23.

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La sera, come previsto dall'Uchiha, il padre tornò con una foto e un breve messaggio con su scritto "Tuo figlio è abbastanza sveglio".

Fugaku: "Sa tutti gli spostamenti che fai" disse sbuffando.

Mikoto: "Sasuke... Io credo che sia meglio-".

Sasuke: "Meglio per chi? A quale costo? So che sei preoccupata, ma andrà tutto bene. Non vuole uccidermi o, almeno, non vuole farlo ora".

Itachi: "Ci stiamo preoccupando per la tua salute, Sasuke. È pericoloso che tu vada in giro con un killer che ama scattarti foto".

Il minore roteò gli occhi. Come se non fosse già in pericolo da mesi prima.

Sasuke: "Eppure se avesse voluto uccidermi, lo avrebbe fatto fin da subito, non credete?".

Fugaku: "Anche questo è vero, ma stiamo pur sempre parlando di un assassino. Non puoi sapere quando ha intenzione di uccidere".

Sasuke: "Io credo che non stia mirando a me".

I familiari posero lo sguardo sul più piccolo, che nel frattempo aveva incrociato le mani davanti il viso con lo sguardo rivolto verso un punto non definito, poggiando i gomiti sul tavolo.

Fugaku: "A chi credi che miri?".

Sasuke: "Alle persone con cui esco o uscivo".

La sicurezza con cui disse quella frase spiazzò tutti, perfino sé stesso. Non era mai stato così sicuro nelle ipotesi a meno che non avesse molte prove a sua disposizione, eppure c'era qualcosa in quella situazione che gli faceva credere ciò.

Era certo che il suo obiettivo fosse una delle persone che frequentava, ma chi?

Itachi: "Perché ne sei così sicuro?".

Il minore scrollò le spalle: "Chiamalo sesto senso".

Mikoto sospirò, non sarebbero state di certo le sue parole a far cambiare idea al figlio.

La vibrazione che segnava l'arrivo di un messaggio interruppe i pensieri di Sasuke e di colpo si ricordò del suo piccolo impegno.

Sasuke: "Io esco, torno più tardi" disse alzandosi.

Fugaku: "Dove vai? Tra un po' dovrebbe anche piovere".

Sasuke: "Faccio presto, prima di mezzanotte sarò a casa" disse sbirciando l'ora sul telefono e ipotizzando il tempo necessario affinché lui raggiungesse l'orgasmo.

"Non puoi rimandare?" tentò la madre.

Sasuke: "Mamma, tranquilla. So badare a me stesso, ci vediamo dopo".

Detto ciò si mise la giacca di pelle sulle spalle, prese un ombrello per sicurezza e uscì di casa recandosi nell'unica abitazione che gli metteva timore.

~~

"Sakura, basta piangere...".

Sakura: "Sto finendo tutte le mie lacrime ormai, Naruto".

Naruto: "È uno stronzo e lo sappiamo, ma non puoi ridurti così per un ragazzo".

Sakura: "Tu non capisci! Lui... Lui mi ha baciata! Ma sono sicura del fatto che non mi abbia usata, ne sono sicura Naruto, devi credermi".

Naruto: "Va bene, Sakura, ti credo. Ma sta di fatto che non puoi privarti della tua libertà per lui. Ci parlerai un giorno a scuola, magari durante la ricreazione e mentre quella vipera di Karin sarà da un'altra parte e ti fai spiegare tutto".

𝑰'𝒎 𝒇𝒊𝒏𝒆 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂𝒌𝒖}Where stories live. Discover now