Capitolo 148

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"Tu, solitario."

I dipendenti che hanno ascoltato la canzone erano perplessi e hanno aperto la bocca con aria assente. I loro occhi sbatterono incessantemente finché non capirono cosa fosse.

'Giovane signora.......'

Parlava con voce chiara e suadente. Canta una canzone trasparente e pura come un ruscello.

"Non ti lascerò, tu solo, a struggerti sullo stelo."

Non hanno nemmeno pensato di esprimere la domanda su come o quando.

Non potevano fare a meno di trattenere il respiro.

Non potevano nemmeno aprire bocca.

Perché nessuno di loro voleva perdersi un solo momento di questa canzone.

Anche Vincent e Cloud si sono affrettati a sentire dell'incidente in ritardo.

Anche Tristan, Sabina e Lloyd stavano sorvegliando la sicurezza di Aria.

Gabriel era così sorpreso da rimanere sbalordito, ma non riusciva a distogliere lo sguardo da lei come se fosse posseduto da Aria.

E Laura.

"Siccome le belle dormono, va', dormi tu con loro".

La canzone addolciva dolcemente e confortava l'anima ferita, esausta, stanca e contaminata.

Li ha lavati.

Li trattava gentilmente.

Come possono provare così tante emozioni nella voce cantata di una persona? Davvero, è stata un'ondata di emozioni.

Infinitamente morbido, infinitamente caldo, infinitamente calmo, infinitamente felice.

"Così gentilmente io spargo, le tue foglie sopra il letto, dove i tuoi compagni del giardino giacciono senza odore e morti."

Una voce sommessa si abbatteva come un'onda impetuosa. Li abbracciava con il cocente sole primaverile.

Tutti nello spazio erano impotenti inzuppati dalle onde impetuose. Erano immersi nella frenesia delle emozioni e provavano un senso di felicità così profondo che potevano morire.

Pace, conforto e riposo.......

"Quando le amicizie si dissolvono, e dal cerchio splendente dell'amore, le gemme cadono!"

Il tono gentile che decora il finale della breve e pacata canzone sussurrata.

Ora lascia andare tutti i tuoi rimpianti e rilassati. Non c'è niente qui che tu abbia mai valutato. Era come se lo dicesse.

" Uffa ..."

Laura si morse il labbro. Lacrime incontrollabili sgorgarono e subito gocciolarono sull'erba.

"Io, io..."

Laura, stringendole la mano, alla fine lasciò cadere il pugnale sul pavimento. Stanca, mormorò mentre si guardava il palmo.

"...Sono già morta."

È morta. Nel momento in cui se ne rese conto, Laura mise giù Marronnier e fece un passo indietro.

Aria osservava Laura in silenzio, poi le tirava la collana intorno al collo.

"NO!"

Laura allungò disperatamente la mano, nonostante il potere divino legato al cristallo della collana fosse scomparso.

Sembrava disperata. Ha mostrato una tenacia nel prendere la collana ad ogni costo.

Aria strinse forte la sua mano tesa. Fu allora che sentì debolmente un'energia inquietante che non poteva essere descritta a parole.

Becoming The Villain's Family [ITA]Where stories live. Discover now