32. Fratello e sorella

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Amanda bloccò Moira dal braccio.

«Che ti sei messa in testa? È una follia!»

«Di cosa stai parlando?» chiese dubbiosa l'altra ragazza mentre arrestava il passo.

Si avvicinarono anche Alex ed Elisa.

«Ci sono problemi?» domandò lui un po' confuso.

«Beh, tu che dici? Come puoi permettere a tua sorella di ballare?» esclamò Betta scioccata.

Il ragazzo osservò Moira, poi riportò lo sguardo verso di lei .

«Perché mai non dovrebbe ballare?» chiese stranito.

«Lasciale stare. Hanno solo paura di perdere!» affermò Moira, e rise sguaiatamente.

«Credo che dovreste farvi gli affari vostri» disse Elisa.

Si parò di fronte a Betta e incrociò le braccia. Quella scosse la testa.

«Ma che amica sei! Tu sai...» Alex aggrottò le sopracciglia. «E tu... che le permetti di volare. Sei un bastardo!» bisbigliò mentre si avvicinava all'orecchio di lui.

«Adesso diamo il benvenuto alla seconda squadra della nostra scuola, Family Crew!» urlò Ignazio al microfono.

«Basta, andiamocene! Dobbiamo esibirci...» ordinò Elisa.

Tirò il ragazzo dalla mano verso il centro della palestra. Betta rimase accanto all'amica e la bloccò, l'afferrò dalla spalla quando questa cercò di raggiungere Moira.

«Abbiamo fatto il nostro dovere, non puoi fare più nulla!»

D'improvviso la musica partì e il gruppo cominciò a muoversi in perfetta sintonia. Elisa salì sulla base creata da Alex per andare in volo e Moira su quella preparata dal suo ragazzo, Andrea. Le due vennero lanciate per scambiarsi di posizione, con una capriola.
Fu incredibile. La gente si mise in piedi e iniziò a battere le mani.

Alex e Andrea si avvicinarono al centro e incrociarono le braccia.
Betta osservò attentamente e capì. Stavano per preparare la volata più alta. Sperava la facesse Elisa, invece si posizionò tra loro proprio Moira. La ragazza, che si era seduta con i suoi amici della crew, si tirò in piedi. La rossa venne lanciata, ma Elisa, che aveva appena finito i volteggi, non riuscì ad arrivare in tempo e a collegarsi alle altre ragazze che facevano da base per l'atterraggio. Moira non venne sostenuta bene e venne catapultata sul tappeto. Le ginocchia furono le prime ad avere il contatto con il suolo, poi la pancia e infine la faccia.

Betta e Amanda corsero verso il centro della palestra urlando in coro: «No!»

Moira sembrava aver perso i sensi. Ignazio si era precipitato vicino alla figlia, era in panico.

Betta afferrò il suo cellulare e chiamò l'ambulanza.

Mentre la confusione si faceva più intensa, Amanda disse a Giacomo di farsi trovare pronto sull'auto per andare dietro la vettura dei soccorsi.

Moira iniziò a muoversi e a riprendersi.

«Stai ferma, tesoro, ti portiamo in ospedale» disse con dolcezza Ignazio.

«No. Sto... sto bene» balbettò con voce tremante la rossa. Tentò di mettersi seduta, ma non ci riuscì. Fece una smorfia di dolore e si accasciò di nuovo. «Papà, non voglio andare in ospedale, dammi due minuti e mi riprendo» concluse, ma biascicava le parole.

Amanda notò che il padre annuiva Sebbene fosse preoccupato non era mai stato un uomo di polso: lasciava fare ai suoi figli tutto ciò che volevano e si fidava ciecamente. Sì chinò sulla sorellastra e con tono severo le ordinò: «Senti le sirene? Stanno arrivando, adesso aspetti che vengano con la barella e tu sali su quella maledetta ambulanza!» Protese il braccio e adagiò la sua mano sul ventre di Moira. «Intesi?»

La rossa capì che Amanda fosse a conoscenza della gravidanza. Per paura che lo urlasse ai quattro venti, annuì e fece esattamente ciò che le aveva detto.

Giacomo arrivò con la macchina, le due amiche salirono, Betta si accorse che Alex si era infilato nell'auto del padre e che questi era al telefono poco prima di salire e mettere in moto. Le due vetture seguirono l'ambulanza fino all'ospedale.

