27. 𝑏𝑎𝑐𝑖𝑜 𝑔𝑖𝑡𝑎𝑛𝑜

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così lei, pietro, sara e gli amici del biondo, entrarono dentro il locale.
la prima cosa che fece è di andare a prendere da bere, non avrebbe retto una serata completamente sobria.

si dice che chi beve vuole dimenticare no? ecco lei voleva dimenticare wax per qualche ora, far finta che non esistesse e che non si fossero mai baciati.
il bacio. si, quel bacio che le era rimasto in testa. non faceva altro che pensarci.

non le era mai capitato di pensare ad un bacio dopo che effettivamente aveva baciato qualcuno. il bacio con il rosso però fu una scoperta per entrambi, aveva aperto un varco infinito, ormai impossibile da chiudere. quindi iniziò a bere il suo solito mojito, lì al bancone, mentre guardava varie persone ballare e sopratutto pietro e sara iniziare a parlare tra di loro.

era così palese che a pietro piacesse sara ma sara proprio come lei e pietro, non voleva niente di serio, delusa pure lei più volte.
chissà come sarebbe andata a finire tra quei due.

«micol?»
si voltò sentendo quella voce e non appena lo vide realizzò che si stava cacciando in un grosso guaio ma i guai facevano parte della sua vita ormai.

«paky? ciao, che ci fai qui?»
lo aveva baciato un paio di volte, ci era anche uscita ed andata a letto, poi lei deciso di lasciarlo stare perché lui se le baciava sempre tutte.

«sono qui con un paio di amici, te?»

«si anche io»
rispose a quel punto micol sorridendo e poi prese un sorso dal bicchiere.

«con chi sei? sara, eleonora?»
disse lui guardandosi intorno, forse cercava di incontrare le due appena nominate.

«solo sara ed altre persone che non conosci»

«da quando esci con altre persone?»
micol alzò le spalle continuando a bere il suo drink.

«quando mai sono stata una scontata?»
lui annuì accennando una risata, poi si avvicinò leggermente a lei.

«senti, ti va di ballare? come i bei vecchi tempi?»
lei lo guardò per alcuni secondi.

forse la micol di prima avrebbe detto di si senza esitare ma quella di adesso aveva testa talmente confusa per poterla incasinare ancora di più.
quindi decise di declinare l'offerta, in modo gentile, in fondo sapeva benissimo che il ballare era una scusa per limonare e il suo cervello non glielo permetteva perché riusciva a mandarle per la testa solo il nome di wax.

«no grazie, torno dai miei amici o mi daranno per dispersa»
accennò un sorriso ma lui non era felice di quella risposta e si avvicinò a lei, posandole una mano sul fianco.

«sai invece sei diversa, sono venuto qua sperando di trovare la micol di sempre e invece non è così. un po' mi dispiace, mi piacevi»
lo guardò mentre lui stringeva di più la mano sul suo fianco.

micol cercò di liberarsi di quella mano ma purtroppo lui aveva una presa troppo forte e piano piano si avvicinò ancora di più.
se non fosse in una posizione scomoda gli avrebbe dato un bel calcio, così da allontanarlo.
non le era mai successo di trovarsi in difficoltà e si stava spaventando perché sapeva che quella situazione non avrebbe portato niente di buono.

«paky...»
disse ma lui continuava ad avvicinarsi senza fermarsi.
odiava non avere il controllo e non poter fare niente, odiava sentirsi in quel modo.

«va tutto bene mic? ti stavamo aspettando...»
ringraziò di sentire pietro e poi di vederlo posizionarsi vicino a lei.

paky ritrasse la mano e si allontanò, guardando il biondo, più basso di lui, confuso dato che non sapeva chi fosse ma andava benissimo così.
lei annuì soltanto e poi lasciarono paky lì, pietro avvolse un braccio intorno alle sue spalle e lei tirò un respiro di sollievo.

uragano || waxWhere stories live. Discover now