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brano consigliato per la lettura: Neverending Story degli Stray Kids–

All'accampamento sud coreano

-Per favore Jeongin!- urlò Mi-yon disperata. Ormai erano giorni che cercava di far mangiare il povero ragazzo che non ne sapeva di lasciare la tenda in cui Chan risiedeva, dicendo che se fosse morto, lo avrebbe fatto nelle vesti del suo hyung.

-Facciamo così... tra un po' verrò a chiamarti. Tu dormi intanto, va bene?- domandò la ragazza non ricevendo né un cenno di capo né una parola di conferma.

Quando la tenda ormai era stata lasciata vuota un pianto silenzioso prese nuovamente vita, facendo tremare il corpo di Jeongin a causa dei continui singhiozzi che strozzava sulla coperta color pece che Bang Chan era abituato ad usare per avvolgerlo dal freddo.

「flashback」

-State dicendo che sarò nuovamente un messaggero?- domandò sorpreso Jeongin, gli occhi che si spostavano da un lato all'altro della tenda in cui risiedeva insieme ai suoi hyung: Chan, Hyunjin, Minho e Changbin per la precisione.

Il minore per un tempo era stato tolto da quella carica perché l'avevano sostituito con un uomo che era morto dopo essere tornato dall'ultima missione.

-Hai una buona memoria e non ti stanchi durante i viaggi, abbiamo la possibilità di farti fare qualcosa visto che non vuoi combattere e che non hai le buone capacità per essere un medico, ti stiamo proponendo questo importante compito. In più tieni in simpatia tutti i cavalli dell'accampamento.- sorrise Chan lasciando che la sua piccola fossa sulla guancia destra si mettesse in mostra.

-Accetto.- sorrise fiero il minore di tutti facendo scaldare il cuore del suo amato.

-Andiamo a mangiare sotto il grande pino e ti spiego tutto, va bene?- parlò quest'ultimo ricevendo il consenso del moro che iniziò ad incamminarsi con un passo goffo fuori dal tendaggio dei quattro soldati, dirigendosi di fretta verso la mensa dell'accampamento per rubare qualche pietanza e dire alle cuoce che i suoi maggiori la stavano chiedendo.

-Jeongin!- il minore sentì l'inconfondibile voce del biondo che lo aspettava fuori.

[Chan era biondo e Jeongin moro]

-Eccomi.- sorrise uscendo di corsa e piazzandosi davanti a Chan che gli scompigliò i capelli, trascinandolo per mano e dirigendosi verso il grande pino che risiedeva sul fondo dell'accampamento.

-Ho fatto una buona scelta a diventare messaggero Chan?- domandò il minore quando avevano preso posto sotto il grande albero, lasciando che le loro schiene si strusciassero contro il tronco.

-Hai fatto una bellissima scelta Innie.- rispose l'altro trascinandolo su di sé e lasciandogli un dolce bacio su quelle labbra che tanto amava. E amava anche il loro proprietario.

Dopo pochi attimi si staccarono abbracciandosi e lasciandosi cullare dal calore dei loro corpi uniti. Erano innamorati da tempo per badare alle opinioni di chi non sopportava la vista di una coppia omosessuale.

Le voci su una loro presunta storia tra amore e piacere girava in tutto l'accampamento ma tutti li rispettavano e non avrebbero potuto fare niente. Bang Chan era uno dei più forti soldati che aveva salvato numerose volte i suoi compaesani dalle grinfie nord coreane e Jeongin da quando si era arruolato era stato capace di portare al completo tutte le missioni di spionaggio che li venivano assegnate. Erano in poche parole gli assi vincenti per l'accampamento sud coreano.

Chan continuava a fissare il viso di Jeongin seduto davanti a lui e sorridere nel vedere quanto quei tratti facciali infantili gli avevano dato alla testa.

-Ti amo.- mormorò dopo avvicinandosi al minore e donandogli un bacio sulla fronte. Quest'ultimo rischiò di strozzarsi con il panino che stava mangiando alzando lo sguardo sorpreso sul suo amato. Avevano sempre detto 'ti voglio bene' quando volevano mostrarsi affetto a vicenda, ma la frase 'ti amo' non aveva mai sfiorato le loro labbra.

-Scusa, se non ti senti– - stava per scusarsi fino a quando il minore non lo interruppe baciandolo a stampo.

