˚ ༘✶ ⋆｡˚ ⁀➷ 𝐆𝐋𝐎𝐑𝐘 & 𝐆𝐎𝐑𝐄 #🌗
( . . . 𝘵𝘦𝘦𝘯 𝘸𝘰𝘭𝘧 )
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𝘀𝘆𝗻𝗼𝗽𝘀𝗶𝘀 : : Margot, Stiles e Scott cercano di ricominciare dopo gli orrori vissuti, ma Beacon Hills si rivela...
CHAPTER TWELVE ! — non sapeva dargli un nome (abomination,,, st2 ep4)
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MARGOT BLEIL AVEVA IL VIZIO DI MANGIARSI LE CUTICOLE, e non sapeva neanche il perché. Forse era per il dolore che le procurava, quella piccola scossa che precedeva un calore infinito attorno alla parte mordicchiata; oppure era perché voleva raggiungere la percezione del sangue, per sapere se era ancora viva. Spesso lo faceva quando era agitata o ansiosa e, quella sera, era esattamente in entrambe le condizioni.
La partita era nel pieno dell'azione, il campo di lacrosse risuonava dell'energia frenetica dei tifosi e dei rumori della competizione. I giocatori correvano avanti e indietro sul campo, seguendo la palla con determinazione. L'aria era carica di tensione, mentre ognuno si sforzava di dare il massimo per la propria squadra. Scott, nonostante le sue abilità sovrumane, sembrava titubante nel mostrarsi apertamente. Forse era a causa della presenza di Gerard Argent tra gli spalti, accompagnato dalla nipote; o, meglio ancora, era per quell'omaccione sul campo che si spacciava per un adolescente.
Il suo nome era Eddy Abomowitz, soprannominato dolcemente come "l'abominio". Era un ragazzo dalla corporatura massiccia, alto e tonico. Il viso era nascosto da un casco dai colori della squadra avversaria, bianco e verde, e portava una casacca in cui rifletteva il nome dei "Beavers" ed il numero quarantadue scritto a caratteri cubitali. Mentre la partita proseguiva, quest'ultimo era riuscito a decimare la maggior parte dei membri della squadra di Beacon Hills, mostrando la sua grande forza: con una spallata furiosa, Eddy riusciva ad atterrarli in un solo colpo.
Il coach, ormai frustrato e impaziente, continuava a imprecare contro di lui, urlandogli quanto fosse un esperimento genetico e via dicendo. Le sue parole erano sorprendentemente creative, soprattutto per essere un docente di economia. Ogni imprecazione sembrava uscire dalla sua bocca con una fervente passione, come se il suo disgusto per la situazione non potesse essere contenuto.
Margot, appoggiata alla balaustra degli spalti, nascosta da un piccolo velo di oscurità, se la stava ridendo sotto i baffi. Aveva sempre adorato l'approccio schietto e diretto che distingueva il coach Finstock, era sicuramente un uomo senza peli sullo stomaco.
D'improvviso, come per magia, una mano avvolta in un guanto di pelle nera spuntò da una delle grate. Tra le dita stringeva un mazzo di chiavi, che dondolava nello spazio con un movimento oscillante, creando un ritmo dolce e costante. Margot non esitò a raccoglierle, sfilandole con cautela dalla mano di Allison. Dopo tutto, il loro piano era audace e richiedeva la massima furtività, e finora si era dimostrato efficace.
