Capitolo 12

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Ero in giro per i negozi. Fino a quel momento avevo comprato un completino rosso di pizzo per la notte di Capodanno. Anche se nessuno lo avrebbe visto tranne me mi piaceva metterlo,e poi si diceva che si dovesse indossare qualcosa di rosso e di nuovo quel giorno,e così io lo avrei fatto. Entrai poi in un negozino di scarpe e vestiti e comprai un vestitino corto in stile impero,senza spalline. Era tutto pailettato partiva nero dal corpetto stretto e poi andava a sfumarsi fino al grigio chiaro sulla gonna svasata. Ci avrei poi abbinato le scarpe e il cappottino neri e la pochette argentata. Mi mancavano solo gli accessori da abbinarci e poi l'outfit di quella sera sarebbe stato completo. Optai per mettere una collana lunga con delle pietre grigie e nere e un bracciale abbinato ad essa. Poi avrei messo il bracciale che mi aveva regalato Riccardo per Natale.
Uscii da quel negozietto ed andai in una profumeria a comprare un ombretto nero ed uno con i brillantini argentati,e visto che oramai stavo facendo compere ricomprai anche il mio profumo preferito,che a casa avevo quasi finito "J'Adore Dior". Pagai e uscii.
Una volta fuori volevo andare a prendere un gelato ma poi tutto ad un tratto vidi una scena che mi fece passare totalmente la fame. Mi vennero le lacrime agli occhi e mi sentii tradita tanto quanto mai in vita mia.
Andrea si stava praticamente scopando una ragazza su una panchina,mancava solo che si togliessero i vestiti e poi eravamo apposto.
Mi misi a piangere e scappai via,con l'orgoglio ferito. Non per i sentimenti che provavo per lui,ma perché mi aveva tradita e fidatevi,era un brutto colpo.

RICCARDO

Non vedevo l'ora di passare quattro giorni insieme a lei. Dopo il regalo di Natale i rapporti sembravano tornati apposto fra noi,anche se lei usciva ancora con quel buffone di Andrea. Non lo sopportavo,mi sarebbe tanto piaciuto sapere cosa ci trovava lei in lui.
Stavo camminando in centro,ero stato a comprare un nuovo paio di jeans da indossare a Capodanno,che avrei abbinato con la camicia e la giacchetta nera. Ad un certo punto un angelo dai capelli rossi che stava correndo mi venne addosso.
Era Matilde. Io feci per scostarla,per chiederle se stava bene e se era tutto apposto quando vidi che stava piangendo,non si era nemmeno accorta di essersi scontrata con me. Chiese scusa e fece per riprendere a correre ma io la ferma prendendola per un braccio e poi l'avvicinai a me e la strinsi fortissimo in un abbraccio.
"Mati sono io,Riccardo" le dissi,lei singhiozzava. "Shh,shh va tutto bene. Adesso calmati,poi mi spiegherai cosa è successo. Ci sono io con te piccola" le dissi con la voce più dolce che avessi mai usato con qualcuno. Niente malizia,niente secondi fini. Solo amore.
La presi in braccio come si fa con le spose e la portai con me su una panchina dei giardinetti li davanti. Lei si stringeva a me ed era la sensazione più bella che si potesse provare,peccato che lei stesse male e io non potevo vederla in quello stato.
Dopo una decina di minuti si calmò e smise di piangere,si asciugò gli occhi e quando vide di avermi bagnato tutta la maglietta mi guardò triste e si scusò
"Scusami,davvero. Non avrei voluto"
"Stai tranquilla. Raccontami cosa è successo" risposi e lei iniziò
"Prima di Natale ho detto ad Andrea che sarei partita con voi in questi giorni e noi abbiamo litigato. Lui mi ha detto che non voleva che stessimo quattro giorni insieme da soli io e te e io gli ho risposto che avevo già preso la mia decisione. Così abbiamo litigato e non ci siamo più sentiti. Oggi ho pensato che forse un po' avevo sbagliato anche io e quindi ho deciso che sarei andata a chiedergli scusa dopo aver fatto shopping,prima di tornare a casa ma quando sono uscita dalla profumeria l'ho visto che baciava un'altra. E non era un semplice bacetto"
"Cazzo,tesoro. Mi dispiace. Ci tenevi,giusto?"
"Beh si abbastanza,però non è quello. Il fatto è che mi ha tradita ed è brutto"
Io gli spacco la faccia a quel cretino del cazzo. Come si fa a tradire una persona come lei,che ti capita una volta nella vita se sei fortunato. L'ho sempre detto che non la meritava.
"Piccola stai tranquilla,ci sono io qui con te e per te e ci sarò sempre. Se vuoi che gli rompa il naso lo farò,se vuoi che lo"
"Ma non dire stupidaggini" mi interruppe lei "abbracciami forte adesso e dopo portami a casa"
Gli era quasi tornato il sorriso.

