Mermaid | Mattheo Riddle

e se

2 giorni dopo

Sono le quattro di mattina e sono scesa giù in cucina per bere un bicchiere d'acqua.
Ho di nuovo avuto una visione, sempre la stessa.
Ormai mi tormenta, non c'è un giorno in qui io non abbia una visione.

"Avuto un incubo?" Sento una voce al mio fianco.
È Lupin.
"Si." Dico annuendo.
"Si vede, sei abbastanza sudata." Dice posando una mano sulla mia spalla.

Questo tocco smuove qualcosa dentro me.
"Sai anche da piccola facevi degli incubi."
"Lei mi conosceva già?" Domando aggrottando la fronte.
"Esatto." Annuisce.
"Io e i tuoi genitori ci conosciamo da quando siamo adolescenti, ti ho praticamente vista nascere." Continua fissando il vuoto.
"Che incubi facevo?"
"Diversi, non riuscivi a spiegarlo bene."
"Quando venivi in camera mia nella notte balbettavi." Continua.
"Io venivo da lei?"
"Si, quando mi fermavo a casa vostra venivi immediatamente da me."
Rimango molto sorpresa, non ricordavo di avere questo rapporto con lui.
"E non darmi più del lei, ti conosco da una vita."  Dice accarezzandomi la spalla.
"Perché non me lo ha-"
"Perché non me lo hai detto prima?" Dico marcando bene "hai".
"Non abbiamo mai avuto una vera occasione per parlare da soli." Dice guardando fuori dalla finestra.
"Giusto." Borbotto.

"Ti voglio bene piccola C." Dice per poi andarsene in fretta.

Questa frase, questa frase l'ho già sentita.
L'ho sentita, l'ho sentita nelle mie visioni.
E se?
No, non può essere lui.

Decido di tornare a letto, anche se mi risulta difficile riaddormentarmi.

Penso e ripenso a quella maledetta frase.
E se fosse lui mio padre?
E se mi avesse mentito su tutta la storia dell'amicizia con i miei genitori?
Non può essere, è impossibile.

Allora chi sarebbe mia madre?
Ninfadora?

Tra tutti questi pensieri riesco ad addormentarmi.

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Mi sveglio completamente sola nella stanza, Harry e gli altri saranno già scesi per aprire i regali.

Oggi è Natale, anche se l'aria natalizia non la sento da un po' di anni.
Mi vesto e trovo tutto l'Ordine ad aprire i regali.

"Oh, alla buon'ora!" Dice prendendomi in giro George.
"Molto divertente George." Dico con un sorriso falso sul volto.
"Io sono George non lui!"
"Non riuscirai mai a riconoscerci?" Dice chi si è rivelato essere Fred.
"No." Dico ridacchiando per poi sedermi affianco a George.

"Ecco a te Chloe!" Dice Molly sorridendomi.
"Molly non dovev-"
"Lo dici tutti gli anni! Fai parte della famiglia ormai." Dice puntandomi un dito contro.
"Grazie."
Apro e vedo un maglioncino con la mia iniziale sopra, la C.
Non è male, è anche blu quindi mi piace.

Sposto lo sguardo e incrocio lo sguardo di Lupin, quella frase mi ritorna subito in mente.

Inizio leggermente ad agitarmi quindi decido di distogliere lo sguardo.

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Finita la colazione ci ritroviamo io Harry, Ron ed Herm in camera nostra, li ho chiamati per raccontargli di ieri.

"Beh, cos'è successo?" Chiede il rosso affianco a me.
"Allora, ieri ho avuto un'altra visione e sono scesa per bere un po' di acqua.
È venuto anche Lupin e abbiamo iniziato a parlare dei miei sogni da bambina, dice che conosce i miei da una vita e che quando avevo incubi andavo sempre da lui.
Prima di andarsene mi ha detto "ti voglio bene, piccola C."

"Allora?" Chiede Harry confuso.
"La frase, l'hai sentita nelle visioni." Dice Hermione.
"Esatto."

"Non dirmi che pensi che Lupin sia tuo padre?" Continua il rosso.
"E se lo fosse?"
"E se avesse mentito sull'amicizia con i miei genitori?"
"E con chi ti avrebbe fatto?" Chiede Ron.
"Non lo so." Borbotto.
"Uno dell'Ordine deve essere, perché non parlarne con lui?"
"Harry secondo te mi dirà la verità? Se mi ha dato ai miei genitori adottivi c'è un motivo."
"Magari qualcuno lo sa." Sussurra Ron.
"Quelli dell'Ordine sicuro lo sapranno." Continua.
"Non lo diranno mai." Ribatte Hermione.

"Come facciamo?" Chiedo.
"Pensiamoci su qualche giorno, poi arriveremo a qualcosa." Ribatte Harry.
Mi limito ad annuire e a continuare a pensare a quella frase.