𝑥𝑖𝑣.einstein, una volta disse

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CHAPTER FOURTEEN !
— einstein, una volta disse
(venomous,,, st2 ep5)

CHAPTER FOURTEEN !— einstein, una volta disse(venomous,,,  st2 ep5)

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     MARGOT BLEIL SCESE DAL BUS con un'andatura veloce, quasi scivolando sugli scalini e inciampando nei propri piedi. Si strinse lo zaino sulle spalle e, con tutte le sue energie, incominciò a correre nel parcheggio, scivolando tra le innumerevoli macchine ferme, sfiorando specchietti retrovisori e evitando automobilisti impazienti.

L'aria si era fatta più calda con il sole alto nel cielo, tanto che una leggera goccia di sudore cominciò a formarsi sulla sua fronte. Ancora infreddolita, a causa della notte angosciante passata in una piscina privata, e con il raffreddore, il maglione che indossava le sembrava troppo soffocante.

Così, con il cuore che le andava all'impazzata, con grandi falcate sorpassò i gradini che portavano all'ingresso della scuola. Si allargò di poco il collo alto dell'indumento, lasciando trasparire un po' d'aria. Poi, aprì la porta antipanico e, sorpassando gli insegnanti che le lanciavano sguardi reprobatori, si diresse verso l'aula di chimica.

Sapeva di essere in ritardo e probabilmente avrebbe ricevuto una ramanzina, ma aveva dormito troppo poco e la sveglia non l'aveva proprio aiutata. Il corpo le sembrava sempre più pesante e affaticato, riflesso della stanchezza accumulata nelle ultime notti, ma non poteva permettersi di cedere ora, non quando tutto sembrava così fragile.

Si gettò nell'aula come una tempesta, attirando gli sguardi sorpresi degli altri studenti. La scrutarono attentamente, manco fosse un vermicello spiaccicato al suolo. In fondo, si sentì veramente così: come una formica, un insetto, uno schifo.
Poi, i suoi occhi castani s'incrociarono con quelli dei suoi due migliori amici. Scott e Stiles, solitamente i primi ad occupare le ultime file, per sfuggire allo sguardo severo del professor Harris, erano seduti al primo banco insieme a Lydia Martin. Dietro di loro, si trovava Erica che, con sguardo scrutatore, analizzava la rossa minuziosamente, come se stesse nascondendo qualcosa. Accanto a lei si trovava Allison, tesa come una corda di violino.

     «Singorina Bleil!» la richiamò il professor Harris, mentre si apprestava a camminare attorno ai suoi studenti «È in ritardo, di nuovo!»

Margot guardò l'orologio digitale situato sulla scrivania del professore, ordinata e pulita come sempre: erano le dieci passate e, ormai, nessuno credeva che quel giorno si sarebbe fatta viva.
Inoltre, il suo stato era assai pietoso: i capelli raccolti in una coda improvvisata, il volto stanco e con un filo di fondotinta, occhiaie profonde marcavano i suoi meravigliosi occhi, le labbra secche e asciutte, indossava gli abiti del giorno prima, più incasinati che mai. Era un completo disastro!

GLORY & GORE  ( teen wolf ) ² ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora