Capitolo 33

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RICCARDO

Erano passate più di due settimane da quando io avevo messo fine alla cosa più bella che c'era nella mia vita.
Ero stato io.
Cosa mi costava dire la verità?
Di cosa avevo paura?
"Di donarle completamente il tuo cuore" mi sussurrò il me interiore,quello più saggio e che quando serviva non veniva mai fuori.
Si,avevo paura che raccontandogli tutta la mia storia,la storia della mia famiglia,lei avrebbe saputo le mie debolezze.
E le avrebbe sfruttate a suo favore,rendendomi ancora più fragile e facendomi ancora più male.
"Stiamo parlando di Matilde" mi ricordò con aria di rimprovero quella vocina che sapeva solo criticare,ma che era molto più intelligente.
Era vero. Stavamo parlando di Matilde. Lei non avrebbe mai fatto una cosa del genere e sicuramente non a me.
Come al solito avevo sbagliato,avevo agito prima di pensare e adesso l'avevo persa.
Comunque,mettendo che lei mi perdonasse se io gli avessi raccontato tutto quello che le avevo da dire,ancora non ero pronto a parlare con lei.
Mi aveva ferito.
Non si era fidata di me.
Questo voleva dire che tutte le volte che le dicevo che l'amavo,quando facevamo l'amore,lei non mi aveva creduto.

In quelle due settimane ero stato a casa,uscivo per poco e a casa mia veniva solamente Fede quando non usciva con Sara. Non ero nemmeno andato a scuola per evitare di vederla. Mi faceva stare troppo male averla li davanti a me e non potere abbracciarla,baciarla,stringerla al mio petto per far capire a tutti gli altri che lei era mia e che dovevano stare alla larga.
La amavo davvero,e tolto il fatto che mi aveva un po' deluso il fatto che lei non ci credeva e pensava che la tradissi,volevo stare di nuovo con lei.
Quindi dovevo parlarle.
E dovevo farlo il prima possibile.

MATILDE

Fanculo. Stavo di merda e non avevo problemi a dirlo.
Erano due settimane che non lo vedevo perché non si presentava a scuola e stavo impazzendo.
Dove era? Con chi era? Cosa stava facendo?
Cazzo. Cazzo. Cazzo.
Stavo impazzendo.
Perché non mi aveva detto la verità?
Se me l'avesse detta molto probabilmente adesso saremmo insieme.
E se non mi aveva tradita? È anche colpa mia se non stiamo più insieme.
Ero arrivata ad un punto che non sapevo più cosa fare. Potevo andare avanti ma non ci riuscivo,non senza di lui.
In quei giorni ero stata buona solo ad aiutare Monica.

FLASHBACK

Erano tre giorni che io e Riccardo ci eravamo lasciati e tre giorni che non lo vedevo. L'unica cosa che avevo fatto era quella di alzarsi dal letto la mattina ed andare a scuola.
Dopo la scuola tornavo a casa e stavo sul divano a deprimermi davanti alla televisione.
Avevo bisogno di fare qualcosa e così avevo deciso di mandare un messaggio a Edoardo - per non disturbare Sara e Federico - e chiedergli di uscire.
Lui aveva subito accettato e ci eravamo dati appuntamento davanti al bar vicino casa sua.
Mi ero preparata ed ero uscita.

Ero arrivata al bar cinque minuti in anticipo,così nel frattempo ero entrata dentro e mi ero seduta.
Avevo preso il cellulare e stavo per inviare un messaggio al mio amico quando mi sentii chiamare
"Ehi Mati" alzai la testa "ti ho vista entrare. Ero in anticipo anche io"
Lo guardai e lo salutai con un sorriso finto
"Ciao Edo" gli dissi con un cenno della mano destra.
Dovevo avere proprio un aspetto terribile che diceva quanto stessi male perché lui venne subito ad abbracciarmi e io scoppiai a piangere.
"Cos'hai,piccoletta?"
"Ho lasciato Riccardo"
"Come sarebbe a dire che piangi perché hai lasciato Riccardo? Cos'è successo questa volta?"
"È una storia un po' lunga"
"Ho tutto il tempo del mondo per te. Su,racconta"
E così decisi di confidarmi con lui. Avevo raccontato tutto alla mia migliore amica,quindi era giusto che anche lui sapesse dato che era il mio amico più caro e sopratutto che conoscevo da più tempo. Quello che mi aveva vista crescere con lui e sapeva consigliarmi bene perché mi capiva.

Appena finito di raccontargli tutto si prese qualche secondo per immagazzinare il tutto
"Non posso dirti con certezza che non ti ha tradita,ma il l'ho visto come ti guarda,come si comporta con te. Insomma mi ha quasi rotto il naso,non credi che non l'avrebbe fatto se non avesse tenuto a te?"
Parlammo un po' di quello e stavo già meglio rispetto a prima
"Comunque vedrai che si risolverà tutto,in un modo o in un altro"
"Speriamo" sussurrai talmente piano che non sapevo nemmeno se lui mi aveva sentito "ma adesso raccontami un po' di te. Ti ho riempito il cervello di tutti i miei problemi,adesso è arrivato il momento di ricambiare il favore"
"Beh,c'è una cosa che vorrei dirti"
"Dimmi pure"
"Credo che mi piaccia Monica" esultai mentalmente - lo sapevo - "Insomma,è dolcissima,simpatica,per non parlare di quanto è bella. È una persona leale e altruista. Penso proprio che di una ragazza così potrei innamorai sul serio"
"Sono molto felice per te. Adesso devi solo fare il primo passo e chiederle di uscire"
"Non penso che accetterebbe"
"Perché non dovrebbe? Ascolta me: sei un ragazzo bellissimo,simpatico e con milioni di pregi. Solo una stupida ti direbbe di no"
"Tu l'hai fatto"
"Quella è un'altra storia" dissi arrossendo un po' "comunque anche tu le piaci. Fidati di me,parlale"
E visto che non lo vedevo ancora troppo sicuro decisi di aiutarli io.
Mandai un messaggio a Monica e le dissi di raggiungermi al bar.

Quando la vidi arrivare feci finta di dover andare al bagno e quando uscii li vidi parlare animatamente,così decisi di lasciarli soli ed andare a casa.

FINE FLASHBACK

Da quel giorno Edoardo e Monica hanno cominciato ad uscire insieme e adesso sembrava che stessero insieme.

Ero distesa sul letto e stavo rimuginando da una mezz'oretta sempre sulle stesse cose quando sentii suonare il campanello.
Mi alzai ed andai ad aprire e fui sorpresa da chi mi ritrovai davanti.

Dimmi che vuoi stare con me. (In revisione)Where stories live. Discover now