capitolo 8

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<Proprio in mezzo alla stanza ci dovevi teletrasportare?> urla Diego, al fratello, mentre tutti noi lottiamo contro gli assassini.

~~~

In tempo mezz'ora sono quasi tutti a terra, mentre altri se ne sono scappati via.
<Cazzo...> sussurro leggermente in preda al panico.
Mi alzo e mi teletrasporto in bagno ignorando gli sguardi perplessi dei presenti.
Mi alzo la manica, ormai bagnata del mio sangue, e vedo una taglio abbastanza profondo nella parte alta del braccio sinistro.
Prendo il kit medico e ne esco del disinfettante, della bambagia, un ago e del filo. Una volta disinfettato l'ago prendo un asciugamano che metto in bocca per non urlare, metto il filo nell'ago ed inizio a chiudere la ferita.

<Dove sta la lavatrice?>domando scendendo le scale che portano in soggiorno.
<Vieni. Ti accompagno.>mi risponde Allison alzandosi dal divano.
Entrambe ci dirigiamo verso le scale dei piani inferiori, seguite dagli sguardi delle persone presenti nella stanza finché non ci allontaniamo talmente tanto da non  essere più viste.

<Allora...> dice Allison, camminando.
<Allora...> ripeto io.
<Quindi sei la figlia di Reginald?> chiede.
<Non di sangue.> specifico .
<Mh...e com'era essere la sua unica figlia? Nel senso, ti trattava bene? Ti dava affetto?> chiede.
<Riguardo all'affetto direi che non me ne dava. Era freddo...molto freddo. L'unica cosa buona di quell'uomo erano i soldi.> rispondo aumentando il passo.
Mi raggiunge ed arriviamo in uno dei tanti bagni. Questo, a differenza degli altri, è munito di lavatrice.
Allison mi toglie la maglia di mano e la mette in una cesta, ma prima di farlo la guarda.
<Questo è sangue?> dice, scettica.
Io annuisco lievemente.
<Oddio! Dove ti hanno colpita!? Fammi vedere!>
<Allison, tranquilla. Ho già messo i punti, sto bene.> rispondo  tranquillizzandola.
Sospira.
<Andiamo dagli altri> dice dopo, con un lieve sorriso sul volto, mentre si dirige lentamente verso la porta.
<Non vieni?> domanda notando il mio essere ferma.

<Non vieni?>domandò Jace dall'altra parte della porta .
<Arrivo!!!>risposi mettendo i calzini ,ormai zuppi a causa della pioggia, nella vecchia lavatrice e dirigendomi, dopo, verso il ragazzo.
<Questa casa è enorme!!!>disse lui, con occhi sognanti.
Al sentire della sua frase sorrisi.
<Se ti piace questo, adorerai il giardino!!!> urlai mettendomi a correre verso le scale, seguita dal ragazzo.
<Aspettami!!!> urlò lui, seguendomi.
Corremmo entrambi, rischiando di cadere a causa dei piedi scalzi, ai piani superiori con il fiatone e , lentamente, ci dirigemmo verso il portone e che conduceva al giardino.
Una volta giunti lì, lo spalancammo. Letteralmente...
<Ciao Pogo!> salutammo entrambi il piccolo scimpanzé seduto su una panchina davanti ad un germoglio di quercia.
Io e Jace ci sdraiammo sull'erba bagnata e, guardando il cielo, ci addormentammo facendo sogno felici mentre l'ardente odore di terra bagnata ci entrava nelle narici...

<Arrivo...> sussurro incamminandomi verso la ragazza dai capelli ricci.

Una volta giunte lì veniamo accolte da un Klaus poco sobrio che, barcollando leggermente, si avvicina a noi.
<Finalmente! Dobbiamo ancora finire le presentazioni!> urla l'uomo facendo girare tutti i presenti che fino a pochi secondi fa stavano sistemando lo scompiglio che si era creato durante il combattimento.

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