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-Ci siete?- domandò BamBam controllando se i ragazzi erano dietro di lui. Minho e Seungmin risposero con un rapido 'Sì', mentre Jisung e Hyunjin annuirono sfaticati.

-Andiamo allora.- sorrise BamBam ai ragazzi salendo sul carro e aspettando che gli altri montassero assieme alle loro valigie e il restante.

E così quel lasso di tempo in cui erano stati ospitati nell'accampamento di Incheon finì, in modo negativo.

Ma i ragazzi erano felici di fare ritorno alla loro patria sapendo che le quattro tombe dei loro amici erano residenti lì. A quanto pare il padre di Hyunjin aveva richiesto di spostare la tomba di Changbin e Yongbok al loro di accampamento.

Il vento soffiava provocando brividi di freddo ai ragazzi, nonostante il sole cocente che dominava sopra di loro.

Seungmin e Hyunjin erano seduti uno accanto all'altro e quest'ultimo poggiava il suo capo sulla spalla del minore.

Dall'altro lato c'erano Jisung e Minho, il minore con la testa sulle cosce del moro che gli accarezzava i capelli ogni tanto.

Erano vicini, estremamente vicini, lasciando perdere il caldo straziante, capace di far squartare i vestiti alle persone.

Il viaggio di ritorno era silenzioso, i nitriti di Min-ki erano l'unica cosa udibile ogni tanto. Eppure erano in pieno giorno, intorno alle dieci del mattino.

-Jisung, vuoi dormire?- domandò Minho, la mano che carezzava la guancia del minore che si stava beando di quel tocco. L'altro non rispose subito, fece invece oscillare la testa in segno di concordo.

-Dormi bene.- sorrise il maggiore coccolandolo, il braccio sinistro che scorreva sul fianco del biondo coperto da dei leggeri pantaloni e il braccio sinistro che invece coccolava il viso del minore.

Rimasero così per una durata di tempo indelimitata, Minho sveglio che però man mano percepiva la stanchezza anche se sapeva avrebbe dormito per due o tre ore scarse. Hyunjin e Seungmin stavano dormendo da un bel pezzo e sarebbe stato difficile svegliarli.

Jisung però non se la sentiva di dormire, stava pensando e i pensieri contorti che viaggiavano nella sua mente non lo lasciavano un attimo in pace.

<Minho hyung, mi ha veramente baciato? Di nuovo?> pensò spaventato. Era una cosa alquanto strana per lui provare sentimenti profondi per una persona del suo stesso sesso.

Aveva paura delle conseguenze di una cosa del genere, cosa avrebbero pensato le persone? Cosa avrebbe pensato sua madre? E suo padre? I suoi più cari amici?

Non lo sapeva e non lo voleva sapere. Rimase in silenzio.

Paura.

Ansia.

Angoscia.

Terrore.

Cause.

Conseguenze.

Tutte queste parole non smettevano di girare come un tornado dentro di lui, lo scuotevano dal profondo facendolo tremare.

Senza rendersene conto iniziò a piangere, a singhiozzare. Era spaventato da ciò che lui poteva essere.

Omosessuale? Non se ne parlava.

Era fuori dal normale una cosa del genere, no? Non lo capiva neanche lui.

Era ancora sdraiato sulle cosce di Minho, le sue dolci lacrime che macchiavano i suoi femorali, scorrendo puoi lungo le gambe arrivando a macchiare i suoi piedi.

-Jisung?- domandò Minho improvvisamente sbadigliando. Aveva sentito il minore singhiozzare? Probabilmente. Aveva sentito le sue lacrime macchiare i suoi pantaloni? Anche quello.

Il minore si alzò dalle cosce dell'altro, asciugando con velocità le lacrime e tirando su le lacrime.

-Ah-ah, divertente che ogni volta che sono davanti a te mi vedi piangere.- rise in modo sarcastico il biondo evitando di incrociare i suoi occhi con quelli di Minho.

-Jisung cosa stai dicendo.- rise l'altro avvicinandosi a lui, lo preoccupava il modo in cui si stava comportando.

