7. 𝑔𝑒𝑛𝑜𝑣𝑎

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prima di rispondere doveva dire a sua sorella di quell'invito e sapeva già che avrebbe acconsentito ma quello che le preoccupava era proprio pietro.

perché lo aveva detto a lei e non a sua sorella? e cosa fondamentale, gli piaceva sua sorella o stava giocando?
in quel fine settimana avrebbe fatto questo: scoprire le intenzioni di pietro, perché l'ultima cosa che voleva al mondo, era consolare sua sorella per un ragazzo.

micol: ciao persona preferita, io e ele ci siamo, fai il bravo mi raccomando

baciogitano: ma sono un angioletto io

si, l'angelo di satana.

e detto questo preparò il tutto per partire l'indomani. pietro neanche aveva precisato dove dovevano andare, però per lei andava bene qualunque posto perché con pietro si trovava veramente bene, si sentiva sè stessa.
in qualche modo aveva pensato che l'universo avesse fatto in modo di farglielo incontrare, era come se fosse la sua metà mancante e non in senso amoroso.
si perché lei sapeva che tra di loro non ci poteva essere niente oltre l'amicizia, ma una metà che completava la sua persona. lei gli voleva veramente bene a pietro e sperava che anche lui la vedesse solo come un'amica o una sorella, anche se glielo aveva detto che sapeva che non ci poteva essere niente oltre a quello che già avessero.

«sei sicura di voler venire, te mic?»
sua sorella entrò nella sua camera, era la mattina della partenza e lei non stava capendo del perché di quella domanda.

«lo so che vorresti stare da sola con pit, però vengo anche io per tua sfortuna»

«no idiota, non è quello... andiamo a Portofino lo sai?»
aggrottò le sopracciglia.

allora lei e pietro parlavano, era un buon segno.

«allora te e pit fate passi avanti... vi siete scritti?»

«gli ho scritto io per sapere dove andassimo ma non è questo il punto micol»
quando la chiamava per nome intero non c'era niente di buono.
«il punto è che andiamo lì perché wax ha un instore a Genova. quindi ci sarà anche lui con noi appena finito»

perché a lei veniva nascosto sempre tutto? ogni volta che si parlava di wax, nessuno le diceva niente e faceva la figura dell'idiota sorpresa di vederlo e lui ci godeva per prenderla in giro.
prese subito il telefono e scrisse a pietro, avrebbe dovuto dirglielo.

micol: perché non mi hai detto dove andiamo?

baciogitano: quindi te lo ha detto ele

baciogitano: mic, lo sappiamo entrambi che non saresti venuta se te lo avrei detto

micol: pietro ma vai a cagare.


bloccò il telefono incazzata nera con il biondo. doveva assolutamente finire questa storia, era come se facessero degli incontri solo per far incontrare wax e micol, questo a lei non andava per niente bene.
se non ci sarebbe stata sua sorella non ci sarebbe neanche andata ma lei le aveva pregato di venire, anche dopo la scoperta di wax.
quindi era in macchina con pietro, sua sorella ed un altro amico, di quel che aveva capito alcuni amici di loro erano già con wax ma lei non aveva intenzione di aprire bocca lì dentro la macchina.

«ce l'avrai con me per sempre?»
disse ad un certo punto pietro ma non rispose lei.
«io non vado da nessuna parte senza wax, questo dovresti saperlo»

aveva ragione, da quando lo conosceva non era stato un secondo senza wax a far serata, era sicuramente perché avevano gli stessi amici ma questo non voleva dire che lei dovesse dar per scontato ogni volta che ci fosse anche wax.
il viaggio proseguì in silenzio dalla sua parte ma chiassoso dalla parte di sua sorella che stranamente non faceva altro che parlava, ridere e scherzare.

micol non vedeva l'ora di scendere, andarsene in hotel e starsene lì rinchiusa, fino a quando non avrebbe digerito il fatto di quel piccolo segreto.
arrivati quindi, scese velocemente dall'auto, prese le sue cose e fece per andarsene, lasciando tutti indietro ma tanto si era fermato davanti l'hotel.
avrebbe condiviso la stanza con sua sorella ovviamente, almeno l'unica cosa buona di quel fine settimana.

si fece dare la chiave e poi si diresse a passo svelto verso le camere, non guardando davanti per niente ed infatti andò a sbattere.
sentì due mani fermarla, alzò lo sguardo e poi lo vide.

«cosa ha fatto pietro per farti incazzare così?»
disse wax, non sorpreso per niente di vederla, quindi anche lui lo sapeva.

«lascia stare, fammi passare»
disse ma lui aveva ancora le mani posate sulle sue spalle e la guardò dritto degli occhi.

micol anche lo stava guardando negli occhi ed ancora una volta quel contatto visivo le faceva provare cose che non doveva decisamente provare, per uno che non sopportava.

«ti va di accompagnarmi all'instore?»
quella frase le arrivò dritta al cuore, rendendola per un momento fragile, perché nonostante tutto, una frase così voleva dire molto detta da lui.

voleva dire che pensava a lei, voleva dire che non gli importava nulla e di nessuno se non di portare lei con sè, per passare del tempo insieme.

«non mi sembra il caso, non voglio finire su webboh»

«ma io faccio quello che mi pare»
disse lui, facendo finta di non aver sentito quello che aveva detto.

«wax...»

«ho capito, a dopo, sempre se non scappi»
disse e poi se ne andò lasciandola per il corridoio.

questa volta aveva indosso una canottiera bianca, una tuta blu e le ciabatte con i calzini con le papere, sui capelli una bandana blu.
ancora una volta, anche se il suo outfit sembrava discutibile, a lei era piaciuto, nonostante tutto a lei piaceva come si vestiva ma c'era ancora una parte di sè che rifiutava di ammettere questa cosa.

arrivò velocemente la sera, avevano passato la giornata un po' al mare e la sera sarebbero stati tutti insieme su una barca.
si mise un vestitino stretto bianco con scarpe da ginnastica. un po' era agitata, voleva parlare con wax di storie ma nello stesso tempo non sapeva come farlo.
poteva essere una cosa semplice ma in realtà era una cosa difficile. era una cosa personale, come proprio i suoi quadri e come lei non parlava mai dei suoi quadri, forse lui non voleva parlare mai di storie.

arrivati sulla barca, wax era già lì, sua sorella lo salutò entusiasta, lei invece rimase per ultima da salutare, di proposito.

«quindi non sei scappata»

«vi siete visti senza dirmi niente?»
disse pietro mettendo un braccio intorno alle spalle di suo fratello minore.
lei alzò gli occhi al cielo, non avendo ancora perdonato il maggiore, lui se ne accorse e poi si avvicinò abbracciandola.
«lo so che sotto sotto ti fa piacere, a fine serata mi ringrazierai baby»
le disse nell'orecchio per non farsi sentire da wax che era ancora lì.

lei scosse il capo facendo ridere pietro e poi li lasciò soli.
poteva vedere l'imbarazzo di wax per la prima volta, lo era anche lei ma poi prese la palla in balzo per rompere il ghiaccio.

«allora, l'instore?»
vide subito il rosso sciogliersi e tranquillizzarsi.

«ho tante spasimanti, questo è sicuro»

«quanto te la tiri»
disse lei e subito lui sorrise.

«perché ancora stai parlando con me? pensavo che non mi sopportassi vertigini»
e da quella parola prese coraggio per parlare.

«ho letto il testo di storie e non mi sarei mai immaginata di ritrovarmi così tanto in una frase. wax io voglio saperne di più, se non è veramente troppo, io vorrei sapere le tue storie»

uragano || waxWhere stories live. Discover now