-guarda questo-disse Addison mostrandomi un vestito
-bello-dico distrattamente
-ma se non lo hai manco guardato-
-mi dici cos'hai? è tutto il pomeriggio che sei strana-continuò
-niente, ho troppi pensieri per la testa-dissi
ma la verità era un altra, la vicinanza con Cameron mi aveva portata a provare nuovamente dei sentimenti per lui e questo non andava bene, poi come se non bastasse la situazione con Nathan era sempre peggio e mi chiedo con in due anni io non sia mai riuscita a trovare le informazione che lui ha; dovevo chiarire tutto il prima possibile
-non ti credo, ma non ti assillerò, quando sarai pronta me lo dirai-disse
-dopo la festa parto-dissi di getto
-cosa? pensavo che almeno una settimana tu rimanessi-disse
-devo risolvere alcune cose a Londra e forse poi tornerò-ammisi
era la prima volta che lo dicevo ad alta voce e la cosa mi fece sorridere, forse ero davvero pronta a lasciarmi tutta la merda alle spalle e a vivermi la mia vita come si deve
-lo spero-sorrise
-stai tranquilla ci sentiremo, non rifarò lo stesso sbaglio 2 volte-
in qualsiasi modo sarebbero andate, non li avrei lasciati un altra volta e questa era una promessa.
dopo aver passato tutto il pomeriggio a fare shopping decidemmo di andare a casa sua per prepararci visto che stasera c'è la festa di compleanno di Cameron
-mi vado a fare la doccia poi mi fai i capelli?-chiese facendo il labbruccio
-si-risi per la sua faccia
non era cambiata per niente era sempre la piccola Addison e anche il nostro rapporto non era cambiato eravamo rimaste la spalla destra dell'altra.
un'idea mi balenò in testa: potrebbe venire con me a Londra, risolveremo quelle questioni e poi torneremo qua
"magari per sempre" la mia coscienza si fece viva
questo non lo so dipende da come andranno le cose.
per stoppare i pensieri accesi la cassa e feci partire l'album di ozuna e mi iniziai a preparare: mi truccai e iniziai a farmi i capelli mossi
-sei bellissima-
una voce mi fece sobbalzare
-Cameron, che ci fai qua? tua sorella mi aveva detto che eri da me-dico
-hai detto bene ero, ora sono qua-disse facendo il solito sorrisetto che prenderei a schiaffi
-e fin li c'ero arrivata anche io-dissi scuotendo la testa
-ti stai facendo bella per me?-disse mettendosi dietro la mia schiena per guardarmi dallo specchio
-no-sorrisi a presa di culo
-non sei al centro del mondo-continuai
-ma del tuo si-disse continuando ad avere quell'espressione sul viso
-convinto te-
afferrò la sedia e la girò di scatto, poggiò le mani sopra i braccioli e avvicinò il suo viso al mio
-io sono convinto che non ti sono poi cosi indifferente come vuoi farmi credere e che questo cuore-disse battendomi un dito sul petto-non batte cosi con quella specie di scimmia che ti ritrovi come ragazzo-
-non c'è bisogno che mi rispondi a voce, la tua faccia l'ha già fatto-disse ridendo e andando via
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secret- tutto può cambiare
ChickLitsequel di "secret" Michelle Collins si risveglia dal coma non ricordando l'accaduto; nella sua vita cambieranno molte cose, ma una no, riuscirà a non mettersi nei guai? ma soprattutto rimarrà a Londra o tornerà a Los Angeles?