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era passata un ora e 20 da quando avevamo lasciato la casa e il mal di testa causato dal nervoso ancora non mi era passato; solo adesso mi sto rendendo conto che questa vita mi fa male: la settimana che stetti a new York stavo bene come anche i 3 giorni a Los Angeles e adesso che sono tornata qua le sensazioni da cui cercavo di scappare si sono ripresentate e l'unico modo per farle svanire è gareggiare, ma se voglio rimanere nell'ombra per non farmi scoprire da Nathan è meglio che per questa sera non mi faccia vedere al magazzino.

-che succede? ti sei incupita di nuovo -sentenziò Addison 

-nulla, stavo riflettendo sulla situazione che si è creata, ma non ci voglio più pensare.. piuttosto andiamo a cena-dissi 

-mh, d'accordo- rispose 

percorsi le strade di Londra a tutta velocità, difatti dopo meno di 10 min ci trovammo dall'altra parte della città davanti ad una pizzeria italiana

-qui fanno una pizza spettacolare- affermai con il sorriso 

non volevo angosciarla quindi per tutta la durata della cena e dopo cercai di essere il più tranquilla possibile 

-andiamo a ballare?-chiesi 

-facciamo un' altra volta sono parecchio stanca-disse buttandosi sul letto dell'hotel 

annuii e dopo essermi fatta una doccia mi buttai anche io dentro al letto, ma anche se il sonno era tanto non riuscivo a dormire, i pensieri mi offuscavano la mente e i mille problemi che si sarebbero potuti creare con il piano di domani mi tormentavano 

-ho bisogno di nicotina-sussurrai prima di alzarmi e andare fuori sul balcone; dopo aver acceso la 10ª sigaretta della giornata chiusi gli occhi, ma subito dopo li riaprii sentendo la suoneria del mio cellulare 

<pronto>dissi

<non riesci a dormire eh> 

<cos'è ti assicuri che io non sparisca di nuovo ?> chiesi ridendo 

il suono della sua voce mi fece tranquillizzare e in questo momento capii che con lui  è e sarà diverso

<mi hai scoperto> disse ridendo 

<come mai non dormi?> chiese 

<sono successe troppe cose >

arrivarono le 2 di notte in un battito di ciglia, parlare con lui mi aveva fatto bene; la mia mente era pronta per affrontare la giornata che da li a poco sarebbe iniziata.

e con una nuova consapevolezza mi addormentai.

...

-forza premi quel grilletto-urlai a madison

-ho paura-disse 

-ma porca troia, sei nel giro da quasi due anni e hai ancora paura di sparare?-

-e se questa sera che ne fosse bisogno te cosa farai eh-continuai 

lei mi guardò mortificata e caricò nuovamente la pistola e si rimise in posizione; sapeva che avevo ragione e che la mia sfuriata non era dettata dalla rabbia, ma dalla paura di poterla perdere

-forza ce la puoi fare-gli sussurrò all'orecchio Lucas 

lei chiuse gli occhi e dopo aver preso la mira premette il grilletto e centrò l'addome del manichino

-ecco, così-dissi 

-stasera, non dovrai dimostrarti impaurita altrimenti ci metteranno due secondi a farti fuori capito?-dissi

lei annuii e continuò l'allenamento; sia lei che Emily non avevano mai partecipato ad un vero e proprio attacco quindi la mia titubanza nel portarle era tanta.

dopo ore e ore di allenamento corpo a corpo decidemmo di fare una pausa 

-ragazzi vi vorrei parlare-dissi

-non mi sono comportata nel migliore dei modi e ora non voglio giustificarmi per le mie azioni, ma vorrei chiedervi scusa se in un qualche modo vi ho fatti sentire meno importanti per me-ammisi bevendo un sorso d'acqua 

mi ricordavo che ieri ad Addison gli avevo detto che volevo che mi odiassero, ma era più forte di me la sensazione di angoscia che mi procurava il pensiero di andarmene lasciandoli in questo modo.

-anche io mi devo scusare con te per i miei modi, non volevo dire quello che ho detto, siamo sempre stati come una famiglia e ti abbiamo sempre lasciato spazio quindi accetteremo anche questa volta la tua decisione, te hai avuto la fortuna di avere sempre due vite e appena una faceva troppo male ti rifugiavi nell'altra mentre noi sai meglio di me che non ne abbiamo la possibilità-disse Mandy con le lacrime agli occhi 

-avete tutte le possibilità del modo siete ragazzi in gamba e a parer mio tutta questa situazione ve la dovreste lasciare alle spalle anche voi-ammisi 

lei scosse la testa 

-i soldi dei carichi io non li voglio, divideteveli e createvi un futuro-dissi andando in salotto, aprii la cassaforte e tirai fuori i 6 borsoni stracolmi di soldi 

-questi sono vostri-dissi porgendone uno ad ognuno di loro

-ma è la tua parte-disse tomas 

-non ne ho mai toccato un dollaro da lì; li ho tenuti da parte per voi-dissi consegnato l'ultimo a Mattia che mi fulminò con lo sguardo

-non ho bisogno della tua elemosina e nemmeno dei tuoi consigli di merda-disse tirando un calcio al borsone 

- se vuoi che tra noi finisca così, con tutto questo astio, bene è ciò che avrai-dissi prendendo nuovamente il borsone e uscendo di casa 

-tutto bene?-chiese Addison che per tutto questo tempo era rimasta in silenzio a guardare la scena 

-si si, devo solo farmi una doccia e riposarmi; la notte sarà lunga- ammisi sfinita 

-ci vediamo stasera-dissi ai ragazzi prima di chiudere nuovamente la porta 


secret- tutto può cambiareDonde viven las historias. Descúbrelo ahora