La convinsi ad andare a prendere un gelato e glielo offrii. Ci mettemmo a sedere sulle poltroncine nel retro della pasticceria e cominciammo a parlare. Lei era seduta sulle mie gambe perché era rimasta solo una poltroncina libera e quella era stata l'unica soluzione,visto che fuori faceva abbastanza freddo.

Dopo una quarantina di minuti la portai a casa in moto e scesi per accompagnarla alla porta. Mi faceva ridere questa situazione perché sembrava quasi la situazione dopo un appuntamento.
"Che ne dici di cenare con me stasera?" Chiese lei
"Accetto molto volentieri,se cucini te. Non vedevo l'ora di rimangiare qualcosa cucinato con le tue manine d'oro" lei sorrise e mi fece entrare in casa.

Mangiammo con molta calma e poi decidemmo di vedere un film.
"Cosa vediamo?" Chiesi
"Scegli tu. Sei tu l'ospite. Basta che non mi fai vedere uno di quei film orribili durante i quali devo stare due ore a occhi chiusi"
"Avrebbe i suoi vantaggi. Sia per me che per te" dissi,con un sorrisetto arrogante.
"Sarebbero?"
"Potresti stringerti a me per due ore"
"Che simpatico. Dopo questa battuta,ho deciso che sceglierò io il film che guarderemo"
"Cazzo. Forse era meglio se stavo zitto,le donne e i film belli sono due poli opposti" dissi scherzando,per farla arrabbiare e lei mi tirò dietro un cuscino.
"Caro,mi dispiace ma stasera ti tocca 'Pretty Woman' e senza protestare"
"Ohh,che fortuna" pensai,o forse lo dissi ad alta voce. Ero troppo impegnato a fissare Matilde e a contemplare la sua bellezza eterea.

Due ore di film dopo,mi alzai pronto per andare a casa. Non sapevo dove fossero i suoi genitori però molto probabilmente sarebbero tornati molto presto e non sapevo cosa avrebbero pensato di noi due. Sicuramente,cioè che io desideravo immensamente che succedesse. Me e lei insieme.
Presi il casco e mi diressi verso la porta,dopo averle rubato un bacio,quando una Matilde incerta mi fermò
"A-a-aspetta! I miei non ci sono stanotte perché con il fatto che io partivo ne hanno approfittato per andare a Parigi e così sono sola" la cosa si faceva interessante "rimani a dormire qui con me stanotte?"
Uh. Riccardo riprenditi. Così nascosi l'entusiasmo e le dissi "si ma ad una condizione"
"E sarebbe?"
"Voglio dormire con te"
"COSA?" Disse agitata,preoccupata e confusa. Che bella che era.
"Nel letto con te,abbracciato a te scema!"
"Ah" fece per pensarci ma poi disse subito "e va bene"
Così andammo su in camera sua e io mi spogliai,rimanendo in boxer. Poi mi infilai nel letto,sotto le coperte e aspettai che lei tornasse. Le donne erano lente anche la sera prima di andare a letto.

Dopo dieci minuti tornò struccata e profumata ed entrò nel letto,ma lontana da me è girata dall'altro lato. Io mi avvicinai fino a fare combaciare la sua schiena con il mio petto. L'abbracciai da dietro. Avevo il naso fra i suoi capelli e dovevo ammettere che profumava più di quanto ricordassi.
In quella posizione poi ci addormentammo.

Dimmi che vuoi stare con me. (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora