Capitolo 28

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RICCARDO

"Ceniamo?" le domandai io
"Certo. Se vuoi cucino io"
"Non preoccuparti,sei a casa mia e non ti faccio lavorare. Se ti va ordiniamo una pizza!"
"Certo che mi va! Speck e mascarpone,grazie" mi rispose entusiasta,stava quasi saltellando.
Una semplice pizza la rendeva così felice?
O non era la pizza,era qualcos'altro?
Forse io? Per una volta rendevo felice qualcuno?
Forse era per la serata che ci aspettava?
Chi lo sapeva.
"Certo tesoro. Chiamo subito,ma prima voglio un bacio"
"Mi sembra perfetto"
E gli rubai un bacio.

Subito dopo aver chiamato dissi a Matilde che dovevo fare delle cose prima di cena e con quella scusa andai a mettere a posto un po' la mia camera. Lei nel frattempo si era messa a sedere sulla poltrona in salotto e stava chiamando i suoi genitori per avvertirli che non sarebbe tornata nemmeno a dormire.
Era già stata in camera mia,però fino a quel momento si era trattato di studiare e dubitavo che gli importasse molto della camera,ma se quella notte fosse stata la nostra prima notte insieme,la sua prima volta,come immaginavo e sopratutto speravo,volevo che tutto fosse perfetto.
Magari non avrei messo le candele,perché non volevo metterle fretta e forzarla facendole pensare che mi aspettavo da lei qualcosa in particolare,ma se non altro volevo che fosse la miglior prima volta di una ragazza.
Volevo che la ricordasse come una cosa meravigliosa visto che fino ad allora aveva conservato la sua purezza,al contrario di tante altre che nemmeno ricordavano chi fosse stato la loro prima volta.

Quando tornai giù da lei,vidi che si era addormentata.
Le era scivolata la testa e adesso sembrava una dolce bambina raggomitolata su se stessa che dormiva pacificamente.
Mi dispiacque molto doverla svegliare ma qualche minuto dopo sarebbe arrivata la cena.
Aveva i capelli tutti arruffati e ancora assonnata era terribilmente sexy.
A volte avevo pensato di poter venire al sol guardarla.
Era bellissima.
Mi avvicinai ancora di più a lei,le misi una mano sul viso,cominciai ad accarezzarle una guancia,mentre l'altra mano si era poggiata su un suo fianco.
Mossi le mani sensualmente e finché non le finirono sul sedere,lei era lì. Si lasciava accarezzare toccare.
Aveva una pelle così morbida e vellutata è un profumo così buono che persi il controllo,l'avvicinai a me con uno strattone facendo combaciare completamente i nostri corpi e le nostre labbra.
Stavo per prenderla in braccio e portarla in camera quando suonò il campanello.
Maledetto fattorino.
"Vado io" fece lei precipitandosi alla porta.
La aprì e si trovò davanti un ragazzo più o meno della nostra età.
Lei era un tantino troppo sensuale in quel momento e il ragazzo la stava squadrando da capo a piedi.
Consegnare le pizze era il suo ultimo pensiero perché in quel momento stava pensando a un modo per comincia a flirtare con la mia ragazza e magari provarci. Era troppo impegnato a sbavarle addosso.
Così decisi di andare da lei. Probabilmente una volta che mi avesse visto si sarebbe tirato indietro.
"Quant'è?" Chiesi
"Tredici euro"
Gli diedi i soldi,e una consistente mancia,in modo da invitarlo ad andarsene e così fece.
"L'ho sempre detto io"
"Cosa?" Chiese lei curiosa
"Che sei bellissima e fai impazzire gli uomini"
"Di cosa stai parlando?"
"Oh,insomma piccola. Ti scopava con gli occhi"
"Non dire cavolate. Vedi rivali dappertutto"
Io decisi di non ribattere perché non volevo litigare con lei - non ancora - così lasciai perdere la discussione che si sarebbe sicuramente nata.

Dopo cena le chiesi se voleva vedere un film,o uscire per andare a fare un giro ma lei rispose che preferiva andate su in camera perché era stanca.