Quando portarono Moira all'interno del pronto soccorso, non permisero l'accesso a nessuno e chiesero di aspettare fuori, nella sala d'attesa.

«Cosa le hai detto per convincerla a farsi controllare?» chiese Alex ad Amanda. «Ho la sensazione che tu sappia qualcosa che io non conosco!»

Le ragazze si scambiarono uno sguardo.

Betta aggrottò le sopracciglia e incredula sussurrò: «Vorresti dirmi che tu non sai che tua sorella...»

«Che mia sorella... cosa?» domandò.

Cercava di capire, ma Amanda bloccò l'amica.

«Dovresti chiederlo a lei» affermò e spinse Betta a sedersi sulla sedia.

Non avevano più un rapporto idilliaco, ma Amanda e Moira erano state amiche prima di scoprire la loro parentela: non avrebbe tradito un suo segreto.

Andrea ed Elisa arrivarono in quel momento. Il ragazzo si precipitò da Ignazio, che stava dietro la porta, in attesa di ricevere notizie.

«Come sta? Hanno detto qualcosa?»

L'uomo scosse la testa e la chinò verso il basso. Andrea si sedette e portò il viso tra le mani.

«Mi dispiace, Alex, avrei dovuto fermarla! Non pensavo che decidesse di fare la volata. Prego che non sia successo nulla al bambino...» disse Elisa mentre piangeva e abbracciò il ragazzo.

Alex si scostò da lei .

«Cosa? È incinta?»

Elisa di botto si portò la mano sulla bocca.

«Credevo che Amanda te lo avesse detto. Ho capito che lo sapeva quando le ho posato il palmo sulla pancia. Io pensavo...»

Nel frattempo sia Andrea che Ignazio si avvicinarono alla coppia attirati dalle parole di Elisa.

«Oh mio Dio! Perché non mi ha detto nulla?» bisbigliò tra sé il biondino. Cominciò a lacrimare. Diede un pugno nel muro per scaricare i nervi.

Ignazio guardava tutti con sguardo perso. Entrò Margherita, che subito si diresse verso di lui.

«Che cosa è successo?» chiese mentre lo abbracciava.

«È incinta, Marghe! Moira è incinta!»

La donna rimase stupefatta. Si voltò verso la figlia e corse verso di lei.

«Amanda, tu stai bene?»

Era la prima volta che la ragazza vedeva la madre e il suo amante insieme, eppure, in quel momento di sconforto e di paura per la sorellastra, non riuscì a odiarla.

«Mamma... »

Le si gettò addosso, l'abbracciò più forte che poteva e iniziò a piangere, esattamente come faceva da bambina. Singhiozzava, il naso le colava e quel liquido si miscelava alle lacrime. Non l'aveva ancora perdonata, ma le era mancata come l'aria, anche se non lo avrebbe mai ammesso.

«Vattene!» disse Alex a Elisa con tono spietato. «Tu sapevi della gravidanza di Moira e hai fatto sì che ballasse! Sparisci dalla mia vita! Ti ho permesso di starmi accanto, nonostante continuassi a dirti che non ti amavo, non volevo ferirti e per questo in questi giorni ho cercato di spiegartelo più volte, pian piano. Speravo che tu stessa capissi come stavano le cose. Adesso basta! Te ne devi andare.»

Amanda si mise in piedi e cominciò a infierire su Elisa.

«Se è successo qualcosa a Moira o al bambino la colpa è tua!»

«Senti, stronza...» ribatté lei.

Ma Alex afferrò la ragazza dalle spalle.

«Lascia in pace Amanda, lascia in pace tutta la mia famiglia... è anche lei mia sorella! Non ti permetto di insultarla!» Afferrò il telefono e compose il numero per i taxi e ordinò alla ragazza di andare verso il posteggio, di aspettare lì. «Prendi quel maledetto passaggio e non farti vedere mai più!»

Appena la ragazza voltò l'angolo, Alex e Amanda si scambiarono uno sguardo. Era la prima volta che la definiva sorella. Il ragazzo le si avvicinò, le accarezzò una guancia e Amanda gli sorrise.

NON PIANGO MAIWhere stories live. Discover now