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La giornata volò e l'Uchiha decise che fosse proprio arrivata l'ora di tornare a casa, ringraziò Gaara per avergli permesso di stare a casa sua durante quelle ore e gli promise che si sarebbe sdebitato.

Gaara: "Ma figurati, non c'è n'è bisogno".

Sasuke: "Insisto, troverò il modo. Grazie ancora e passa buone vacanze".

Gaara sbuffò ridendo all'insistenza dell'altro: "A te" rispose.

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"Che cazzo significa?!" urlò Fugaku al secondogenito non appena mise piede dentro casa.

"A cosa ti riferisci?" domandò calmo Sasuke, non lasciandosi sfuggire che in casa ci fosse anche Suigetsu.

Mikoto: "Sasuke, dove sei stato?".

Sasuke: "A casa di Gaara, perché?".

Fugaku: "Ne sei sicuro?" domandò avvicinandosi al figlio, per poi alzare una mano bruscamente, "Oppure ti sei andato a far fottere da qualcuno?!" gli urlò contro. Il moro chiuse istintivamente gli occhi girando il volto dalla parte opposta, probabilmente per paura di poter essere picchiato.

Lo schiaffo non arrivò, ma improvvisamente Sasuke scoppiò a piangere e a tremare. In quel pianto disperato si fece scappare anche qualche grido, testimone della sua sofferenza.

Si mise una mano davanti alla bocca come a voler soffocare tutti i singhiozzi, ma come risultato ebbe solo l'effetto opposto. Sentì immediatamente due braccia stringerlo forte: "Shh, calmo. Respira" gli sussurrò il fratello. Il minore si staccò cercando un po' d'aria e Suigetsu, insieme ad Itachi, uscirono in giardino nel tentativo di farlo calmare.

L'albino guardava davanti a sé serio e a Sasuke non ci volle molto per capire il motivo del silenzio dell'altro. Sicuramente si sentiva in colpa per non aver capito subito cosa gli succedesse da un bel po' di mesi a quella parte.

Sasuke: "Cosa è successo?" domandò, non sicuro però di voler sentire la risposta.

Itachi: "È arrivata un'altra foto con il solito bigliettino".

Sasuke stette in silenzio per un paio di minuti, sentendo il suo cuore battere sempre più forte: "E?".

Suigetsu: "La foto ritraeva un letto, nel messaggio invece c'era scritto che ti procurava pianto e... Dolore" rispose non guardandolo. "Non provare a inventare scuse, il tuo pianto è già stata una risposta sufficiente" aggiunse accendo una sigaretta.

L'Uchiha si inumidì le labbra, pensando a cosa dire al padre. Avrebbe voluto sapere dove abitasse, lo avrebbe costretto ad ammettere ciò che faceva e lo avrebbe messo dietro le sbarre. Ma così facendo, non avrebbe più scoperto chi fosse il killer.

Eppure qualcosa non tornava. Se l'assassino era amico di Orochimaru, perché rischiare così tanto?

Itachi: "Perché ci hai mentito?".

Sasuke: "Non è ovvio? Non volevo mettervi nei guai".

Suigetsu: "Pft, pensi troppo agli altri".

Sasuke: "Non ero mica egoista?" domandò ricordando come lo avesse appellato nell'ultima litigata avuta, ma non arrivò nessuna risposta, tutti e tre stettero solo in silenzio.

Itachi: "Direi che è arrivato il momento".

Sasuke: "Per?".

Suigetsu: "Per non permettere più a quel viscido verme di metterti le mani addosso".

𝑰'𝒎 𝒇𝒊𝒏𝒆 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂𝒌𝒖}Where stories live. Discover now