𝐂𝐇. 𝐕

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Si poteva percepire la tensione tra i due a distanza di chilometri, gli occhi scuri di Eddie stavano viaggiando lungo la figura esile ed elegante di Adele mentre la ragazza era concentrata a guardare il suo volto, quasi incantato. "Sono arrivata presto?" Domandò la bionda, risvegliando il maggiore dai suoi pensieri.

"Di cinque minuti, ma è okay." Rispose prima di spostarsi dalla porta per permetterle di entrare in casa, Adele entrò e si guardò intorno mentre il ragazzo la seguì di conseguenza. "È un po' in disordine, scusami."

"Non c'è problema, è accogliente in realtà." Rivelò la ragazza prima di girarsi verso di lui e sorridere, giocò con i bordi della gonna con le dita e inclinò la testa. "Sei da solo?" Domandò mentre il ragazzo si avvicinò al cassetto per estrarre da esso una bustina.

"Mio zio lavora spesso e quando è libero va a bere qualcosa, quindi direi di sì." Parlò Eddie prima di fare cenno alla ragazza di seguirlo. "Ci mettiamo in camera?" Domandò, la ragazza schiuse le labbra e il riccio si accorse di quanto la sua domanda potesse venire scambiata per altre intenzioni. Alzò le braccia e sventolò le mani con gli occhi spalancati, cominciando a balbettare. "N-non in quel senso! È che ho la chitarra in camera e si sta più comodi seduti sul letto." Spiegò impacciato, facendo sorridere lievemente la ragazza. Adele lo seguì in quella che si rivelò camera sua, si guardò attorno e si sedette sul bordo del suo letto.

"Non avevo pensato male." Rivelò, nonostante le sue guance si fossero scaldate e colorate di un rosa tenue, cosa che Eddie notò ma che cercò di non sottolineare. La bionda posò gli occhi sulla chitarra appesa al muro e schiuse le labbra prima di indicarla. "È quella la tua chitarra?" Domandò mentre il ragazzo era intento a preparare la canna che si sarebbero fumati da lì a poco. "È bellissima, non ne avevo mai vista una così."

Eddie sorrise col filtro tra le labbra prima di prenderlo tra le dita e parlare. "Ti piace?" Domandò, indicando poi il plettro che adornava il suo collo candido. "È abbinata al mio plettro."

La ragazza si alzò dal letto e si avvicinò al ragazzo per prendere il plettro tra le dita. Il moro la guardò dall'alto e sorrise alla vista di Adele così vicina a lui, chiuse gli occhi ed in silenzio respirò a piene narici il suo profumo dolce, un profumo che di certo avrebbe faticato a dimenticare. "Sei un cazzo di genio, Munson." La ragazza alzò lo sguardo trovandosi a qualche centimetro dal suo volto, schiuse le labbra e per qualche secondo guardò i suoi occhi scuri prima di deglutire e allontanarsi leggermente. Si girò velocemente e percepì le proprie guance scaldarsi, il ragazzo dietro di lei era ancora fermo a guardarla con le labbra schiuse mentre un sorriso si fece spazio sul suo viso. "H-hai fatto?" Domandò la bionda riferendosi alla canna, il ragazzo scosse la testa per risvegliarsi ed avvicinò la cartina alle sue labbra per poterla leccare e chiudere così la canna.

"Vuoi iniziare tu?" Le chiese prima di sedersi e picchiettare la mano sul materasso. "Siediti, non stare in piedi." Adele si sedette accanto a lui e accese la canna prima di farci un tiro e passarla al moro, che fece la stessa cosa. "Non avevo mai sentito Dustin parlare di te prima d'ora, sai?" Parlò Eddie facendo deglutire la più piccola. "Come vi siete conosciuti?"

La bionda strabuzzò gli occhi e cominciò a picchiettare la punta dei piedi sul pavimento della roulotte dall'agitazione mentre cominciò a spiegare. "O-oh, ci siamo conosciuti al campus estivo." Balbettò la bionda, prendendo dalle mani di Eddie la canna. "Mi sono trasferita da poco a Hawkins."

"Quindi vivi con Dustin ora?" Continuò a chiedere il riccio mentre la bionda faceva tiri dietro tiri per cercare di calmarsi e spiegare senza rivelargli da dove venisse realmente.

