28. 𝑝𝑖𝑎𝑐𝑒𝑛𝑧𝑎

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il giorno per andare a Piacenza era più vicino di quanto pensasse.
erano partiti prima per starci almeno tre giorni lì, ed avevano affittato una villetta, per trascorrere i giorni in tranquillità.
sua sorella era venuta con lei, come sempre, anche perché a Piacenza doveva esibirsi anche nicolò, quindi era un modo anche per rivederlo.

non sapeva per certo la situazione di eleonora e enne, sapeva solo che si sentivano, lei sembrava felice quindi andava benissimo così.
la villetta era abbastanza grande per tutti, si trovava in campagna, quindi lontana dal caos e dalle persone.
si trattava si una villetta sola in mezzo ai campi, un modo bellissimo per rilassarsi e fare tutto quello che volevano. si, perché in fin dei conti sapeva che il motivo principale della villetta in mezzo al nulla era quello: fare tutti ciò che volevano senza rotture.

così appena arrivati, pietro si spogliò rimanendo a petto nudo per il caldo, anche il suo amico, mentre lei ed eleonora andavano a posare le cose all'interno.
wax e pietro avevano finalmente un po' di tempo tra di loro, per festeggiare il compleanno del più grande, ormai passato sa giorni.
ovviamente lei e sua sorella avevano deciso di scegliere una delle camere con il letto matrimoniale, così da stare insieme. ce ne era un'altra poi con un letto matrimoniale e un'altra ancora con due letti singoli separati. non sapeva dove sarebbero stati a dormire gli altri ma almeno sapevano per certo dove avrebbero dormito loro due.
eleonora rimase ancora in camera, a sistemare un po' la valigia, mentre lei decise di uscire di nuovo fuori, perché dentro, senza condizionatori accessi, faceva caldissimo.

mentre si dirigeva fuori, sentiva un silenzio molto sospettoso, dato che pietro in primis non stava mai in silenzio.
quel silenzio le metteva un'ansia, ed è per questo che non appena uscì fuori si guardò intorno. notò pietro poco più lontano con il telefono in mano ed anche il suo amico vicino a lui. poi vide wax, all'uscio della porta, seduto su una sedia, anche lui con il telefono in mano e lo girò verso di lei riprendendola.
micol fece il dito medio, facendo ridere il rosso ad anche gli altri.

«cosa c'è da ridere...»
chiese confusa. certo il dito medio faceva ridere ma lo aveva fatto perché wax aveva la fotocamera e le stava facendo una foto a sua insaputa.

«non ti è arrivata nessuna notifica?»
chiese uno degli amici di pietro, poi prese il telefono e vide la notifica da ig.

waxiello ha iniziato una diretta.

subito spalancò gli occhi e si avvicinò al telefono del rosso per poter vedere effettivamente che stesse facendo una diretta. wax la guardò, senza inquadrarla questa volta, e rise di gusto. micol lo guardò malissimo ma lui non smise ancora di ridere, poi pietro iniziò ad urlare da dove era, come un cretino.

«siamo in diretta?»
facendo una vocina che a lei fece ridere.

poco dopo il biondo si avvicinò e la sorpassò, si avvicinò al telefono del fratello per poter entrare nell'inquadratura e fece la stessa domanda di prima e poi aggiunse anche c'è qualcuno di piacenza che stasera vuole far festa?
lei scosse il capo e poi lo spinse di poco e bacio, non tanto stabile evidentemente, stava per finire addosso a wax. tant'è che ci furono tante risate in giro e il telefono di wax aveva avuto delle turbolenze, perché per fermare pietro, il rosso aveva posato il telefono sulla propria coscia.

«pit un po' più di equilibrio...»
disse lei divertita e a quel punto pietro la guardò regalandole la medesima spinta.

«così siamo pari»
lei scosse il capo divertita e poi si rese conto che wax li stava riprendendo, sicuramente ancora dalla diretta.

poi cambiò visuale, si alzò in piedi e fece vedere il sole che c'era lì con tanto di guarda che sole che c'è, per poi dopo chiudere la diretta così a caso.
il rosso si avvicinò poi a micol scompigliandole i capelli. lei lo guardò togliendogli gli occhiali che aveva messo in testa e poi li indossò, facendo con le mani le corna, classica mossa che facevano i rockettari. matteo scoppiò a ridere alzandoglieli e mettendoli in testa.

«stanno meglio a me»
lei con un gesto di capo li fece di nuovo scendere giù.

«non credo, io sono figa con tutto»
poi wax fece per prenderli ma lei fece un passo indietro.
«sono miei mi dispiace»
continuò a scherzare ma il ragazzo non avrebbe ceduto, quindi provò di nuovo a prenderli ma lei si spostò di nuovo.

continuarono così ancora per altri quattro volte, fino a quando wax non decise di prenderla per i fianchi, fermarla e rubarle finalmente gli occhi. quel gesto però, li aveva avvicinati, quindi ora si trovavano a pochi centimetri. si rese conto solo poco dopo che erano in quella posizione, perché all'inizio trovava il tutto normale, come se stessero sempre così. invece era capitato poche volte e quella era una di quelle poche volte. il rosso la teneva ancora per il fianchi, in realtà se lui la lasciava, quasi sicuramente lei sarebbe caduta, quindi quasi sicuramente la teneva anche per quello.

da quei centimetri, nonostante lo avesse già fatto, potette notare quanto effettivamente il rosso fosse pieno di lentiggini. lentiggini che lo rendevano veramente sexy, più di quanto lei potesse mai immaginare. spostò lo sguardo sulle sue labbra e notò che anche lì aveva delle lentiggini, non ci aveva mai fatto caso e quella cosa non fece altro che farle venire voglia di baciarlo.

«wax...»
lo richiamò, dato che anche lui era rimasto fermo in quella posizione, quasi a volerla guardare anche lui.

gli occhi sono fatti per guardare in fin dei conti e se si tratta di qualcosa di bello, tanto meglio.

matteo nel sentire la voce di micol tornò in sè e la posizionò, facendo in modo che lei non cascasse e poi lasciò la presa imbarazzandosi un pochino.

«cazzarola»
esclamò poco dopo il rosso e poi si grattò la nuca con la testa guardando a terra.

non stava capendo cosa gli passasse per la testa ma in quel momento anche lei si sentiva in imbarazzo. tutti gli altri neanche stavano facendo caso a loro ma per lei era come se tutti gli occhi erano puntati su di loro. era veramente dura nascondere i sentimenti, lo sapeva benissimo e fino adesso non aveva mai avuto tutta questa difficoltà.
da quando conosceva wax, farlo, era diventata una cosa impossibile.

per fortuna sua sorella arrivò poco dopo e passarono la giornata tutti insieme a scherzare.
pietro aveva trovato anche una bici e si mise ad usarla per i campi a fare video.
la sera arrivò in fretta e dato che per andare a divertirsi da qualche parte, dovevano farsi almeno un'ora di macchina, aveva lasciato stare, dato che wax il giorno dopo avrebbe anche dovuto fare le prove per il concerto.
quindi avevano passato del tempo insieme fino a quando un po' poi si divisero, chi andava a letto e chi invece rimaneva ancora a parlare, fumare e tant'altro.

lei in primis per quella sera aveva deciso di andare a dormire, dopo quell'episodio con wax si trovava di nuovo in confusione ed aveva decisamente bisogno di stendersi e spegnere il cervello. dormire era l'unica cosa che non le faceva pensare al rosso, certo prima di dormire ci avrebbe messo un po', dato che matteo era veramente difficile da levare dalla testa.
entrò nella propria stanza e convinta di trovare sua sorella in stanza, iniziò a parlare.

«ele non vedo l'ora di dormire, perché è stata una giornata veramente assurda.
ti racconterò domani, perché non voglio neanche nominarlo o sarò tutta la notte con il pensiero fisso-»
disse mentre si tolse la maglietta e rimasta in reggiseno cercò dentro la valigia il pigiama che poi rinunciò perché faceva troppo caldo, quindi avrebbe dormito in reggiseno.

«nominare chi?»

fece un urletto e poi si girò di scatto vedendo wax sdraiato sul letto.

alzò le sopracciglia non capendo cosa ci faceva il rosso lì dentro la camera che lei e sua sorella aveva scelto.

«ma che ci fai qui, dio»
disse non rendendosi conto che fosse ancora in reggiseno, il rosso la guardò sorridendo.

«ci dormo? è la mia stanza»

«non è la tua stanza, è la mia e di ele»
disse incrociando le braccia al petto.

«no, guarda lì c'è la mia roba»
disse indicando la sua valigia, posata lì vicino a lei a terra.

lei però gli fece notare che c'era anche la sua valigia e quella della sorella.

«non ho voglia di raccogliere le mie cose in giro e spostarmi... comunque te ne sei resa conto che sei in reggiseno?»
e a quelle parole cercò subito una maglietta per coprirsi.

o se ne andava o lo avrebbe fatto andare via lei.

uragano || waxWo Geschichten leben. Entdecke jetzt