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HARRY POV

La sua reazione al mio comportamento insolito e sfacciato mi fece capire che davvero gli importava di me, nemmeno lo schiaffio che, giustamento, mi ha dato mi fece cambiare idea.
Ricordai solo quando arrivai a casa che mia madre voleva conoscerlo e mi maledii mentalmente per essermi sfuggito di mente, Cristo!

Lo chiamai non appena finii di mangiare, evitando di farmi sentire da mia madre e mia sorella.
Rispose al primo squillo.
"Lou..scusa per oggi, non avrei dovuto, sono stato un'idiota e non ho giustificazione." mi scusai innanzitutto, com'era giusto fare.
"..e volevo anche dirti, che ho parlato a mia madre di te e..beh, ha detto che vuole conoscerti." lo informai, sentendolo preoccuparsi dal tono usato.
"Fidati di me Lou, per favore. Ti amerá sicuramente, era troppo entusiasta e..per favore, fallo per me!"
Non dovetti insistere molto, che accettò di venire da me lo stesso pomeriggio.
Avvertii subito mia madre, correndo da una parte all'altra della cosa per trovarla.
"MAAAAA" Urlai dal corridoio che portava in soggiorno.
"SONO QUAAA" Urlò a sua volta, per farsi trovare.
"Ah eccoti..Senti, oggi viene Louis, gli ho parlato e ha accettato di vederti. Per favore, non farmi fare brutta figura!" divenni rosso in viso per l'ultima frase, quando si alzò dal divano e mi venne incontro, seguita da Gemma che non esitò a chiedere "Louis chi?".
Le lanciai un'occhiata, facendole capire che non erano affari suoi, ma insistì e alla fine cedetti, tanto lo avrebbe visto tra poco, quindi.
"MIO FRATELLO HA IL RAGAZZOOOO" esclamò come una pazza, riempiendomi di baci il viso, ricevendo da me solo che confusione parziale.
"PERVERTITA!" Le gridai, vendicandomi per la sera prima.
Mia madre si mise a ridere rispose
"Perfettooo, non vedo l'ora!" scompigliandomi i capelli in modo affettuoso.
"È qui tra poco in realtá.." rivelai, chinando la testa.
Mia madre si guardò un'attimo intorno e mia sorella mi fece la linguaccia, svanendo subito dopo in corridoio, non prima di avermi dato una leggera pacca nel sedere, facendomi fare un passo in avanti colto alla sprovvista.
Non capii le suenintenzioni, fui impegnato ad osservare mia madre.
"Mmh si, mi sembra che sia messo tutto in ordine. No problem! Può venire quando vuole" si preoccupò di avere la casa in ordine..che premurosa.
Le sorrisi e dopo avergli acconsenstito più volte a fargli eventuali domande, sparii nel retro del giardino, osservando come le famiglie camminavano per strada soavi.
Mi sedetti nel secondo scalino della terrazza, con le ginocchia al petto, le braccia incrociate su di esse e il mento appoggiato all avambraccio destro.
Aspettai impazientemente, cominciando a riflettere su cosa sarebbe potuto accadere, a cosa potrebbe aver pensato mia madre, mia sorella, a come si sarebbe sentito Louis e se si fosse trovato bene con loro.
Insomma, le solite preoccupazioni e domande che si fanno gli adolescenti quando portano a casa il proprio partner, più che normale.
Ricordai di aver lasciato in cellulare in camera, ma non me ne importò più di tanto.

Mi sento felice, ho tutto ciò che una persona potrei desiderare, a parte un padre, ma sorvolo.
Eppure, sento comunque quella sensazione fasrtdiosa, quella in cui una persona ha la sensazione di essersi dimenticato qualcosa dopo essere partita per un lungo viaggio.
Come un buco nello stomaco, un insetto che ronza continuamente in testa. Odio.
Ma cos'è veramente?

Ero talmente perso nei miei pensieri che non mi accorsi di Gemma.
Silenziosamente si era avvicinata e seduta affianco a me.
"Che succede, Harry?" mi chiese interessata.
Esitai prima di rispondere, non sapendo cosa dire.
"Mi..mi sento strano, ma non in modo negativo.." sussurrai, quasi a non volere che sentisse.
Mise un braccio intorno alle mia spalle e non esitò a dirmi "Sei innamorato Harry, è normalissimo sentirsi così. Devi abituarti, tutto quì." suggerì.
E a pensarci mi sentivo esattamente come quando ero innamorato di Nick, confuso e pensieroso, con la paura che mi potesse lasciare.
Sorrisi al pensiero di avere la conferma di essere innamorato di Lou e le sorrisi, ringraziandola con gli occhi.
"Quando vuoi Harold." rispose, strofinandomi la spalla destra per poi alzarsi e sparire in casa.
Rimasi li per una ventina di minuti, a guardare ciò che mi si presentava davanti, oltre ad un adeguato giardino e steccato.
Entrai in casa e mia madre sembrò agitata, troppo movimentosa.
Camminava velocemente da una parte all'altra tra soggiorno e cucina.
"È per Louis che sei così? Dio! È lui che dovrebbe sentirsi così, non tu, mamma!" la rimproverai scherzosamente, ma mettendoci del vero.
Strizzò gli occhi e serrò le labbra assumendo un'espressione pensierosa e annuì.
Lo ha capito!

Sentì il campanello suonare e, dopo aver chiesto a mia madre più volte di non farmi fare brutta figura, aprii, rivelando un Louis tenero ma pensieroso.
Un altro!
"Ehy Lou!" salutai, avvicinandomi e schioccandogli un bacio nella guancia, troppo insicuro se osare o no.
Divenne rosso in viso non appena vise mia madre dietro a me, ma sorrise comunque per cambiare.
Le lanciai uno sguardo, per spronarla a non stare  li ferma.
Come risvegliandosi da un sogno, scattò in avanti e porse la mano a Louis e non esitò a parlare "Ciao Louis! Piacere, sono Anne, la mamma di Harry e..entra, avanti!"
Lou sorrise nel miglior dei modi e non esitò a stringere la sua mano, schiarendosi la voce "Ehm..piacere mio signora!" imbarazzato come non mai.
Riuscì ad entrare dalla porta solo quando lo presi per mano.
"Allora..tu devi essere il ragazzo di Harry, Louis." attaccò discorso mia madre, dirigendosi in salotto, aspettando che la seguissimo.
"Si signora!" rispose Lou, adagiandosi pian piano alla conversazione.
Mamma sorrise allegramente, fu solo un buon segno, a Nick non aveva sorriso così apertamente e non si era permessa di apparire entusiasta.
Apparve Gemma e si impalò in divano, senza prosperire parola, probabilmente per la vergogna di parlare a qualcuno che non conosceva, quindi mi affrettai a presentarli.
"Lou, lei è Gemma, mia sorella. Gemma, questo è Louis!" Louis si velocizzó a porgere la mano e Gemma la strinse subito con gli occhi luminosi "Piacere Louis, ma mi piace di più Lou, posso chiamarti così?" chiese ironica, mentre mia madre e Lou la fissavano divertiti.
"Certo che puoi" si fece cordiale Louis, sorridendole a 32 denti.
"Bene! Allora voglio solo darti il benvenuto in famiglia Louis, prometti solo di trattare bene Harry, chiedo solo questo. Se lo merita dopo tutto quello che ha passato" disse mia madre, con voce sicura a tono basso.
"È quello che ho intenzione di fare, non si preoccupi! Grazie per l'accoglienza" rispose a modo Louis.
Sospirò, come a confermare di aversi tolto tutte le preoccupazioni che aveva, rivolgendomi uno sguardo più che felice.
Ringraziai mamma per le parole, poi presero a parlare allegramente.
Una scena da ricordare.

《You are my only exception.》- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora