guardandomi di sottecchi

-L'addetta alla sistemazioni degli studenti negli alloggi- dissi. 

Non disse nulla, forse perché era troppo concentrata nell'attività alla quale si stava dedicando con tanta dedizione.

La guardai sconcertata  -Quando sei arrivata?- chiesi facendo un altro giro della stanza con gli occhi -Giusto per sapere...

-Questa mattina presto- disse

Era riuscita a fare tutto quel disastro in nemmeno una giornata!

Un record.

Avevo paura ad immaginare in che stato qyesta camera si sarebbe trovata alla fine dell'anno scolastico.

Non ero mai stata una persona schizzinosa.
Ero sempre stata molto accomodante. Ma questo andava leggermente oltre I miei standard.

-Che ci fai ancora lì sull'uscio?!- esclamò alzando lo sguardo verso di me -Entra

Le sorrisi gentilmente.

Per raggiungere il mio letto dovetti fare un percorso ad ostacoli tra scatoloni di pizza, cartacce, fazzoletti e vestiti ma alla fine arrivai a destinazione sana e salva.

Gli scatoloni di pizza dovevano essere di prima che venisse qui perché molte di quelle pizzerie non vi erano nei d’intorni, si trovavano solo a Londra.

-Sei di Londra per caso?- domandai.
-Si, come lo sai?- esclamò sorpresa.
-L'ho... dedotto dall'accento- dissi mentendo.
Sarebbe stato scortese dirle che l'avevo intuito dalla sua collezione di scatole di pizza, vecchie di chissà quanto, sparsi un pò ovunque.

Notai con estremo sollievo che il mio letto era l'unico punto della stanza senza alcun tipo di sporcizia però.

-Non mi sono presentata- dissi sorridendo -Sono Lucy Bryan 

-Brooke Peterson- disse lei ricambiando il sorriso.

Più a mio agio, mi sedetti sul mio letto.

Mi ripetei, più di una volta, il famoso detto "Non giudicare un libro dalla copertina" sperando che potesse in qualche modo aiutarmi a superare questa assurda situazione.

Mi stesi completamente sul letto a testa in su, sfinita.

D'un tratto qualcosa cadde sulla mia faccia.

-Pizza con retrogusto di vernice- dissi mentre me la toglievo di dosso -Deliziosa...

Decisi che fosse meglio uscire per prendere una boccata d'aria. 

Avevo l'odore di calzini sporchi fino dentro i polmoni.

Ero nei corridoi quando fui assalita da Kelsey.

-Hey!- esclamò -Allora com'è andata? Com'era la stanza?

Feci un gesto con la mano come quando si fa per scacciare una mosca  -Meglio lasciar perdere.

Angelic Demon Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin