24.

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Quella mattina l'Haruno si svegliò molto presto con l'intento di ripassare per l'imminente verifica che l'avrebbe aspettata la prima ora, ma aveva un unico pensiero: un ragazzo dal carattere imprevedibile.

Prese il telefono e cercò il suo contatto, le dita digitarono quasi inconsapevolmente sulla tastiera, ma nel momento dell'invio del messaggio si bloccò. Forse si stava esponendo troppo. La sua vita in fondo non doveva girare intorno a Sasuke, ma il suo comportamento la faceva impazzire. Naruto le aveva raccontato della breve conversazione avvenuta la sera prima e da lì aveva capito che il moro voleva solo una cosa, ossia essere odiato.

Ma perché non voleva nemmeno provare, invece, ad essere amato? Perché si era allontanato di punto in bianco? Era certa che il motivo c'entrasse con Karin, il vero problema era sapere cosa avesse mai detto a Sasuke per far sì che lui si allontanasse da loro.

In un attimo si ricordò di un breve dialogo avvenuto con lui sul tetto della scuola, le aveva detto che un giorno le avrebbe raccontato la sua storia, ma che in quel momento c'erano argomenti che nemmeno il fratello sapeva.

"Chissà se gli avrà parlato di quei problemi" mormorò la rosa, per poi decidersi ad alzarsi, abbandonando l'idea di mandargli un misero buongiorno.

~~

Sasuke fu svegliato dalle imprecazioni del padre e dalle parole preoccupate della madre. Controvoglia uscì dalle sue coperte calde e andò in bagno per la monotona routine giornaliera, forse quella era l'unica cosa che riusciva a farlo svegliare del tutto. Appena si tolse la maglietta notò con poca felicità i segni lasciati la sera precedente da Orochimaru. Non erano gli unici e il moro lo sapeva bene, ma si sentiva quasi disgustato nel vedere anche altro. Si privò dei pantaloni e vide il suo interno coscia coperto da succhiotti evidenti, ma fortunatamente non avrebbe dovuto mostrare a nessuno le sue gambe e quindi nessuna spiegazione. Si vestì e successivamente scese in cucina, decidendo di porre fine a quella discussione tra la madre e il padre.

Mikoto: "Fugaku, è pericoloso. Non so se te ne sei reso conto, ma tuo figlio è in pericolo. Tuo figlio".

Fugaku: "Lo so bene, cazzo! Ma come credi che possa uscirne, ora?!".

Mikoto: "Questo è perché non mi hai ascoltato! Dovevi farlo stare alla larga da questo caso! Cosa succederà se deciderà di attaccarlo? Non sappiamo se è armato, se è scaltro, non sappiamo a chi miri. Se come ha detto Sasuke mira ai suoi amici, significa che potrebbe fare chissà quali cose per costringerlo a parlare!".

Fugaku: "Ne sono consapevole".

Mikoto: "Questo è tutto ciò che tu hai da dire? Solo che sei consapevole dei rischi? Stai scherzando, vero?!".

"Buongiorno mamma, buongiorno papà".

Entrambi si voltarono verso di lui, non avendo fatto caso prima alla sua presenza.

Sasuke: "Cos'è successo? Un'altra foto?".

Fugaku: "Una foto della finestra di camera tua. Qua c'è il solito bigliettino" disse passandoglielo.

"A volte ho paura che mi possa scoprire. Ma mi piace questa adrenalina, mi fa veramente sentire vivo.
Ora mi rivolgo a te, Sasuke, sono sicuro che quando ci vedremo non capirai nulla, seppur tu sia dotato di un'intelligenza di gran lunga superiore alla media. Ma in quel momento, molto probabilmente, non ci farai nemmeno caso".

"È un ragazzo" constatò il moro.

Fugaku: "Lo sapevamo da prima".

Sasuke: "Intendo dire che ci sono più possibilità che il killer di tredici anni fa sia lo stesso di quello che ha ucciso Iruka".

𝑰'𝒎 𝒇𝒊𝒏𝒆 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂𝒌𝒖}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora