CAPITOLO 12

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VAI MAROCCHINO!

<<Vai Marocchino!>>

<<Vai Marocchino!>>, e l'ho scritto con la "M" maiuscola... ora vi spiego subito perché...

Lo gridai un tempo, parecchi anni fa allo Stadio Meazza di Milano. Non mi ricordo più l'anno ma ero sicuramente ragazzino e assistetti sicuramente a una partita della mia Juventus contro l'Inter. Mi ricordo però, vagamente, che non avevamo vinto, forse pareggiammo. Comunque il mio urlo, a squarciagola, dal terzo anello, non era ovviamente per una persona proveniente dalla Tunisia, piuttosto che dal Marocco, ma per la possente ala destra che portava fieramente il nome di Domenico Marocchino, piemontese di Vercelli.
Era, in un certo modo, il mio idolo, prima dell'arrivo di Michel Platini ed ebbe il piacere e l'onore di aver giocato insieme a quest'ultimo e ancor prima con un certo Liam Brady.


Ai tempi, erano consentiti un massimo di due stranieri ed erano gli ultimi anni prima dell'avvento prepotente dei giocatori provenienti dall'Africa Centrale. Atleti possenti, come lo stesso Domenico Marocchino, ma di colore e ancor più, in un certo senso, brutali, non belli da vedersi stilisticamente ma molto forti agonisticamente. Ne sa qualcosa la nostra amatissima Italia Mondiale di Bearzot, che rischiò di essere eliminata dalla sorpresa Camerun. A quei tempi, la già multirazziale compagine francese di "Le Roi" era composta da alcuni calciatori di colore che erano però con fattezze occidentali e non da "scimmioni" - lo dico scherzosamente come dire che io ho la faccia da gufo, piuttosto che da becchino, ora non facciamo la solita sterile polemica sul razzismo - come il grande Romelu Lukaku che sta facendo la fortuna calcistica dell'Inter. Insomma, i corpulenti africani, provenienti appunto dal Camerun, Nigeria, Ghana e compagnia cantante, stravolsero il mondo del calcio, dopo aver già da anni, in America, dominato nel Basket professionistico, nell'atletica e nella Boxe e anche in altri sport che ora non mi sovvengono. Per non parlare, poi, del mondo della pornografia dove, con i loro membri "da cavallo", hanno creato una vera e propria carneficina virilistica.
Insomma, i poveri neri che subirono varie angherie nella schiavitù dai bianchi "bastardi", ebbero finalmente il loro riscatto. Ma ancor oggi le subiscono dai bianchi, secondo me, più per la paura di perdere la loro superiorità di stirpe, che per ragioni di razzismo. È un po' come se il leone, accortosi di una miracolosa evoluzione della gazzella in pantera, farebbe di tutto per non accettarla nel rango della sua specie felina. Comunque nel calcio, caso Lukaku, a parte, anche i calciatori africani hanno affinato la loro tecnica, non a livello di Platini, ma di parecchio. Un emblema di quanto sostengo, fu George Weah che vinse il pallone d'oro quando giocò nel Milan. Era anche una persona, tutto sommato, con un certo stile ed eleganza nella vita normale. Non a caso, l'africano proveniente dalla Liberia, ebbe un discreto successo in una pubblicità televisiva, in cui, presentandosi nudo all'appuntamento con una bella signora, la deliziava mostrando il suo pisello, evidentemente grosso. Ovviamente si vedeva Weah nudo dal torace in sù , ma dallo sguardo meravigliato della donna l'immaginazione era ancor più triviale della visione reale.

Il razzismo, soprattutto in Italia, è ancor oggi insito nella nostra società. Ma parlo di quel razzismo praticato in modo subdolo e ipocrita.
Basti vedere, che, non a caso, i commmentatori televisi del pallone, ex calciatori, sono nella stragrande maggioranza tutti bianchi e inoltre, trovatemi quanti concorrenti di colore ci sono nelle nostre merde di Reality?

E quindi:

<<Vai Marocchino!>>

Le Roi amour éternel Where stories live. Discover now