Ripose il telefono sul comodino accanto al letto e si sdraiò in posizione supina con un braccio sotto la testa. 'Pensi a qualcuna': frase che lo stava tormentando da qualche minuto. Quel qualcuna aveva nome e cognome, ma Sasuke non voleva ammetterlo. Aveva sempre avuto un'idea orribile dell'amore, bastava guardare il rapporto che avevano i suoi genitori. Il padre: figura autoritaria, lui sceglieva, lui comandava. La madre: gentile, non voleva far arrabbiare il marito e lo assecondava in tutto. L'amore, per come lo intendeva Sasuke, era solo una perdita di tempo.

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Sasuke arrivò in anticipo di ben venti minuti, non riusciva più a gestire quella sensazione di vulnerabilità. Perché sì, si sentiva vulnerabile.

La prima ad arrivare fu Sakura: "Ciao, Sasuke. È da tanto che aspetti?".

Sasuke: "No, non preoccuparti".

Sakura: "Tra un po' dovrebbero arrivare anche gli altri".

Sasuke: "Per curiosità, quanti siete?".

Sakura: "Quanti siamo vorresti dire, giusto?", il moro la guardò e la rosa continuò "Non sentirti escluso e non escluderti da solo, a noi fa piacere averti".

Sasuke: "Il tuo migliore amico mi odia, l'altra tua amica non ho ben capito se mi odia o meno, l'Inuzuka mi guarda male e per farla breve, penso che solo tu sia felice".

Sakura sospirò "Comunque siamo in sei, tu compreso".

Sasuke: "Io, tu, il dobe, la Hyuga, l'Inuzuka e...?".

La ragazza scrollò le spalle come a dire che non ne aveva idea: "Naruto ci ha detto solo che ha invitato un suo amico".

Restarono in silenzio per circa dieci minuti.

Sakura: "Vorresti continuare gli studi?".

Il moro la guardò e annuì "Penso di scegliere giurisprudenza. Sono attratto dalla criminologia, in particolare dell'aspetto forense di essa. E tu?".

Sakura: "Noto che hai le idee chiare, io sceglierò medicina, voglio diventare un medico" gli rispose sorridendo, gesto che fece quasi arrossire il moro, che fu costretto a cambiare argomento.

Sasuke: "I tuoi amici non hanno il minimo senso della puntualità".

Sakura: "Sono sicura che stanno per arrivare, di solito chi fa ritardo è Naruto".

Sasuke: "Non avevo dubbi" disse mettendo entrambi le mani dietro la testa.

Dopo una quindicina di minuti finalmente arrivarono gli altri, ma ad attirare l'attenzione di Sasuke fu un ragazzo dai capelli rossi, che lui conosceva fin troppo bene.

Kiba: "Ciao, scusateci per il ritardo" disse sorridendo per poi posare gli occhi su Sasuke "Oh, alla fine sei venuto", il moro annuì.

Naruto: "Quindi eri serio?".

Sakura: "Naruto, basta. Piuttosto tu devi essere il suo amico, molto piacere di conoscerti!" esclamò guardando il rosso.

"Piacere mio, devi essere Sakura" le disse sorridendo, "Invece tu sei Sasuke, no?" domandò con tono di sfida.

Sasuke: "Mi sarei ritenuto offeso se non mi avessi riconosciuto, Gaara".

𝑰'𝒎 𝒇𝒊𝒏𝒆 {𝑺𝒂𝒔𝒖/𝑺𝒂𝒌𝒖}Where stories live. Discover now