Capitolo 9

13.3K 611 15
                                    

RICCARDO

Le offrii il mio braccio e lei lo accettò,dopo averci pensato un istante.
Che cretino che ero se me la lasciavo sfuggire. Solo che prima di iniziare a correre con lei avremmo dovuto imparare a camminare insieme. Avremmo dovuto conoscerci per bene,avrei dovuto raccontarle la mia storia,anche se non era per niente semplice.
Ci dirigemmo alla macchina,le aprii la portiera e la feci salire sul sedile posteriore,poi la chiusi e andai a sedermi dall'altra parte. L'auto era di Federico e così alla guida ci stava lui,ed essendo Sara la sua ragazza,il posto accanto era riservato a lei.

Arrivammo alla festa di Massimo ed andammo per prima cosa a cercarlo,perché le ragazze volevano conoscerlo. Ad un certo punto lo vidi e lo chiamai "Ehi Max!"
"Ehi Ric,Fede! E queste due belle ragazze chi sono?" A Sara non feci caso,ma a Matilde fece praticamente una radiografia e per quanto mi riguardava,l'aveva squadrata anche troppo,così - come al mio solito - la strinsi a me.
"Okay,okay! Ho capito! Questa è proprietà privata,tranquilli" disse Massimo
"Beh.. Vabbè,lei è Matilde" dissi facendo un cenno verso di lei
"E lei Sara" aggiunge Federico indicandola.
"Piacere bellezze"
"Piacere nostro" disse Sara "hai una bellissima casa"
"Si infatti! Comunque grazie per l'invito,davvero" concluse Matilde
Lui gli sorrise e annui,poi guardò noi e infine se ne andò dicendo solo "vate come se foste a casa vostra"

Salimmo al piano superiore alla ricerca di una stanza dove poggiare i cappotti delle ragazze e anche le nostre giacche perché faceva troppo caldo lì dentro. Quando la trovammo,entrammo dentro e io feci per aiutare Matilde a togliersi quel coso pesantissimo: non l'avessi mai fatto!
Quando le andai dietro per aiutarla per bene a sfilarselo rimasi come bloccato dalla sua scollatura. Le arrivata praticamente in fondo alla schiena
"Dove pensi di andare vestita così,scusa?" Non mi importava se avrei fatto la parte del fidanzato geloso,non ero fidanzato,ma ero geloso e non poco,e lei vestita in quel modo era troppo bella,troppo sexy,troppo provocante e eccitante. Troppo insomma,per un semplice ragazzo che ha voglia.. Si insomma avete capito! E se faceva quell'effetto a me,lo avrebbe fatto a tutti gli altri.
"Ehm,qual è il problema? Non mi sta bene,vero?"
"Scherzi? Sei splendida e troppo provocante,passerei tutta la sera a toglierti di dosso le sanguisughe che si attaccheranno a te e ci proveranno spudoratamente"
"Ma figurati! E poi a te cosa importa? Non sei mica il mio ragazzo"
Una pugnalata nello stomaco,ecco cosa era stata. Anzi forse peggio.
Quindi lascia perdere e scendemmo

La guardavano tutti,e io non potevo farcela,era troppo per me resistere e non spaccare un naso o qualche bel faccino,così decisi di andarmi a bere qualcosa.

Tre birre dopo la trovai a parlare con un ragazzo,ero troppo stanco per mettermi a litigare con lei dopo e quindi volevo quasi lasciar perdere,ma poi lo riconobbi. No Andrea no! Non lui. E mi avvicinai

MATILDE

Dopo che Riccardo se ne era andato a bere e mi aveva lasciata da sola,mi misi a guardarmi intorno. La casa era davvero bella e non c'era poi così tutta quella gente che mi sarei aspettata,così potevo ammirarla ancora meglio la casa. Notai che anche se aveva un arredamento molto moderno,la casa non lo era affatto,e proprio per questo aveva il suo fascino.
Un ragazzo mi si avvicinò
"Piacere,io sono Andrea! Tu sei...?"
"Ciao! Io sono Matilde"
E ci mettemmo a parlare,ridemmo molto. Poi Riccardo si mise in mezzo fra noi due
"Interrompo qualcosa?"
"Beh si!" Disse deciso Andrea
"Pazienza,non mi importa" rispose Riccardo ridendo "perché lei ora viene a ballare con me"
"Non credo,se lei non vuole" ribattè Andrea
"Vuoi? Mi concedi questo grandissimo onore di ballare con te?" Chiese Ric rivolto a me
"Certo" accettai subito,per non farlo arrabbiare. Credo fosse un po' ubriaco
"Beh Matilde,magari un giorno usciamo insieme,vengo a prenderti a scuola e ne parliamo"
"Va bene Andrea,vedremo" risposi io e poi seguii Riccardo

In pista eravamo molto vicini,lui mi teneva stretta a se e ballavamo. Lui interruppe il silenzio
"Non mi importa se non stiamo insieme,io sono geloso di te"
"E anche ubriaco"
Non rispose niente,e per cinque minuti si sentì solo la musica poi disse
"Hai un profumo troppo buono,buono tanto quanto il tuo sapore"
"Te lo ripeto. Sei ubriaco,non sai quello che dici"
"Sarò anche ubriaco,ma non abbastanza da non sapere ciò che dico! Sono geloso di te seriamente. E poi hai veramente un buon sapore e un odore che uccide,tanto è buono"
Sorrisi e continuai a pensare tutta la sera a quella frase.

A casa,dopo essermi fatta la doccia entrai a letto e mi addormentai con l'immagine di un Riccardo diverso.

Dimmi che vuoi stare con me. (In revisione)Where stories live. Discover now