Capitolo 11 - Luci rosse

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L'ultima campanella di quella giornata si fece sentire e Nathalie si poggiò contro gli armadietti, vicino alle ragazze. Era appena uscita dall'aula di Trigonometria con un mal di testa fulminante.

Una parte di lei voleva andare a dormire, l'altra voleva scaricare l'energia accumulata in eccesso. Avrebbe potuto ripagare Foster con la stessa moneta e andare a rompergli le scatole. No, meglio non dargli troppe attenzioni o lo avrebbe viziato.

Era stata fortunata che, per via del divieto al Cherry Blossom, non era consentito fare video e foto nel locale. La sua lap dance con Sean sarebbe sicuramente finita in rete e lei doveva evitare a qualunque costo di diventare virale.

Virale significava popolare, che a sua volta significava essere conosciuti. Che a volte portava a essere riconosciuti.

Comunque la voce si era sparsa e il lunedì dopo quella serata i suoi compagni di scuola le avevano fatto i complimenti per il suo coraggio. Sean era un ragazzo temuto, alcuni lo odiavano e alcuni lo rispettavano. Lei era stata la prima a metterlo nel sacco.

«Adesso ti rifilo un pugno su quel tuo bel faccino», esordì Ryuna.

Nat scrutò lei e Maddie alla sua destra. Shelby stava messaggiando a qualcuno, anche lei poggiata contro il muro, e Raine rileggeva i bigliettini che Jules le aveva passato durante le lezioni.

Maddie fece la linguaccia a Ryuna. «Sta' zitta, stronzetta».

«No, sul serio, questa storia è patetica. Vai da lei e chiedile di uscire».

Nathalie individuò l'oggetto della loro conversazione. Dall'altra parte del corridoio, intenta ad attaccare a una bacheca dei volantini, c'era una ragazza dai lunghi capelli neri raccolti e tenuti fermi da una matita.

Nat si sistemò meglio lo zaino sulla spalla. «Non sapevo ti piacessero le ragazze geek. È carina».

«Non è geek, porta solo gli occhiali e i pantaloni a vita alta. È l'aiutoregista della recita di quest'anno. Sa a memoria le vite di Bach e Beethoven, ha rischiato di infiammare il laboratorio di Chimica col suo ultimo esperimento ed è una schiappa a dodgeball. Sono pazza di lei».

Nat ridacchiò e Ryuna diede una spintarella alla sua amica. «Allora chiedile un appuntamento, non stare qui a rimuginare».

«Non so nemmeno se le piacciono le ragazze».

Raine adocchiò Shelby. «Sidney Kent è stata tua compagna in un progetto di Letteratura. Sai se...?»

Lei fece spallucce. «Secondo me è curiosa, quindi è probabile che a uno schianto come Maddie dica di sì».

Le ragazze si animarono, incitarono Maddie a fare la prima mossa e fecero il tifo. Lei alla fine cedette e si diresse da Sidney. Nathalie le guardò parlare in confidenza, risero per qualcosa e Sidney annuì prima che si salutassero.

Maddie, tutta pimpante, tornò dalla sua cerchia di amiche con un sorriso emozionato. «Sabato la porto al cinema e poi a cena».

«Così si fa!» Raine le diede il cinque, seguita dalle altre.

Nathalie, sorridendo spensierata, le salutò e si diresse al suo armadietto. Dalla piccola tasca dello zaino, recuperò l'orologio rotto di Avery che si era dovuta togliere per Educazione Fisica e se lo rimise.

Trovata l'anta col numero giusto, inserì la combinazione del lucchetto e prese il materiale che le serviva per i compiti. Il suo indice sfiorò un libro che non riconobbe. Lo tirò fuori, guardò la copertina e...

Ma che...?

Era una copia de Il buio oltre la siepe. Uno dei libri che voleva comprare, ma non aveva mai né tempo né denaro. Poi se sua madre avesse visto in camera sua libri di narrativa, si sarebbe infuriata.

UNAPOLOGETICWhere stories live. Discover now