Quando mancano venti minuti alle cinque inizio a prepararmi.

Non faccio niente di che, metto solo un filo di mascara e pettino i capelli. Infilo un paio di jeans grigi larghi, una maglietta bianca e completo tutto con una giacca, sempre larga. Le mie insicurezze sul mio fisico non mi permettono di indossare certi tipi di capi, soprattutto se mettono in mostra i miei difetti. Ho sempre desiderato avere la stessa sicurezza di mia madre, e possibilmente, anche la sua eleganza. Fin da piccola ammiro il modo in cui si pone e il suo gusto in fatto di abbigliamento.

Aggiungo due spruzzate di profumo e proprio in quel momento sul mio telefono arriva una notifica.

Sono qui amore :)

Scendo le scale, prendo le chiavi ed esco di casa.

La Renault grigia di Roy è parcheggiata proprio davanti al cancello. Apro la portiera e subito vengo accolta da un abbraccio e un bacio che ovviamente ricambio.

<<Ciao amore, pronta per questa partita?>>

<<Prontissima, non vedo l'ora>> dico palesemente in tono ironico

<<Ah ah ah, molto divertente, guarda che oggi è un giorno che entrerà nella storia>>

<<Ovviamente>> questa volta non mi ha sentito. È troppo preso dall'entusiasmo.

Non è solo per via dei pensieri che mi tormentano oggi: io e lo sport non andiamo proprio d'accordo. Il primo e unico sport che abbia fatto in vita mia è stato il nuoto e con il solo scopo di imparare a nuotare: ‘’hai dieci anni, non puoi non sapere nuotare, tutte le bambine della tua età sanno nuotare’’. Queste sono le deliziose parole di mio padre che esattamente dopo un mese smise di venire a vedermi perché ero ‘’irrecuperabile e imbarazzante’’.

<<Ho invitato anche Sam a vedere la partita, ti dispiace?>>

Se mi dispiace? Almeno non si accorgerà che ho la testa da un'altra parte. Parlerà tutto il tempo con Sam di quanto sono forti i RedTex, la sua, anzi la loro squadra del cuore, e di come Brian DeRou abbia portato a casa la migliore vincita della storia con una mossa di cui non so nemmeno la pronuncia. 

<<No, per niente. Anzi, hai fatto bene>>

Intreccio la mia mano con la sua; lui la bacia mentre tiene gli occhi fissi sulla strada e sorride euforico per la giornata di oggi.

Quando arriviamo il parcheggio davanti allo stadio è gremito di gente. Non capirò mai tutta questa passione per delle persone che vanno dietro a una palla. Roy scende dalla macchina, e tira fuori il cappellino con il nome RedTex stampato sopra e con i colori della squadra: rosso e arancio; abbinato alla maglietta che ha gli stessi colori e la stessa scritta.

Si avvicina a me e mi mette le mani intorno alla vita.

<<Sono con la mia ragazza a vedere la partita più importante di sempre, c'è il sole e io non sono mai stato cosi felice>>

Per colpa del lavoro è spesso stressato, e oggi sono davvero felice di vederlo così sereno e rilassato. Ho sempre adorato il suo sorriso così tenero. Prendo il suo viso tra le mie mani per dargli un bacio a stampo che poi si trasforma in un lungo e intenso bacio. Mi concentro sulle sue labbra e il suo profumo e mi lascio travolgere. La sua barba mi pizzica il viso, se baciassi Eleanor non avrei questo problema, la sua pelle è così liscia e morbida.

Cosa?

Mi separo di colpo da Roy, spingendolo delicatamente via. Che cosa ho appena pensato?

Devo avere una faccia sconvolta perchè Roy si avvicina a me con uno sguardo preoccupato <<Ti senti bene, Rose? Che succede?>>

𝐒𝐄 𝐋'𝐀𝐌𝐎𝐑𝐄 𝐄̀ 𝐔𝐍𝐀 𝐋𝐄𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄Where stories live. Discover now