Capitolo 10

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Le settimane volavano ed eravamo quasi vicini a Natale. La scuola era sempre più pesante ma fortunatamente eravamo quasi a fine trimestre e anche se ci aspettavano le ultime settimane di scuola piene di compiti e di interrogazioni poi avremmo avuto venti giorni di meritato riposo.
Andrea non si era più fatto ne vedere,ne sentire e io pensavo di essere stata semplicemente un divertimento momentaneo,con la speranza di riuscire a combinare qualcosa quella sera,ma sfortunatamente per lui è fortunatamente per me era arrivato in tempo Riccardo e mi aveva salvata in calcio d'angolo.
Infondo dopo una chiacchierata di mezz'ora non poteva essere così interessato come sembrava a conoscermi e ad uscire con me.
Chiaramente mentiva.

Mi trovavo all'uscita della scuola insieme a Sara e a quegli altri due disgraziati,volevo aspettare anche Edoardo ma mi ero ricordata che lui quel giorno usciva un'ora dopo di noi. Stavamo parlando prima di salutarci ed andate a casa quando sentii una voce proveniente da dietro di me che mi chiamava
"Ehi Matilde,ciao!" Disse e io vidi prima le facce sorprese di Sara e Federico e dopo Riccardo che stringeva i pugni. Così mi girai e vidi lui..
"Ehi Andrea,come stai?"
"Tutti bene,grazie. Tu?"
"Tutto apposto. Pensavo mi avessi dimenticata,sai,sono passate due settimane e mezzo"
"Questo mai. Scusa ma ho avuto parecchio da fare in questi ultimi giorni,ma ti prometto che da adesso sarò tutto tuo. Infatti come vedi sono venuto a prenderti a scuola,come ti avevo promesso."
Io arrossii e Riccardo storse la bocca e strinse gli occhi. Ma che gli prendeva? Odiava così tanto quel ragazzo?
Andrea riprese a parlare "comunque volevo sapere se ti andava di venire a pranzo con me,per conoscerci meglio insomma. Se non vuoi non mi offendo,tranquilla."
"Figurati,ne sarei molto felice" dovevo uscire con qualcun'altro,dovevo togliermi dalla testa Riccardo perché oramai era diventato un chiodo fisso,ma dovevo capire che con lui sarebbe sempre stata una storia impossibile.
"Bene! Allora andiamo?"
"Certo,andiamo pure" e salutai i ragazzi.

Andrea era divertente,mi faceva ridere ma non era Riccardo. Per tutto il tempo non fece che chiedermi di me,di cosa mi piaceva fare e non passò mai da egoista. Era un ragazzo gentile,però io sapevo che non mi sarei mai innamorata di lui,e io non potevo fargli questo. Dentro di me decisi però che se lui avesse voluto ci sarei uscita qualche altra volta,non volevo usarlo a nessuno scopo ma forse lui avrebbe smosso un po' le rotelle di Ric,rimettendogli in moto il cervello. Chi lo sa?!

Mi riaccompagnò a casa e mi abbracciò
"Sono stato bene,grazie di aver accettato il mio invito. Spero di non aver fatto una brutta impressione e che vorrai rivedermi qualche volta" disse
"Anche io sono stata più che bene,davvero. E comunque,no,affatto,non hai fatto nessuna brutta figura,e uscirei con te di nuovo molto volentieri"
"Bene" disse e poi diminuì la distanza fra noi fino ad annullarla e mi baciò dolcemente. Era un bel bacio,in fin dei conti sapeva baciare molto bene,ma niente farfalle,niente di niente. Dopo il bacio con l'imbecille sarebbe stato difficile trovarne uno almeno all'altezza,figuriamo uno che lo battesse.

Il giorno dopo,a scuola Sara volle sapere ogni minimo particolare dell'appuntamento improvvisato con Andrea e io gli raccontai tutto per filo e per segno. Essendo Riccardo nel banco dietro al mio mi sa che sentì tutto. Un attimo dopo lo sentii imprecare.

Il pomeriggio sarebbe dovuto venire a casa mia per studiare per il compito di fine trimestre di chimica. Fu tutto molto silenzioso,da scuola fino a casa. Gli preparai il pranzo come ogni volta che veniva da me,ma lui non disse nulla quella volta e ciò mi fece un po' incazzare perché lui sapeva bene quanto impegno ci mettevo a cucinargli qualcosa,dato quanto odiavo cucinare.

RICCARDO

MERDA! Merda,merda,merda e merda. Non potevo continuare così,dovevo fare qualcosa. Anche perché questo silenzio mi stava uccidendo,così mentre stavamo studiando all'improvviso dissi
"Non uscire con Andrea!"
"Cosa,scusa?!"
"Hai capito. Vorrei che tu non vedessi più Andrea."
"Stai scherzando,spero"
"No affatto. Tu mi piaci e.."
"Ti piaccio? Mi prendi in giro"
"Pensi che potrei?"
"Provi qualcosa per me?"
E ora? "Io..non lo so"
"Vedi? Non sai niente e per me un 'mi piaci' da parte tua non è abbastanza. Perché in realtà è un forse e un 'forse' da parte tua equivale a rischiare e a soffrire e io non voglio. Quindi mi dispiace ma non puoi dirmi cosa devo fare e cosa non devo fare,e se vorrò uscire ancora con Andrea mi dispiace ma lo farò"
Sei un coglione Riccardo,perché non gli hai detto la verità?
Quella sera me ne andai quasi subito,tanto oramai era un pomeriggio andato perso e poi c'ero rimasto troppo male.

Da quel giorno Matilde e Andrea iniziarono a frequentarsi,e anche se non stavano insieme e lei diceva sempre a Sara che uscivano come amici,io sapevo che non era vero.

Dimmi che vuoi stare con me. (In revisione)Where stories live. Discover now