Capitolo 2

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Ci avevano cambiato classe quest'anno e così ci impiegammo un po' per trovare la quarta B,perché in giro non si vedevano custodi ed ancora non avevano aggiornato la pianta della scuola con le collocazioni delle classi.

Alla fine trovammo classe nostra al secondo piano,eravamo un po' lontani dall'uscita però era una delle collocazioni migliori per le classi perché in quel punto della scuola in inverno non era troppo freddo e quando c'era,ci batteva sempre il sole. Però quando era molto caldo rischiavamo di morire,per fortuna erano pochi i giorni a settembre prima che il fresco delle giornate autunnali arrivasse e a giugno,quando cominciava ad esserci la temperatura per andare al mare. Inoltre eravamo abbastanza vicini ai bagni e alle macchinette che distribuivano merendine e bevande. Senza la pausa caffè al cambio ora non ce l'avrei fatta a resistere per niente al mondo.

"Mati,pronta ad affrontare un altro anno di professori che non capiscono un accidente di niente e di galline che starnazzano dietro a qualsiasi essere un po' più carino che abbia quel coso fra le gambe?" Disse Sara.
"Credo di non potercela fare Saretta,ma abbiamo altra scelta? A me non sembra,quindi che ne dici di entrare in classe? Tanto comunque vada in classe dobbiamo entrarci e quindi meglio il prima possibile,così abbiamo il tempo di abituarci,invece che quando arriva la prof. Non avremmo nemmeno il tempo di guardarci intorno."
"Esatto amica mia,andiamo. E che Dio ci aiuti!"

Quindi entrammo in classe e alla fine era tutto come ricordavo,tutto come era l'anno scorso,se non per la nuova classe,alcuni compagni che non c'erano più,e QUELLI NUOVI. "Dio,ora svengo" pensai. Non avrei potuto farcela con quel figo in classe tutto l'anno! Non poteva essere un po' meno bello,un po' meno simpatico - perché era anche simpatico - ,un po' meno perfetto?! O almeno un po' meno stronzo. Perché non poteva avere una relazione stabile? Cavolo,quanto mi sarebbe piaciuto.
Lui era li,insieme a Federico,circondati dalle oche,che già avevano iniziato a provarci spudoratamente. Azzurra era TROPPO vicina al mio Riccardo. "Mati ma ti senti?! TUO? Riccardo di tuo non ha proprio niente" mi ammonii mentalmente da sola,però quella gli stava veramente troppo attaccata: gli teneva una mano sul petto e lui le sorrideva maliziosamente. "Cristo,ora la prendo a cazzotti!"

Dopo diversi minuti che li stavo osservano suonò la campanella e poco dopo entrò la professoressa di matematica,e Dio solo sa quanto la odiassi. Non perché andassi male alla sua materia e avessi brutti voti,anzi avevo sempre avuto una media dell'otto e mezzo all'incirca,ma perché non sopportavo lei. Non si poteva essere così insterici di natura,infatti io avevo sempre pensato che fosse una repressa sessuale del cavolo.

"Sedetevi ragazzi" disse con quella vocetta acida - mi fece subito andare il sangue al cervello - e così andammo tutti a sederci. Io e Sara ci mettemmo nella fila vicino alla finestra nel terzo banco,mi era sempre piaciuto quel posto,perché anche se ero una di quelle che prendeva bei voti e che molti consideravano una specie di secchiona - anche se ero tutt'altro perché io sui libri ci stavo veramente poco - mi piaceva stare infondo alla classe,così il penultimo banco era perfetto.

Alcuni erano ancora in piedi,quindi alcuni banchi erano sempre vuoti,come quello dietro di noi e indovinate chi vennero a sedercisi? I bad boys. No,decisamente non avrei potuto farcela quest'anno. Mentre ci passavano accanto Ric mi sorrise "ODDIO,ODDIO,ODDIO" e io trasalii. Sentii Sara che mi mise una mano sulla coscia e vidi che scuoteva il capo,anche se in realtà stava cercando di nascondere un sorriso.
La sentii sussurrarmi "Mati girati" e così mi risvegliai dallo stato di trance. Oddio non mi ero accorta di averlo seguito non solo con lo sguardo,mi ero proprio girata sulla sedia. Diventai tutta rossa e lui rise sotto i baffi. Quel pezzo di merda,era consapevole dell'effetto che aveva su di me e ne era felice,rideva di me. Che rabbia! Mi rigirai ancora imbarazzata e poggia la testa sul banco,maledicendomi da sola.

"Oggi ragazzi facciamo una specie di compito,senza voto ovviamente,per vedere cosa vi ricordate dall'anno scorso" disse la prof.
"Maledetta,nemmeno il tempo di entrare e questa già ci mette a lavorare. Non un 'come state ragazzi? Tutto bene le vacanze?' No,l'unica cosa a cui pensa è la sua matematica. Ma perché non se la sposa?" Dissi a Sara. Lei ovviamente si mise a ridere e comincio a battersi una mano sulla fronte. Era il suo modo di dirmi che non ne poteva già più di quella,ma poi aggiunse a voce
"E menomale che è senza voto,altrimenti si ricominciava subito l'anno in bellezza. Un bel quattro come sempre e a casa. È il primo giorno di scuola,ma da lei ci si può aspettare di tutto" e allora fu il mio turno per scoppiare a ridere.

