CAPITOLO 4

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UNO SPUTO È PER SEMPRE

Uno sputo non fa male fisicamente, ma se ricevuto in faccia, per bene, è un ricordo che ti porti dietro per tutta la vita. La differenza sostanziale fra un fuoriclasse come Michel Platini e Francesco Totti? Oltre a essere il primo, migliore in campo come stile di gioco e duttilità tattica, era anche una persona rispettosa nei confronti dell'avversario. Cosa dire del "Pupone" che aveva sputato in faccia a Poulsen agli Europei, nel lontano 2004 quando la nazionale giocò contro la Danimarca? Allora, con tutti i falli che subì "Le Roi" e le marcature asfissianti nei suoi confronti, al limite, e anche oltre il lecito sportivo, avrebbe dovuto sputare quanto un lama? Invece l'ex calciatore francese, come già detto, non subì neanche un'espulsione nella sua carriera.

Ma anche il sottoscritto subì un bel getto di saliva in faccia, con tanto di pre-raccoglimento catarroso prima dell'espletamento.

Mi ricordo ancora il nome dell'autore del sublime gesto: Verdura. Si proprio così si chiama: Verdura. Per un bizzarro scherzo del destino, vive tuttora non molto lontano dalla mia abitazione. Ogni tanto lo incontro e mi saluta e io contraccambio perché il tempo è medico, l'astio e l'odio che provai, allora, nei suoi confronti, si è letteralmente dissipato. Però il ricordo rimane nella propria mente e nell'animo, per sempre, per tutta la vita.
Quando avvenne il fatto non eravamo bambini, ma già più che adolescenti. Io giocavo nella squadra dell'oratorio di Abbiategrasso: Aurora, mentre lui giocava nell'altra squadra della stessa città: Audace.
Era un sabato pomeriggio, negli anni ottanta ed era quindi un derby. Verdura già lo conoscevo perché frequentavamo entrambi l'oratorio ed egli era un po' il "Ras" dei giovani nel quartiere popolare in cui viveva, a scuola e naturalmente anche all'oratorio. Cosicché quando si giocava spassosamente in ogni luogo, lui voleva sempre vincere ricorrendo anche alla prepotenza e alla scorrettezza nel momento in cui vedeva che non riusciva. Verdura era quindi lo spauracchio di tutti i bambini e ragazzini.

Proprio nei giorni antecedenti il derby, egli cominciò a fare opera di condizionamento psicologico nei confronti di coloro ("Aurorini") che avrebbero giocato la partita. L'ironia della sorte volle che io giocavo da stopper e lui era centravanti.

Arrivò il giorno fatidico: sabato pomeriggio e io feci forse la migliore partita della mia breve carriera calcistica. Lo anticipai su quasi tutti gli interventi, lo annullai, senonché però mi fregò perché segnò su rigore non causato da me, fra l'altro assolutamente inesistente. Probabilmente l'arbitro era nelle grazie della dirigenza "Audacina". Così, tornando al sublime gesto di Verdura, mi ricordo che egli, nonostante le minacce verbali del tipo "quando ti trovo fuori da qui ti ammazzo di botte", io continuai ad anticiparlo e stopparlo su ogni pallone. Lo annichilii e così egli mi sputò in faccia. Mi ricordo che degli adulti che assistevano alla partita dissero in dialetto:

<<Ma se che fa quel lì, le mat?>>

E io pensai: "Non è matto è solo un grandissimo pezzo di merda".

Così appunto, ogni tanto, attualmente, lo incontro ed è ovviamente cambiato, è sposato e ha avuto una figlia. È appunto cambiato, sembra più raffinato rispetto a quei tempi, a tal punto che mi sembra quasi quasi diventato un gay...

Le Roi amour éternel Where stories live. Discover now