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TW: citazioni di morte lenta. Se non volete leggere saltate il capitolo o tornate quando sarete pronti.

Buona lettura!♡

-Che ne sarà del corpo di Joo Won?- mormorò Jungwon, seduto assieme a Minho, Jisung e Hyunjin dentro la tenda che quest'ultimo condivideva con Seungmin. Le foto di prima ancora sparpagliate.

-Sarà buttato via, il generale Hwang ha deciso che Seungmin dovrà ricevere una tomba in suo onore.- spiegò Minho.¹

-Questo è ciò che si merita.- pispigliò Hyunjin, la testa corvina ricadente sulle ginocchia strette al petto. Gli occhi che lasciavano sgorgare lacrime amare, che ogni tanto rimuoveva con una mossa rapida delle dita.

Nessuno rispose, sapevano che quella era un'affermazione vera, non poteva esser discussa o negata, era vera al mille per mille.

Pochi minuti più tardi Jungwon aveva lasciato la tenda, lasciando anche i maggiore seduti.

-Quindi... Seungmin era il tuo amato?- domandò Jisung, seduto vicino a Hyunjin che era per terra, rifiutando di spostarsi. Il maggiore girò la testa verso di lui, gli occhi spenti.

-Lo era, e quindi? Vuoi esiliarmi come Joo Won ha proposto?- lo osservò di bilico, una briciola di sarcasmo mista a disgusto nella sua voce, già impastata dal pianto.

-Perché dovrei?! Hyunjin, sei il mio miglior amico. E non proverò mai ad esser contro di te.- gli sorrise il biondo, la sua mano che coccolava la schiena di Hyunjin che si lasciò andare. Urlando e disperandosi come mai aveva fatto, le lacrime che scorrevano come fiumi e arrivavano a macchiare il suo petto, come veleno che penetrava nel suo cuore.

...

-Peccato, il figlio del generale poteva essere un buon marito per mia figlia, se non fosse stato colpito dalla disgrazia dell'amare un uomo.- rise una cuoca, una manciata di cicuta² in mano che versò nel brodo della zuppa senza cipolle, che Hyunjin chiedeva a causa della sua difficoltà nel mangiare quella comune verdura.

-Ahjumma. Cosa hai messo nella zuppa?- domandò Mi-yon, che aveva affiancato le donne in cucina, aiutandole a preparare i diversi pasti. -Oh, sono solo un po' di piante che abbiamo coltivato.- le sorrise la stessa donna, continuando a cuocere il brodo, per poi aggiungerci del rameyon e mischiarlo.

La giovane non disse più niente, si concentrò a raccogliere i piatti con sopra servito il cibo e andando a servirli a tutti i soldati. Fece il giro della mensa cinque volte, alla ricerca di Hyunjin, che era sempre uno dei primi ad entrare, finché non la raggiunsero Minho e Jisung.

-Minho, Jisung! Dov'è Hyunjin oppa?- domandò la ragazza, correndo verso i ragazzi, nel momento in cui erano entrati nella mensa, per pranzare come loro solito.

-Oh, Mi-yon. Lo abbiamo lasciato nella sua tenda. Non aveva voglia di vedere nessuno.- le spiegò Minho, corrugando le sopracciglia al ricordo dell'amico che lo osservava con occhi ricolmi di lacrime e sguardo supplichevole chiedendogli di lasciarlo solo.

La minore, preoccupata, annuì. -Gli porterò il pranzo, niente di più.- sorrise ai ragazzi, sapendo che il corvino, in quel momento, non voleva avere a che fare con qualcuno o qualcosa.

Lasciò in parte i ragazzi, dirigendosi in cucina e trovando il preparato della zuppa di Hyunjin pronto, e con un sorriso, prese in mano il piatto e delle bacchette, uscendo dalla mensa. Diretta verso la tenda di Hyunjin.

Il vento soffiava, in modo calmo, spettinando di poco i capelli di Mi-yon, soffiando anche sul preparato di zuppa, come volesse raffreddarlo, magari per evitare che Hyunjin si scottasse? Ovviamente se avesse mangiato.

Raggiunse dopo pochi minuti la tenda, spostandone il lembo con un piede e inoltrandosi.

Hyunjin era coricato sul letto, un tavolino in legno vicino a lui e lo sguardo immerso nel vuoto.

-Hyunjin...- lo richiamò la ragazza, la voce bassa come per paura di rovinare quegli attimi di pace. -Hyunjin.- ripetè, la voce ora ferma, richiamando l'attenzione del ragazzo che si risvegliò da quello specie di coma, lo sguardo spostato verso la giovane.

-Ti ho portato del rameyon, devi mangiare qualcosa. Ho ricordato alle ahjumma di non mettere le cipolle nel brodo. Mangia per bene, se hai ancora fame vienimi a cercare nella mia tenda. Ti preparerò una seconda porzione.- gli sorrise. Il piatto poggiato sul tavolo, affiancato dalle bacchette e quest'ultime affiancate da un mazzo di foto. Quella più un alto raffigurava Seungmin.

Il ragazzo non rispose, si spostò solo dal letto, sedendosi davanti al tavolino e ringraziando la ragazza con un piccolo cenno del capo. Quest'ultima gli sorrise e basta, allontanandosi per uscire non prima di avergli detto:-Buon appetito.-

Hyunjin osservò quel piatto di ramen per un bel po', studiando le particelle di sale e pepe che fluttuano sulla superficie del brodo. Impugnò le bacchette di legno, la quale il materiale si sfregava contro il palmo della sua mano destra, le spezzò, immergendole nel piatto. Raccolse una manciata di rameyon ondulato assieme a qualche pianta che era stata aggiunta, -probabilmente per dare gusto- portandosi il cibo alla bocca. Dopo averlo masticato per poco lo ingerì.

Mangiò metà del piatto, sorprendendosi anche di sé stesso, prendendo in seguito la pila di foto che aveva affianco. La fissava da prima senza fare niente, ma forse gli avrebbe fatto bene osservarle per un po', no?

Erano ventidue foto. Impilate secondo la data in cui erano state scattate, e in tutte era ritratto solo e soltanto Seungmin.

La prima lo rappresentava in quella notte, quella notte calda e movimentata che avevano avuto lui e Hyunjin. Le braccia strette al corpo, i capelli spettinati e un sorriso a mantenere solida la sua aura da ragazzo splendido.

Mise di lato la foto, prendendone una seconda, quando erano stati ad Incheon. Lui seduto sul carro, una mano estesa verso la fotocamera e l'altra ad indicare la neve che aveva iniziato a scendere durante il loro viaggio.

E così via, foto dopo foto, ricordo dopo ricordo. Arrivò all'ultima, che in verità era la prima foto che aveva scattato di Seungmin. Non era ritratto solo quest'ultimo, ma erano presenti anche Jisung, Yongbok e Jungwon. Loro erano il gruppo di giovani medici arruolati.

La osservò per bene, tutti sorridenti, le loro labbra increspate ma rivolte in un gentile sorriso, gli occhi chiusi e i loro corpi vicini.

Mise da parte anche quella foto, coricandosi completamente sul materasso. Sentiva un'aria stanca girare in quella ormai vuota tenda.

La testa pulsava, era una sensazione strana quella. Odiava dormire il pomeriggio, diceva che la sua routine diventava disordinata e che la notte avrebbe avuto problemi nel dormire.

Ma lo fece comunque, chiuse gli occhi, non prima di aver recuperato l'ultima foto che aveva scattato a Seungmin, stringendola tra le braccia.

Forse aveva sonno, o forse era morto. La cicuta che aveva ingerito non ne sapeva di dare pietà a nessuno.

1:in molti libri che ho letto, riguardanti guerra o meno, i comandanti degli eserciti, se dispongono di un cimitero e di un accampamento possono fare una bara in onore di qualcuno morto e alla quale tengono. Poi non so se questo coincide con la realtà dei fatti.

2: la cicuta è una pianta velenosa erbacea con i fiori bianchi, cresce di solito in Europa.

p.s.: se me lo chiedete questo è stato il capitolo più difficile che io abbia mai dovuto scrivere, ma non credo che il prossimo sarà da meno:(

-2 aiuto.

come state?:))<3

𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 𝓦𝓪𝓻 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰Where stories live. Discover now