-Hyung. Mi vorresti bene anche per quello che sono?- domandò Han, il suo sguardo che finalmente si incatevana a quello del più alto.

-Certo Jisung, perché non dovrei?- sorrise il moro carezzando la guancia del minore che non riusciva a smettere di fissarlo.

-Promettilo allora.- mormorò Jisung, il suo viso che si avvicinava a quello di Minho. Gli occhi che scorrevano dalle labbra agli occhi, come per chiedere il consenso di ciò che stava facendo.

Minho era immobile, incapace di agire o di rispondere. Sentì infine delle labbra leggere poggiarsi sulle sue.

Erano calde, desideriose e bagnate. Sapevano di tè verde e le famose cheesecake che tanto amava mangiare ogni volta che era giù di morale.

Minho ci mise qualche secondo a capire cosa stesse succedendo, per poi ricambiare il bacio in modo impacciato, lasciando che i pensieri oscuri si dileguassero e lasciassero spazio al piacere.

Un nitrito potente di Min-ki gli risvegliò obbligandoli a staccarsi, ma continuare imperterriti a fissarsi tra di loro. Gli occhi che si illuminavano e sorridevano in incognito.

-Abbiamo già fatto questa cosa, perché mai dovrei giudicarti se ho avuto io la priorità di farlo la prima volta.- sorrise il maggiore abbracciando Jisung e pettinando i suoi capelli biondi che si erano allungati col tempo.

「Due giorni dopo」

-È stato un piacere ragazzi! Spero di rivedervi presto!- salutò BamBam i ragazzi che aveva scortato, facendoli giungere fino al loro vecchio accampamento.

-Jisung!- urlò l'inconfondibile voce di Mi-yon correndo nel mezzo della folla che si era creata attorno ai ragazzi appena tornati.

Si catapultò sul ragazzo in questione che sorpreso ricambiò quella forma di abbraccio stringendo gli esili fianchi della ragazza.

-Come stai? Come state?- domandò la ragazza sciogliendo la stretta e andando a salutare gli altri.

-Potremmo stare meglio.- mormorò Hyunjin, ricevendo una carezza sul braccio da parte di Seungmin che neanche per un attimo si era allontanato da lui, per paura scoppiasse nuovamente in un pianto nostalgico.

-Adeol...- mormorò il generale Hwang raggiungendo il figlio e stringendolo in un abbraccio che solo padre e figlio sarebbero stati capaci di scambiarsi.

-Padre... m-mi dispiace. Non s-sono stato capace di proteggere i ragazzi.- mormorò soffocando lacrime e singhiozzi sulla spalla del vecchio che non parlava, gli passava solo una mano sulla nuca ricolma di capelli corvini lunghi.

-Hyunjin non dire così, hai fatto il possibile. Anche tu sei solo un giovane soldato.- lo rassicurò il padre.

Rimasero per un po' di tempo a narrare cosa avevano passato a Incheon, per preciso nel distretto di Songwol-Dong.

-Le fuggitive! Non ci sono più!- urlò una cuoca raggiungendo il centro dell'accampamento, dove maggior parte degli uomini erano raccolti.

-Mi-yon?!- domandò Jisung andando alla ricerca della ragazza con lo sguardo.

-Lei c'è ancora, è l'unica che non è scappata.- disse Minho seguendo i movimenti della ragazza che aveva scovato cercare le due fuggitive che erano state con lei.

-Saranno state mandate di proposito.- mormorò Seungmin e così si misero alla ricerca dei beni più essenziali che potevano esser stati rubati dalle due che molto probabilmente erano state ingaggiate per raccogliere informazioni sull'esercito sud coreano.

capitolo tipo stra di passaggio ma mi necessitava farli tornare per qualcosa che succederà nel prossimo😔🤙🏻

PREPARATEVI TESORI MIEI

come state?<<3 vi è mancata la mia stupenda presenza che narra solo sulla morte? a me sì.

𝓓𝓻𝓮𝓪𝓶 𝓦𝓪𝓻 .♔︎. 𝓜𝓲𝓷𝓢𝓾𝓷𝓰Where stories live. Discover now