53. 𝑣𝑒𝑟𝑡𝑖𝑔𝑖𝑛𝑖

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il fatto che wax era lì con lei, aveva fatto in modo di farla chiudere, non riusciva più ad aprire bocca e stranamente era silenzioso anche lui. nessuno di loro due si battibeccava o aveva voglia di farlo, lui se ne stava con nicolò e lei con sua sorella. non sapeva se tutto quello si sarebbe sbloccato, non sapeva niente.

«micol, vai a parlargli»
la incitò sua sorella per l'ennesima volta nell'arco di quella serata.

«per dirgli cosa? ha iniziato lui»
distolse lo sguardo e lo guardò mentre prendeva un pacchetto di sigarette in mano.

lo vide prenderne una e poi la portò sulle proprie labbra, prese l'accendino e l'accese. era sexy anche così, come era possibile?

«dovresti spiegargli per bene»
disse quasi in un sussurro, aveva paura di come lei potesse reagire a ciò.

«cosa?»
si girò di scatto verso di lei, la maggiore però distolse lo sguardo e così micol riuscì a capire a cosa si riferisse.
«non parlerò a cuore aperto del mio passato»

«se non lo fai lui non capirà mai perché te la prendi così tanto quando qualcuna si avvicina a lui o quando lui fa il cretino»
per quanto le costava ammetterlo, ele aveva ragione ma come poteva fidarsi e mettersi a nudo?

non lo aveva mai fatto se non proprio con sua sorella e non aveva mai pensato di farlo in generale, perché era una cosa troppo grande persino per lei.
sospirò e poi iniziò ad intorcigliare una ciocca di capelli tra le dita, il nervoso stava prendendo il sopravvento, forse le stava anche per venire un attacco di panico al solo pensiero di doversi aprire con lui.
poi però micol prese coraggio, si alzò e si avvicinò al rosso con nico, erano su un divanetto poco più distanti, tutti erano nel cortiletto fuori la casa. nicolò appena vide lei, si alzò in piedi, capendo che voleva parlare da sola con wax e così si allontanò, lei si sedette di fianco a matteo.
ci fu silenzio per alcuni minuti, poi riuscì finalmente a parlare, strappando quel cerotto il più velocemente possibile.

«wax, le mie vertigini, partono in realtà dai ragazzi»
ingoiò la saliva rumorosamente, distolse lo sguardo e poi cercò di continuare a parlare.
«sai perché non sono mai stata insieme a qualcuno? perché tutti mi hanno preso in giro, nessuno è mai voluto stare realmente con me e quindi piano piano mi sono autoconvinta che vivevo meglio senza avere qualcuno al mio fianco»
in quel momento voleva sparire per l'imbarazzo.
si era messa a nudo davanti a lui e sperava di non rimanerci più male di quanto già non ci stia.

«non avrei mai voluto che mi vedessi con quelle, però è stata colpa di macs io-»
lei scosse il capo e tornò a guardarlo.

«avresti potuto dire che non avevi nessuna voglia di passare il tuo compleanno con delle tipe, perché avevi rispetto nei miei confronti.»

«non hai avuto rispetto neanche te, vengo qua e scopro che hai provato a baciare pietro, oltre a tutti gli altri ragazzi»
lo stava facendo di nuovo: stava cercando di avere ragione quando non ce l'aveva neanche un po'.

micol accennò ad una risata nervosa e scosse il capo rassegnata che non sarebbe mai cambiato. il guaio di mettere due con il segno del leone nella stessa stanza.

«ma te quando lo hai fatto eravamo comunque qualcosa»

«se eravamo qualcosa, perché mi hai dimenticato così facilmente?»
non l'ho mai fatto wax.
ci ho provato ma non ci sono mai riuscita.
tutti i baci con gli altri erano per dimenticarti e forse il quasi bacio con pietro, era perché aveva bisogno di nuovo delle labbra di un lucido, anche se era quello sbagliato.

«vuoi continuare così?»
chiese lei distogliendo ancora lo sguardo, non riusciva più a tenerlo.

«non hai risposto.»

uragano || waxWhere stories live. Discover now