"Su ragazzi,poche chiacchiere e lavoriamo" disse la Giachi "tirate fuori solo un foglio e una penna e dividete i banchi". Io presi il mio foglio e la mia penna e poi mi sentii chiamare da dietro. Merda. Mi girai e mi imbattei in quegli occhi blu e rischiai veramente di perdermici poi però aprì bocca
"Ehi bambolina,hai per caso una penna anche per me?"
"Ehm,si certo! Ma non chiamarmi bambolina,ho un nome,mi chiamo Matilde,Mati se proprio vuoi ma non bambolina. E tu non puoi chiamarmi così,chiamaci qualcun'altro" dissi e gli passai la penna. "Vai Mati,vai così,cerca di non perderti in lui e fagli vedere che non ti provoca nessuna reazione" mi dissi,poi lo guardai di nuovo un altra volta e mi girai.
"Grazie,BAMBOLINA" lo sentii dire,ridacchiando. Mmm,che rabbia. Maledetto Riccardo Bianchi.

Facemmo il compito in due ore,era piuttosto lungo ma effettivamente non era poi così difficile se l'anno prima avevi studiato. Poi suonò la campanella della ricreazione e così decisi di uscire ed andare a cercare il mio amico Edoardo,anche lui in quarta,ma in un'altra sezione.

Dopo dieci minuti tornammo in classe e dato che era il primo giorno di scuola e che saremmo usciti alle undici ci rimaneva una sola ora. Andai a sedermi al mio banco e trovai la penna poggiata li sopra e sul banco scritto "Grazie per la penna bambolina" con un piccolo cuoricino lì accanto. E il mio di cuore perse un battito.

L'ultima ora avevamo chimica,quest'anno avremmo cambiato professore perché la professoressa che avevamo l'anno scorso era rimasta incinta ed era andata in maternità. Il nuovo professore era un uomo sulla quarantina.

"Buongiorno ragazzi" disse quando entrò in classe,si mise a sedere e aggiunse "oggi non ho intenzione di far niente,solo dirvi due cose a proposito di quest'anno,di conoscervi un attimo e poi di lasciarvi il resto del tempo libero" ecco,già mi piaceva.

Fece l'appello e si presentò,disse di chiamarsi Filippo Carli,poi cominciò a dirci quelle due o tre cose per quanto riguardava l'anno scolastico.
"Allora ragazzi,intanto parto col dirvi che a me non piace torturavi con compiti e interrogazioni,purtroppo però bisogna farli per avere i voti,così vi dico subito che ne faremo il minimo indispensabile. Faremo nel primo trimestre un compito scritto,un'interrogazione e una prova pratica,mentre nel pentamestre faremo sempre una interrogazione,però faremo due compiti e due prove pratiche. Sarete divisi in coppie,decise da me per le prove pratiche e dovrete anche studiare seguendo le coppie che io ho scelto. Non conoscendovi ho dovuto fare tutto a caso,però guardando i voti dell'anno scorso ho cercato di mettere insieme una persona meno brava con una più brava."
Eccoci,adesso arriva il momento della verità,speriamo di essere insieme a Sara e non a una di quelle oche starnazzanti.

Il professore cominciò a dire le coppie e scoprii ben preso che non sarei stata con Sara perché lei era stata messa in coppia con Andrea,un ragazzo di classe nostra che era molto bravo in chimica e anche molto carino. Poi arrivò a me "Ferrari Matilde è in coppia con Bianchi Riccardo" disse il prof e io mi sentii svenire,credo di essere sbiancata. Avremmo passato un sacco di tempo insieme,io a casa sua o lui a casa mia. "PORCO CAZZO"
Da quel momento non sentii più niente di ciò che diceva il professore o qualsiasi altra persona,perché ero troppo impegnata a pensare me e Riccardo in camera mia,che mi prendeva,mi buttava sul letto e mi baciava. Ero fottuta.

L'ora passò troppo lentamente e quando uscii da scuola,dopo aver salutato tutti,mi incamminai verso casa. Ad un certo punto mi sentii fermare per un braccio,era lui.
"Ehi bambolina,a quanto pare siamo in coppia a chimica. Non sei contenta? Io e te tutti soli in camera da letto."
"Ti ho già detto e te lo ripeto,non mi chiamare bambolina,chiamaci qualcun'altro,che ne so,la tua ragazza per esempio"
"La mia ragazza? Quale ragazza? Ti sembro il tipo? Anche se per una bambolina come te potrei fare un eccezione"
E io pensai di essere morta,probabilmente non respiravo più. Poi però ci riflettei un attimo,probabilmente diceva così a tutte prima di portarsele a letto e poi ciao ciao.
"Si come no" risposi e andai via.

Dimmi che vuoi stare con me. (In revisione)Where stories live. Discover now