Capitolo 31

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Sunshine pov

Capisco di essermi svegliata prima ancora di aprire gli occhi, a causa del vento bollente che soffia senza fermarsi sul mio corpo e sul mio viso. Come prima cosa cerco di riattivare tutti i miei 5 sensi ed essere operativa il più presto possibile. Sono svenuta? E per quanto tempo?

Improvvisamente mi accorgo che mi sto muovendo, ma non con le mie gambe. Il mio petto aderisce alla schiena sudata di Scarlett, che ansima leggermente e si lascia sfuggire dei versi affaticati. Non appena mi rendo conto che sta caricando me ed entrambi i nostri zaini, faccio un sussulto e velocemente scendo dalla sua schiena, non negando che era comunque davvero comoda dopo tutti questi giorni di intense camminate.

"S-Scarlett?" Dico semplicemente, una volta coi piedi per terra. Avevo tante domande e tanti dubbi, non so se ero sicura di volermi rimettere già in carreggiata. La rossa di gira verso di me con la fronte piena di goccioline, la bocca semiaperta e il respiro pesante. Non risponde neanche, ma chiude gli occhi per qualche attimo e scuote il capo, chiedendomi con quel gesto quale fosse il problema.

Prendo tra le dita il tessuto del mio vestito e ci gioco, sfregandolo tra i polpastrelli mentre raccolgo e faccio ordine nei miei pensieri.

"Dove stiamo andando?" Chiedo alzando lo sguardo, incrociando i suoi occhi azzurri, strizzati leggermente per proteggerli dal calore.

"A comprare il pane Sunny. Dove altro potremmo star andando?" Risponde, sento la punta di rabbia nella sua ultima frase sarcastica. I dubbi mi assalgono più di prima, notando che la sua determinazione si è trasformata in frustrazione.

"E sei sicura che riusciremo?" Continuo, avvicinandomi a lei. Il suo sguardo diventa piano piano più rilassato, fino a quando si forma un sorrisino sul suo viso. Abbassa la testa a guardare il terreno rosso e secco, facendo una sottile risata tra se e se.

"No. Per niente in realtà. E ogni passo che ho fatto con te sulle mie spalle, continuavo a ripetermi che dovevamo tornare semplicemente indietro, e rassegnarci. Ma il pensiero che c'è anche una piccola possibilità che i nostri genitori siano ancora vivi, e per tutti questi anni hanno aspettato di essere salvati, e di poter riabbracciare i loro amati figli... non riuscirei a vivere col pensiero che eravamo a un passo da salvarli e ci siamo ritirati per il nostro poco coraggio." Risponde, alzando lo sguardo, noto i suoi occhi lucidi.

"Loro avrebbero fatto lo stesso per noi. Nonostante i mille dubbi e le mille incertezze. Io non sono per niente certa di poter riuscire in questa missione. Ma quanti altri mezzosangue erano sicuri di riuscire nella loro prima missione? L'unica cosa che non ha mai abbandonato i loro spiriti è il coraggio, non la convinzione. Io so di non essere forte. Ma devo esserlo, perché non ho altra scelta." Poggia il mio zaino a terra e rimette la mappa nella tasca del suo.

"Dobbiamo continuare per un altro pò da questa parte. Ho studiato per bene il sentiero e credo proprio che Gea si trovi da queste parti"

Non appena sento il nominare il suo nome giro immediatamente lo sguardo all'indietro. Siamo sole adesso. Se prima avevamo pochissime possibilità di vincere, quante potremmo averne adesso? Il corpo mi freme, e non riesco a dire se sia il vento caldo e costante, la paura o l'adrenalina. Decido di non continuare a farmi domande, prendo il mio zaino in spalla e vado di fianco alla rossa. Per quanto devo forzare il mio corpo ad andare avanti, sarebbe ancora più difficile per me vivere col rimpianto di non averci mai provato.

Qualche lacrima mi bagna il viso non appena Scarlett mi afferra la mano, e mi incita ad avanzare con lei. Mi manca mio fratello e il mio migliore amico. Mi mancano i miei genitori. Mi manca il campo mezzosangue. Ma più di tutto mi terrorizza il fatto di poter morire qui, in questo esatto momento, senza avere la possibilità di rivedere almeno una delle cose che più adoro.

Grey's pov

"Esattamente in che modo questa cosa potrebbe aiutarci?" Corruccio la fronte tentando di seguire il discorso del ragazzo di fronte a me.

"Per il semplice fatto che siamo in tanti. E tante persone vuol dire tante possibilità. Nel nostro caso possibilità di non restarci secchi" Damian gesticola e mantiene un sorriso indecifrabile, non lo capisco proprio a volte.

"Non sono convinto. Portare altre persone nei nostri casini non farebbe solo che aumentare il nostro senso di colpa. Anzi, dovremmo trovare le ragazze e portarle con noi-"

"E ora non ne hai, senso di colpa?"
La domanda mi spiazza e interrompe il mio flusso di pensieri.

"Un.. un poco si.." ammetto, abbassando lo sguardo. Provo senso di colpa per essere il responsabile di tutto questo macello. Per aver scoraggiato mia sorella... e in un certo modo anche verso i nostri genitori.

Damian mi allunga una monetina conservata dentro la tasca dei suoi jeans.

"Puoi ancora sistemare le cose. Possiamo tutti sistemarle, e tornarcene a casa salvi e soddisfatti" mi scompiglia i capelli per finire, e mi lascia un po' di privacy per azionare il mio messaggio iride. Lancio diversi sguardi prima a lui e poi al cerchietto metallico che tengo in mano.
Dopo un lungo respiro, giro l'angolo e mi preparo un discorso bello e convincente.

Spazio autrice

RAGA INASPETTATO BUONASERA A TUTTI
Anche se non se lo filerà più nessuno ormai its okay, vorrei soltanto concludere la storia e in qualche modo finire con questo genere di ff (e magari scoprire qualcosa di nuovo e diverso)

Still Different?|| BBRae💚💜 sequel "Diversi"Where stories live. Discover now