Capitolo 29

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"Sono con te"
Si,ero con lui.
Ci sarei rimasta anche per tutta la vita se lui lo voleva.
"Ricordatelo. Una sola parola e ci fermiamo,anche se ti assicuro che sarà molto difficile"
"Mi fido di te. So che saresti capace di fermarti se ce ne sarà bisogno"
"Mi sopravvaluti. Ma comunque hai ragione,per te posso tutto"
"Ti amo"
Lui mi sorrise e si posizionò fra le mie gambe,e con una spinta mi penetrò.
Mi baciò per soffocare il mio urlo di dolore,poi fermandosi staccò le sue labbra dalle mie per guardarmi negli occhi.
Notò la mia smorfia di dolore.
"Oddio,vuoi che mi fermi? Ti ho fatto male. Scusa,non volevo"
Nel frattempo il dolore se ne stava andando,lasciando lo spazio solo a un po' di fastidio.
"Era inevitabile" gli dissi dolcemente,sorridendogli.
Poi gli feci segno di riprendere a muoversi e lui cominciò,lentamente.
Il fastidio stava piano piano svanendo,sostituito dal piacere.
"Oh cazzo bambolina. Mi farai impazzire" gemette.
Chiusi gli occhi e gemetti anche io.
"Piccola,apri gli occhi. Voglio che mi guardi" disse Riccardo mentre si muoveva dentro di me.
Io riaprii gli occhi e ciò che vidi nei suoi occhi mi fece aumentare ancora di più il battito del cuore.
Desiderio,passione,amore.
Era la cosa più bella che potessi mai desiderare.
Nellaa camera di Riccardo oramai si sentivano soltanto i nostri respiri affannati,i gemiti e i nostri cuori che battevano all'unisono.
Sentivo accumularsi il piacere dentro di me,così gli dissi di aumentare la velocità.
Mi adeguai di nuovo al suo ritmo,fino al momento in cui venni gridando il suo nome.
Riccardo diede qualche altra spinta,finché non raggiunse anche lui l'apice del piacere e venne.
Poi crollò addosso a me,mettendo la sua testa nell'incavo del mio collo,sussurrandomi nell'orecchio che mi amava.
Si mise poi a mordicchiarmi il lobo dell'orecchio e il mio corpo fu attraversato da un miliardo di brividi.

Dopo che si era alzato per andare in bagno per buttare il preservativo tornò suo letto,da me.
Lo feci distendere sulla schiena e io montai a cavalcioni sopra di lui.
Iniziai a lasciargli piccoli baci su tutto il viso,dalla fronte passai alle guance e poi alla mascella,scesi giù sul collo e continuai poi a lasciargli baci umidi sul petto e sulla pancia.
Lui sembrava gradire le mie attenzioni verso il suo corpo.
Io con la bocca scendevo sempre di più,poi però mi fermò.
Mise due dita sotto il mio mento e mi sorrise.
"Non adesso. Non è questo il momento. Vieni qui che ho bisogno delle tue labbra sulle mie"
Così io mi avvicinai a lui e mi lanciai in un altro bacio appassionato.
Erano sempre diversi,uno migliore del precedente.
Quando ci staccammo mi distesi accanto a lui,occhi negli occhi e ci abbracciammo.
Ci abbracciammo talmente forte da toglierci il respiro.
Talmente forse da romperci le costole.
E in quella beatitudine di addormentammo.

La mattina,quando mi ero svegliata ci avevo impiegato un po' di tempo prima di riuscire ad aprire gli occhi.
Durante la notte mi ero mossa e alla fine mi ero ritrovata con la testa appoggiata sul petto liscio e muscoloso di Riccardo.
Le sue braccia si trovavano attorno a me come per darmi un senso di sicurezza.
Quando alzai la testa notai che lui era sveglio,i suoi occhi bene aperti e vigili e mi stava guardando,con espressione...sognante?
"Ehi,piccola!" Mi disse a voce bassa e con un gran sorriso.
"Buongiorno" dissi
"Buongiorno a te"
Poi di nuovo le sue labbra reclamarono le mie: le nostre lingue si rincorsero fino a che non fummo di nuovo una sola persona.
"Dio,quanto ti amo. Te lo dico ogni volta che posso ma non mi sembra mai abbastanza"
"Quanto sei romantico"
"Non andare a dirlo in giro. Potresti rovinarmi la reputazione" dissi cercando di fare il serio,invano.
E io feci una risatina.
"Ho un idea" disse Riccardo
"Cioè?" Chiesi curiosa.
Ribaltò di nuovo i nostri corpi,come aveva fatto la sera prima e si mise sopra di me,a cavalcioni,con le ginocchia ai lati dei miei fianchi.
Il suo sorrisetto furbo non mi piaceva per niente.
"Che intenzioni hai?" Risi nervosa.
E poi...lui iniziò a farmi il solletico.
Cominciai a ridere e a dimenarmi sotto di lui ma niente funzionava.
Mi aveva completamente bloccata sotto di lui e io non ero abbastanza forte da riuscire a spostarlo.
La mia risata divenne quasi isterica.
Cominciai a implorarlo di smettere perché non ce la facevo più.
"Ti prego,ti prego"
Ma niente,lui non mi ascoltava.
"Farò tutto quello che vuoi"
Lui si fermò. Un ghigno furbetto che gli disegnava le labbra.
"Tutto hai detto eh? Me ne ricorderò"
"Che bastardo" feci la finta offesa e incrociai le braccia sul petto.
Vidi la maglietta di Riccardo,così me la infilai anche se mi stava grande,mi alzai dal letto e me ne andai in bagno,che si trovava infondo al corridoio a destra.

RICCARDO

Matilde era appena uscita da camera mia,con la MIA maglietta.
Quella t-shirt era ovviamente troppo lunga e troppo larga per lei,però dovevo ammettere che le stava benissimo.
Mi eccitava un sacco vederla con i miei vestiti addosso.
Mi ributtai di peso sul letto,distendendomi sulla schiena e mettendo la mani dietro la testa - anche se ero consapevole che pochissimo dopo avremmo dovuto essere a scuola e io non ero nemmeno minimamente pronto -.
Comunque,nonostante quello mi ritagliai lo stesso del tempo per ripensare alla sera prima.
Avevo fatti l'amore con Matilde.
Lei,era stata soltanto mia,e sempre lo sarebbe stata.
Ero il ragazzo più felice del mondo e lo stronzo più fortunato della terra.
Io l'amavo e lei amava me.
Cosa potevo chiedere di meglio?
Prima di penetrarla ero consapevole che le avrebbe fatto male,però non volevo e quindi mi erano servite ben più di due parole - "sono pronta" - dette da Matilde per convincermi che anche io ero pronto per portarle via la purezza,per farle quel male che non avrei dovuto.
Solo,speravo di non avergliene fatto troppo.

Con quei pensieri ancora nella testa mi alzai e mi preparai per andare a scuola,insieme alla MIA RAGAZZA.

Dimmi che vuoi stare con me. (In revisione)Where stories live. Discover now