Una volta in camera si stese sul letto e io mi misi accanto a lei.
Matilde rotolò quasi completamente sopra di me,con la testa appoggiata al mio petto.
Ricominciai ad accarezzarla e baciarla,come prima che il ragazzo delle pizze ci interrompesse,e lei ad un certo punto disse
"Sai,credo di non essere poi così stanca"
"Bene. Perché io non lo sono per niente. Anzi sono più sveglio di sempre"
Lei ridacchiò
"Potrei morire all'istante se continui a ridere così" dissi serio con il fuoco che mi ardeva negli occhi
D'un tratto si fece seria anche lei
"Scusa"
"Oh piccola,non preoccuparti. Sarebbe comunque una morte piacevole"

MATILDE

All'improvviso l'aria si era fatta rovente e dal ridacchiare ero passata all'essere totalmente seria e guardare Riccardo con intensità.
Ero agitata e nervosa.
E se non fossi stata abbastanza brava?
Insomma,lui ne aveva avuta di esperienza,anche troppa.
Mi accigliai e lui se ne accorse,così senza dire niente ribaltò le nostre posizioni.
A quel punto ero io a trovarmi sotto di lui.
Lo baciai con foga e lui ricambiò il bacio.

Erano circa dieci minuti che ci baciavamo e ci stuzzicavamo,i nostri corpi ancora vestiti,poi finalmente ci tirammo su a sedere e io potei togliergli la maglietta e ammirare i suoi addominali scolpiti.
Aveva un corpo bellissimo,era bello lui sia fuori che dentro.
E io ero maledettamente fortunata e ci credevo che le altre ragazze mi lanciavano occhiata assassine.
Anche io lo avrei fatto.
Riccardo mise le sue mani infondo alla mia maglietta e me la tolse,poi allungò le braccia fin dietro la mia schiena per trovare il gancetto del reggiseno,ma prima di sganciarmelo mi fece una domanda
"Sei sicura?"
"Si"
"Se non sei pronta aspettiamo. Ti aspetto tutto il tempo che vuoi"
Anche se non fossi stata sicura fino a quel momento,dopo che lui si era mostrato così dolce mi sarei convinta.
"Sono pronta" e per fargli capire che non lo dicevo così perché pensavo che lui ne avesse bisogno lo baciai appassionatamente.
Lui mi sganciò il reggiseno e così mi ritrovai nuda per metà davanti a lui.
"Sei così bella"
"G-grazie"
Cominciò ad accarezzarmi un seno,poi l'altro. Mi stuzzicava i capezzoli.
Poi fece una cosa che non mi aspettavo,avvicinò la bocca ai miei seni e prese uno dei due capezzoli turgidi in bocca,lo leccò e lo succhiò,mentre continuava a giocare con l'altro,strizzandola fra pollice e indice.
Io gemetti.
"Sei così sensibile" sussurrò con voce roca.
Quando alzò la testa per guardarmi,aveva un'espressione famelica.
"Devi dirmi cosa ti piace e cosa non ti piace di ciò che ti faccio"
"Finora mi piace"
"Bene"
Poco dopo mi ritrovai con le mani al bottone dei suoi jeans,per sganciarglieli in modo che li togliesse.
Sentivo la sua erezione che premeva contro di me.
Mi feci coraggio e tolsi insieme sia pantaloni che boxer. Lui mi aiutò a sfilarglieli.
Poi fu il mio turno.
Mi tolse i leggins e a quel punto mi sentii indifesa,con solo delle striminzite mutandine di pizzo - non molto coprenti - addosso.
Mi fece alzare in piedi e mi mise fra le sue gambe aperte. Ero silenziosa.
Delicatamente mi sfilò le mutandine e io rimasi completamente nuda di fronte all'uomo che amavo.
"Fatti vedere"
Così mi allontanai leggermente da lui per mostrarmi.
Stranamente mi sentivo abbastanza a mio agio,non c'era tutta quella vergogna che avevo immaginato. Probabilmente perché si trattava di Riccardo.
"Dio quanto sei bella. Non sai quanta voglia ho di farti mia"
"Beh,forse una mezza idea.." Dissi indicando il suo amichetto.
Lui si mise a ridere.
Poi però mi prese le mani e mi fece stendere sul letto. Con la mano iniziò a stuzzicare il mio sesso,facendo una leggera pressione sul clitoride. Poi infilo un dito dentro di me e cominciò a muoverlo dentro e fuori finché non venni.
Le sensazioni che avevo provato mentre raggiungevo l'apice del piacere era indescrivibili.
"È così bello vederti godere per me. Su di me"
"Ti voglio dentro di me Riccardo,non resisto più"
Così prese un profilattico e se lo srotolò sull'erezione per poi mettersi sopra di me,tenendosi sollevato con le braccia in modo da non schiacciarmi con il suo corpo muscoloso.
Io tremavo e lui se ne rese conto
"Matilde,faremo con calma. Ricordati sempre che quello che faremo noi sarà amore. Basta che mi guardi negli occhi e rimani con me. Capito? Se vorrai,basterà una parola e io mi fermerò"
"Sono con te"

Dimmi che vuoi stare con me. (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora