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3 anni dopo 

salgo le scale e il ticchettio dei miei tacchi rimbomba in tutta la casa 

"Michelle, vieni nello studio" dice il messaggio inviato da Mattia 

continuo a salire le scale fino all'ultimo piano e entro nello studio 

-ciao ragazzi-dico salutando tutti 

-e a me non mi saluti?-domanda Mattia avvicinandosi 

-no, mi hai fatta incazzare-dico andando a sedermi sulla sedia dietro la scrivania, accavallo le gambe e inizio a prendere i fogli 

-di cosa mi dovevate parlare?-chiedo

-stasera dobbiamo mettere in atto il piano-dice Lucas 

-ancora Nelson e Lee non sono pronte-dico cercando una cosa tra i fogli 

-Michelle, é da 7 mesi che si allenano e da 1 anno che stanno dentro-dice Mandy 

-a sto punto sei te a non essere pronta-continua mattia

-Mattia non mi far incazzare-dico alzando lo sguardo e fulminandolo 

-io non ti voglio far incazzare voglio solo che tu ci dica cosa c'è che non va-

-non c'è nulla che non va-dico iniziando a sudare freddo 

dei flashback mi iniziano ad invadere a mente e le scene dell'incidente si fanno spazio nella mia mente, mi reggo la testa come per poter fermare le voci 

-BASTA-urlo alzandomi e battendo le mani sulla scrivania 

si zittiscono tutti e io inizio a parlare -se volete farlo stasera fatelo, ma ci andate da soli e vi prendete le conseguenze-

-ah e se morirà qualcuno ve lo terrete sulla coscienza-dopo aver detto questo prendo la mia borsa e esco 

ho bisogno di aria 

-Michelle, ma che ti prende-chiede  Mandy 

-Mandy lasciami stare ho bisogno di stare da sola-dico guardandola 

con un solo sguardo capisce che non sto bene quindi mi lascia andare, esco dalla casa e monto in macchina apro tutti i finestrini e parto senza una meta, ho solo bisogno di tranquillità 

altri ricordi si fecero spazio nella mia mente, questa volta più persistenti: la faccia di Mattia piena di sangue, la moto distrutta, il mio risveglio, il non ricordarmi nulla per quasi un anno, tutte le sensazioni che ho provato sembrano tornare

devo fermarmi, accosto la macchina sul ciglio della strada e esco mi accascio e degli onchi di vomito percorrono il mio corpo facendolo rabbrividire 

non stavolta, mi faccio forza e mi alzo in piedi, mi appoggio sulla ringhiera della strada e aspetto che mi passi 

-signorina tutto bene- mi chiede un signore accostando la macchina 

annuisco fingendo un sorriso e lui ripartì 

...

-vuoi parlarne ?-mi chiede Mattia accarezzandomi il braccio 

-di cosa ti dovrei parlare esattamente-chiedo alzando la testa dal suo petto per guardarlo

-non so, dell'incidente, di come ti sei sentita quando ti sei risvegliata e non ti ricordavi nulla... Michelle liberati-dice 

- sappiamo entrambi che non è stato un incidente-dico 

-appena mi sono svegliata mi sono sentita persa non mi ricordavo nulla come se avessi cancellato tutto, ma pian piano i ricordi tornavano... ho flashback persistenti ma sto bene-dico 

"che bugiarda "

ignoro la mia coscienza e guardo Mattia 

-cosa ti ha fatto ricordare di Los Angeles?-chiede 

non vuole realmente la risposta vera -una foto di me e Addison-dico 

tra l'altro io e lei abbiamo perso i rapporti, lei nell'anno che sono stata in coma mi ha scritto ma io non ho potuto rispondergli e per non farla preoccupare mi sono inventata che non volevo sentirla, invece i ragazzi e i miei fratelli mi hanno chiamata diverse volte, ma non ho mai risposto perché avevo paura, Cameron mi avrà mandato 1000 messaggi, ma non li ho mai letti. 

mentre cercavo di recuperare la memoria con ogni mezzo possibile io e i ragazzi abbiamo creato un piano per farla pagare a Nathan e al suo gruppetto, ma io ancora non mi sento pronta, la mia mente non è lucida e io non so se potrei farcela 

-mmh-dice per poi abbracciarmi 


secret- tutto può cambiareWhere stories live. Discover now