"Per il momento sì, i miei genitori sono molto amici con i suoi e mi hanno affidato a loro per ora." Spiegò la bionda prima di voltarsi verso il riccio, intento a guardarla e ad ascoltarla. Non sapeva spiegarsi perché, ma per qualche strano motivo la presenza di Eddie in quel momento la stava tranquillizzando.

"Ho capito." Disse il moro prima di prendere la canna dalle mani della bionda, sfiorandole le dita. Dei brividi cominciarono a percorrere la schiena della più piccola che schiuse le labbra mentre osservò Eddie fare gli ultimi tiri prima di sporgersi all'indietro e spegnere la canna nel posacenere, permettendo alla sua maglia di sollevarsi leggermente all'altezza dall'addome rivelando una piccola parte del suo bacino. Il ragazzo la guardò da dietro e sorrise prima di tornare seduto, portò una mano sulla testa di Adele e scompigliò i suoi capelli lisci. "Cosa guardi di così interessante?" Domandò, facendola arrossire. La ragazza prese il polso di Eddie e spostò la sua mano dalla sua testa e diede un leggero schiaffo sul bicipite del ragazzo, facendolo ridacchiare.

"Sta' zitto!" Esclamò prima di portare lo sguardo sulla chitarra davanti a se per evitare di incrociare gli occhi del riccio, ancora intento a ridacchiare. "Avevi un insetto sulla pancia." Scherzò la bionda facendo alzare di scatto il riccio dal letto, spalancò gli occhi e con le mani si scrollò la maglietta, alzandola di volta in volta. La ragazza ridacchiò, guardando ora il suo bacino a volte coperto e a volte scoperto. Eddie si accorse del suo giochetto e smise di scrollarsi la maglietta, incrociò le braccia al petto e la guardò dall'alto. Adele, ridacchiando, accavallò le gambe e inclinò la testa prima che il riccio cominciasse a parlare.

"Se volevi vedermi senza maglia, bastava chiedere." Stuzzicò Eddie, facendo scuotere la testa alla bionda.

"Non ho mai detto di volerti vedere senza maglia." Ribadì la più piccola guardandolo dal basso, il ragazzo si chinò leggermente con la schiena e posò l'indice sotto il mento di Adele per poterlo alzare quanto bastasse per guardarla negli occhi.

"I tuoi occhi dicono tutt'altro." Sussurrò il moro guardandola negli occhi con la testa inclinata, la ragazza deglutì e continuò a guardarlo, decidendo di continuare a giocare a quel suo giochetto provocatorio.

Adele allungò una mano verso il petto del ragazzo e tracciò con le dita delle linee immaginarie fino ad arrivare al lato del suo collo, poi cominciò a parlare. "Sai adesso cosa dicono i miei occhi, Munson?" Sussurrò, portando la mano esile e affusolata tra i ricci del ragazzo davanti a se.

Eddie schiuse le labbra e lasciò spazio ad un lieve sorriso. "Cosa?"

La bionda si avvicinò alle labbra del maggiore, respirò a qualche centimetro da esse e strinse in un pugno una ciocca dei suoi capelli, facendolo quasi gemere. "Che voglio imparare a suonare la chitarra, quindi smettila di provarci e insegnami." Disse la ragazza prima di spintonare Eddie delicatamente, allontanandolo di qualche passo.

Il riccio scosse la testa e sorrise, notando quanto la ragazza fosse soddisfatta del suo gesto. "Me la pagherai, lo sai vero?"

"Non ho fatto niente di male." Disse la ragazza accennando una risata mentre Eddie si sedette accanto a lei, ora con la chitarra tra le mani. "O forse sì?" Domandò, inclinando la testa. "L'ho sentito quel verso."

"Sta' zitta." Sibilò il moro prima di accennare una risata e passare lo strumento alla ragazza. "Sei qua per imparare a suonare la chitarra o sbaglio?"

Adele prese la chitarra dalle mani del maggiore e sorrise, passando le dita lungo le corde dello strumento. "Touché."

In quel preciso istante, Eddie e Adele capirono quanto fossero complementari nonostante fossero uno l'opposto dell'altro:
Lei il giorno, lui la notte.
Lei il sole, lui la luna.
Lei il suono, lui il silenzio.
Lei l'estate, lui l'inverno.
Lei l'alba, lui il tramonto.

𝐁𝐀𝐂𝐊 𝐓𝐎 𝐓𝐇𝐄 '𝟖𝟎𝐒 | Eddie Munson.Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang