Capitolo 2

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23/07/2021
ore 17:40
NARRATRICE ESTERNA POV...

<Che stronza...>mormora il ragazzo uscendo dall'ufficio del suo ex datore di lavoro, che, infondo, ha sempre odiato.
Al posto di uscire dall'edificio, in cui un tempo lavorava, decide di farsi un giro in esso.
Mentre si dirigeva nell'ufficio della donna aveva sentito delle voci che dicevano che un timer tra poche settimane sarebbe finito e, che quel timer, avrebbe dato un nuovo arrivato nei  membri della commissione...
L'unico timer di cui giovane vecchio sa l'esistenza è quello delle capsule frigorifere... Poi niente.
Sì dirige  velocemente, ed in silenzio, verso i sotterranei.
Una volta arrivato davanti al portone della stanza delle capsule nota una cosa al lato della porta...
<Cazzo.>dice alla vista di un codice.
Sposta lo sguardo verso la porta e vede la sua unica salvezza.
<Sì...>esulta sottovoce guardando attraverso una finestrella messa al centro della porta.
Da lì si vede poco della stanza, ma abbastanza per potersi teletrasportare dentro ad essa.
La stanza è buia, con qualche ragnatela agli angoli. Tutte le capsule sono aperte e spente...tutte tranne una, situata in angolo.
Si ci avvicina e controlla il timer. Nel pannello di controllo della capsula c'è scritto che la persona, in questo caso una ragazza, c'è entrata il 3 settembre del 1963
<Tre settembre 1963?>domanda a se stesso rileggendo la data scritta su quello schermo.
Quello è stato il giorno della cena leggera con suo padre...
<Sarà solo una coincidenza...>cerca di autoconvincersi di ciò e continua a leggere.
C'è scritto che fra tre settimane la capsula si aprirà.
Sposta lo sguardo sul grande quadrato di vetro che permette di vedere chi c'è dentro la capsula e il ragazzo non crede ai suoi occhi...
Quella è la ragazza che si è presentata alla cena!
Senza esitare apre la cella.
Non si muove
E morta? Si chiede guardando il corpo fermo.
Okay...
In tempo due minuti inizia a muoversi e lentamente. Apre anche gli occhi.
<Che cazzo...>sussurra la ragazza uscendo dalla capsula e strofinandosi gli occhi.
<Dove sono?>chiede guardandosi attorno.
<Alla commissione.>risponde lui, serio.
Al sentire della sua voce sussulta.
<Tu chi sei?!>urla allontanandosi da colui che l'ha fatta uscire dalla capsula.
<No cara! Ora TU mi dici chi cazzo sei e che ci facevo alla cena!!>urla il ragazzo avvicinandosi a lei con sguardo arrabbiato. Oserei dire furioso.
La giovane fa qualche passo indietro, finché la schiena non le va a sbattere contro il muro opposto in cui si trova la capsula.
Il ragazzo le va incontro, mette le mani appoggiate al muro, accanto alla testa, per bloccarle il passaggio e ripete, scandendo ogni parola:
<O detto: tu chi sei!>
Al sentire della sua voce decisa, la ragazza sussulta e, con il groppo in gola, decide di rispondere, anche lei con voce sicura.
<Io sono Eden Hargreeves. Adesso, se non ti dispiace, vorrei sapere l'identità di colui che mi sta minacciando.>dice lei, con un sorriso orgoglioso stampato in viso.
Il ragazzo la squadra da cima a fondo, come se volesse studiare ogni centimetro del suo corpo.
Si avvicina ancora di più alla faccia di Eden e, una volta che la sua bocca si trova vicino al suo orecchio, con voce sicura e che non fa trasparire nessuna emozione, le dice:
<Mh... no. Non hai risposto correttamente alla domanda.>
Eden fa una faccia scioccata che il ragazzo riesce a vedere solo una volta che il suo volto si è allontanato da quello della giovane.
<Quale domanda? Tu mi hai chiesto chi io fossi, e ti ho risposto>dice ovvia.
<Mh, no. Prima ti ho chiesto perché il 3 settembre 1963 ti trovavi alla cena nel South and Life!>dice con voce calma.

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