La rossa gli si mise a cavalcioni: "Nemmeno a te?".

Le strinse i fianchi e sorrise: "No, sei solo una puttana con la quale me la spasso quando ho voglia di scopare" rispose accarezzandole la schiena, fino ad arrivare al reggiseno e sganciarglielo.

Karin si strinse l'indumento al petto: "Te lo dirò una volta sola: Sasuke non è stupido e voi non dovete fare del male a qualcuno. Solo farli allontanare".

Deidara la denudò senza che l'altra ebbe il tempo effettivo di accorgersene e la buttò sul letto sovrastandola con il suo peso: "Non mi importa di ciò che quei due fanno. Io ti ho aiutata, ma ovviamente anche loro vogliono ricevere qualcosa. E poi la storia dei genitori del biondino la sai, non c'è bisogno che io te la dica".

Non le diede nemmeno il tempo di rispondere, la penetrò senza il minimo ritegno e si beò dei suoi gemiti.

~~

"Certo che è noioso stare con te!".

L'Uchiha sospirò. Si stava innervosendo, ma non aveva nemmeno la forza di alzarsi, figuriamoci quella di ribattere.

Sasuke: "Non ti ho obbligato io a venire".

Suigetsu avvicinò una sedia al letto e si sedette su essa: "Mi mancano i tuoi insulti, sai".

Sasuke: "Idiota".

Suigetsu: "Ora non mi mancano più".

Il più piccolo accennò un sorriso e si mise seduto sul letto: "Che succede?".

L'albino lo guardò confuso per un attimo: "Niente?" rispose poco convinto.

Sasuke: "Hai fumato, l'ho sentito quando sei entrato".

Suigetsu: "E con questo?".

Sasuke: "Lo fai solo quando sei stressato".

L'altro fece un sospiro e decise di non mentirgli: "Sono preoccupato per te".

Sasuke: "Non avere paura, sono vivo e vegeto".

Suigetsu: "Detto sinceramente, penso che la tua salute mentale sia andate a puttane".

Sasuke si sdraiò nuovamente sul letto mettendo un braccio dietro la testa: "Ti ho già detto che te ne parlerò quando sarà il momento".

Suigetsu: "Quando sarà il momento sarai qui con me?" gli domandò sovrappensiero, ma nel vedere in seguito l'espressione confusa dell'amico ritornò in sé. "Scusa, non volevo dire questo. Davvero, perdonami".

Sasuke, dal canto suo, da quelle parole elaborò una vera e propria riflessione. Non si era mai chiesto se quando Orochimaru si sarebbe stancato di lui poi lo avrebbe ucciso. Non gli era mai sorto il dubbio perché aveva tenuto sempre occupata la mente con altro e ora che aveva quest'altra ipotesi non poté fare a meno di pensare.

Se da una parte avesse davvero avuto intenzione di ucciderlo, Suigetsu non si sarebbe mai perdonato per una tale mancanza di attenzione su ciò che accadeva da ormai mesi. La stessa cosa valeva anche per Itachi, Jugo, la madre e forse anche il padre.

Ma dall'altra parte non poteva mica esserne sicuro.

Suigetsu: "Sasuke? Tutto okay? Non volevo dirlo".

Sasuke: "Sì, va tutto bene, sono solo stanco. E basta scusarti, non è successo niente".

L'albino gli posò una mano sulla fronte per constatare che fosse più fresca da quando era arrivato: "Dovresti riposarti".

Sasuke: "Resti qui?".

Suigetsu: "Certo" rispose sorridendogli.

Sasuke: "Ci conto" disse chiudendo gli occhi e addormentandosi in men che non si dica.

~~

20 dicembre. La festa di Natale si sarebbe tenuta esattamente il giorno dopo e ormai gli studenti avevano solo questo in testa dal momento che tutti avevano finito le interrogazioni e le verifiche.

Tutti tranne Naruto. Infatti, come sempre, si era ridotto all'ultimo minuto e chi doveva sorbirsi le sue lamentele era proprio l'Haruno.

Sakura: "Ti avevo detto di organizzarti, ma non mi hai ascoltata".

Naruto: "Ma capiscimi! Sono stato tutto il tempo con Konohamaru, era da tanto che non lo vedevo!".

La rosa sospirò: "Con quel ragazzino potevi starci la maggior parte delle vacanze, è solo una scusa".

Naruto: "Può darsi, ma ho scoperto una cosa" esordì poco dopo e notando l'espressione dell'amica che aspettava una continuazione, parlò. "Conosce Sasuke".

Sakura: "Quello che conosciamo anche noi? Come fa a conoscerlo?".

Naruto: "A quanto mi ha detto, il teme una mattina l'ha visto da solo al parco e l'ha riaccompagnato a casa e lì ha visto anche Hiruzen. Konohamaru si è subito affezionato a Sasuke, ha detto che è dolce e che il più delle volte lo accontenta".

Sakura: "Che carino" si lasciò sfuggire.

Naruto: "Domani c'è la festa, perché non prendiamo l'occasione per chiedergli di spiegarci il suo comportamento nuovamente?".

Sakura: "Possiamo provare, ma non è detto che ci ascolti, proprio come ha fatto le altre volte potrebbe non risponder. E poi starà tutto il tempo con Karin".

Naruto: "Mai dire mai".

Sakura: "Ci proveremo, ma ora studia che matematica non aspetta te".

Naruto: "Sì, mammina".

Entrambi risero e ritornarono allo studio.

~~

Sasuke: "Si può sapere che hai? Prima mi rompi i coglioni per mezz'ora per uscire e ora rimani muta come un pesce".

"Non desideravi forse che mi stessi zitta?" sbottò la rossa.

Sasuke: "Sì, ma mi sembra troppo strano e scommetto che ti sei messa in qualche guaio".

Karin: "Ma ti sembro una bambina?!".

Sasuke: "Ad essere onesto, sì".

Karin: "Non te ne posso parlare... Tanto tu ci sarai già arrivato".

Sasuke: "Karin, non sono un indovino e né tantomeno sono un veggente. Non ho nemmeno capito di cosa stai parlando".

Karin: "Ci sei dentro fino al collo".

Sasuke: "Non te ne posso parlare" ripeté sottointendendo l'incoerenza dell'altra.

Karin: "Dovresti ringraziarmi, ti sto aiutando".

Sasuke: "Non so fidarmi delle persone che ricattano mettendo in gioco uno stupro. E se dobbiamo stare qui seduti su questa panchina al freddo e al gelo preferisco starmene a casa. Se permetti io me ne andrei, ci vediamo domani" disse tagliente, per poi alzarsi e lasciare l'altra da sola.

Fu in quel momento che Karin iniziò a capire veramente che danno avesse fatto, non solo a Naruto chiedendo favori a gente poco raccomandabile come Orochimaru, ma anche a Sasuke, giocando con la sua debolezza.

E ora, che aveva già raggiunto il limite, non poteva fare più niente se non stare a guardare.

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Continua

𝑰'𝒎 𝒇𝒊𝒏𝒆 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂𝒌𝒖}Where stories live. Discover now