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Alla fine Keiji ha superato il suo esame all'università.

Brillantemente direi, come al solito.

Il mio ragazzo ha portato a casa un 96.

Era così sollevato, così tranquillo e così felice di potersi finalmente rilassare senza più dover pensare a studiare.

La prima persona che ha avvisato è stata sua madre.

Nelle ultime settimane è diventata la sua confidente ed è bello vedere come il loro rapporto stia pian piano migliorando.

Non sarà mai perfetto, ma è un gran passo avanti, no?

Non ha ottenuto la promozione a lavoro, però.

C'è un collega, uno più anziano, uno stronzo secondo quel che racconta Kei, che gli ha soffiato il posto.

Lui dice che non fa niente, che lavorerà sodo per ottenere quel ruolo il prossimo anno, ma glielo si legge in faccia che è deluso.

Vorrei prendermi più cura di Keiji ma... ultimamente proprio non ci riesco.

Sono giorni che sto male.

Fisicamente parlando.

Ho la febbre, sono sempre stanco e non riesco a mangiare a causa della nausea.

Nonostante il caldo di questi giorni sento sempre la necessità di rannicchiarmi tra le coperte quando i brividi prendono il sopravvento.

'Kaashi è preoccupato, ha cercato più volte di convincermi a consultare un dottore, il medico di famiglia, ma davvero, non è nulla.

Nulla a cui dare troppo peso, almeno.

Oggi sono finalmente tornato in palestra e il coach non sta facendo altro che urlarmi di rimanere concentrato, che forse avrei fatto meglio a rimanere a casa anche oggi perché tanto sto giocando uno schifo.

Ci sto provando, giuro, a concentrarmi, ma questo dolore lancinante all'altezza dello stomaco me lo impedisce.

Fa caldo, in palestra.

L'aria è asfissiante.

Quasi non riesco a respirare.

Provo a prendere aria una, due, tre volte.

Va meglio?

Non lo so, se va meglio.

Vedo offuscato.

Scuoto la testa, cerco di prendermi.

Hinata dall'altra parte del campo, colpisce la palla per mandarla verso di me.

È un tiro abbastanza debole, dovrei riuscire a prenderlo se corro un po'.

Keiji me l'ha detto, stamattina, di non sforzarmi troppo.

E io ho pensato che stesse esagerando, che fossero le sue solite paranoie.

Mi rendo conto di essermi sbagliato nel momento in cui dopo qualche passo la testa inizia a girarmi vertiginosamente.

È come se... È come se la stanza mi ruotasse attorno.

Non riesco a stare in piedi.

Mi sento debole.

Sono a terra ancor prima di rendermene conto.

Sbatto con la spalla destra contro il pavimento cerato della palestra, mi fa male ma non riesco a reagire.

Il mio corpo, il mio corpo non reagisce.

Gli occhi sono talmente pesanti, non riesco a riaprirli ma percepisco attorno a me tutto il casino che si è creato.

What's this feeling? ~ BokuakaWhere stories live. Discover now