13.

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Ormai durante l'intervallo era un appuntamento fisso quello di Sakura e Sasuke.

L'Haruno lo vide con lo sguardo rivolto verso il cielo e si avvicinò mettendosi accanto a lui.

Sasuke: "Ciao, Sakura".

Sakura: "Come stai?".

Sasuke: "Meglio, ma non berrò più oltre il mio limite".

Sakura: "Pensavi di poter resistere?".

Sasuke: "Ho sempre retto bene l'alcol, ma penso di aver esagerato".

Sakura: "Senti, ho una domanda" iniziò leggermente imbarazzata.

Sasuke: "Dimmi" disse guardandola.

Sakura: "Potresti spiegarmi un argomento di fisica? Non mi è ben chiaro, tra una settimana ho la verifica e non vorrei arrivare impreparata".

Sasuke: "Possiamo fare subito dopo scuola".

Alla rosa le si illuminarono gli occhi: "Sì, va benissimo!".

L'Uchiha sorrise nel vedere la ragazza così contenta.

Sakura: "Dovresti sorridere più spesso".

Sasuke: "Non ci sono abituato" ammise.

Sakura: "Un giorno mi racconterai la tua storia?" gli chiese guardandolo con la coda dell'occhio.

Il moro la guardò e poi ripose lo sguardo sul cielo limpido.

Sasuke: "Probabilmente sì" rispose sinceramente. "Ma ora no. Mi fido di te, ma ci sono cose che nemmeno mio fratello sa".

La ragazza lo capì subito e comprese la sua scelta. "Va bene".

~~

L'Uchiha e l'Haruno si ritrovarono a casa di quest'ultima subito dopo scuola, proprio come aveva detto Sasuke.

Sakura: "Ti preparo qualcosa?".

Sasuke: "No, tranquilla. Non scomodarti".

Sakura: "Ma figurati, mi fa solo piacere. Allora, pomodori?" gli domandò sapendo che fossero il piatto preferito dell'altro.

Sasuke: "Me l'hai domandato sapendo che ti avrei risposto sicuramente di sì?".

Sakura rise e fece due porzioni di insalata di pomodori.

Sakura: "Vuoi anche della carne?".

Sasuke: "Davvero, non scomodarti così tanto".

Sakura insistette e il moro si trovò ad assecondarla.

Dopo aver pranzato si misero subito all'opera e la rosa dovette ammettere che non c'era cosa che l'Uchiha non sapesse fare.

Aveva scoperto che era anche un perfetto insegnante. Ma nelle sue spiegazioni non poté fare a meno di guardargli quel viso ormai studiato a memoria.

Gli occhi nerissimi e ipnotizzanti, non si distingueva nemmeno la pupilla dall'iride. I capelli del medesimo colore. Due elementi messi in contrasto con la sua pelle chiarissima. E poi le labbra. Quelle labbra così sottili e così dannatamente invitanti.

"Sakura, mi stai ascoltando?" chiese l'Uchiha notando che l'altra si fosse incantata guardandolo.

Sakura: "Sì, mi ero solo persa un attimo" mentì.

𝑰'𝒎 𝒇𝒊𝒏𝒆 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂𝒌𝒖}Where stories live. Discover now