-Ti amo anche io.- sorrise carezzandogli la guancia e facendo ampliare sempre di più il sorriso sul viso dell'altro.

Rimasero così per tempo abbracciati a mangiare spuntini e parlare su tutto quello che passava per le loro teste. La brezza autunnale colpiva i loro corpi obbligandoli a gelare fino a quando non decisero di rintanarsi.

-Tieni questa.- sorrise Chan mostrando una coperta nera come il buio autunnale e usandola per coprire il corpo del minore.

-Avevi seriamente poca fantasia quando avevi deciso di comprare una coperta o cosa?- domandò il minore studiando il tessuto morbido della trapunta.

-Non ti piace?- rise l'altro girandosi a guardarlo con un maglione addosso. Jeongin negò con un movimento del capo.

-Sai l'ho comprata perché attira il calore¹.- spiegò Chan sistemandosi per terra vicino al suo partner.

-Continua a non piacermi questo colore.- fece una faccia buffa l'altro, gli occhi che si chiudevano e un pezzo della lingua che faceva capolino fuori dalle labbra delineate.

-Te lo farai piacere se questa sarà l'ultima coperta in tutto l'accampamento.- lo prese in giro il maggiore stringendolo maggiormente nel piumone e coccolandolo tra le sue muscolose braccia.

-Finché ci sarai tu non avrò bisogno di nessuna coperta a tenermi al caldo.- sorrise il moro girandosi a lasciare un bacio sulla guancia del suo partner che mormorò un "che sdolcinato" lasciandogli una pecchia sul naso.

-Ci sarò per sempre allora.- sussurrò Chan sul collo di Jeongin baciando quella parte in modo furtivo arrivando alla guancia e lasciandoci un bacio delicato come la neve che si sarebbe poggiata su di loro durante quell'inverno a venire.

「end of flashback」

-L'avevi promesso...- mormorò Jeongin, le dirà che stringevano la coperta color pece che tanto odiava all'inizio ma dalla quale ora aveva una dipendenza, per quanto gli ricordava i bei momenti passati con il suo ormai defunto amato.

Una miriade di voci dei bei momenti passati si fece spazio nella sua testa, mentre continue e copiose, ma anche dolorose, lacrime macchiavano i suoi vestiti.

[le seguenti frasi sono la voce di Chan dentro la testa di Jeongin, interpretatele come dei ricordi lontani]

-Ciao Jeongin. Sono Bang Chan, piacere di conoscerti!- sorrise il maggiore stringendo la mano sottile e pallida del minore davanti a lui.

-Non sei fatto per combattere. Guarda come ti sta larga! Sembri un bambino.- rise a gran voce Chan osservando come la pettorina grigia e nera risultava tre volte più grande rispetto al corpo munito del minore.

-È sempre stato un sogno per me poter fare il soldato e salvare il nostro paese, anche se so che se non muoio qui uscirò vecchio.- mormorò ridendo il biondo lucidando un coltello per poi osservare il suo riflesso su di esso.

-Sei fantastico! Hai fatto il lavoro che qualcuno avrebbe fatto in tre mesi, in neanche due settimane.- esclamò fiero il maggiore tirando Jeongin in un abbraccio e osservando la lettera che il minore era riuscito a scortare con sicurezza da un accampamento risiedente vicino al fiume Han.

-Avevi promesso che saresti stato accanto a me fino alla fine di sta merda di guerra! Era una cazzo di promessa!- urlò disperato il minore portandosi le mani ai capelli e rischiando di strapparne qualche ciocca. Ma finì per non fare niente, se non mormorare sottovoce tutte le frasi che non diceva in faccia al maggiore, finendo per cadere un sonno profondo.

1:il nero è il colore per eccellenza che attira il calore secondo le regole della mia prof di disegno

ora vi racconto la vicenda di oggi.

stavo scrivendo il capitolo e stavo bevendo il caffè, si siede mia cugina piccola vicino a me e mi continuava a guardare, dopo un po' fa 'Scrivi così tanto, manco dovessi uccidere qualcuno' e se ne va via. Ho riso quando dovevo piangere perché ho seriamente ucciso un personaggio e mi sono anche versata addosso il caffè ^_^

ok ciao vi ho amati tutti

come state?<33

𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 𝓦𝓪𝓻 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰Where stories live. Discover now